Somewhere, di Sofia Coppola. Ricordo lo sdegno di ferruccio per il soggetto, e in effetti anche io l'ho avvicinato con un certo scetticismo, spinto più che altro dalla stima per la Coppola.
Una star di Hollywood, separata e dedita a uno stile di vita fatto di eccessi e vacuità, si ritrova a trascorrere forzatamente alcuni giorni in compagnia della figlia adolescente.
La debolezza e la prevedibilità della trama sono comunque compensate dall'ottima prova di Dorff e soprattutto della Coppola, che ha un talento poetico e visivo enorme. I suoi film sono come piccoli haiku sentimentali, che ritraggono situazioni e personaggi con pochi tratti, senza mai risultare pedanti o eccessivi, e anzi mantenendo sempre viva una certa ironia di fondo. I suoi film migliori restano i primi due, ma Somewhere è apprezzabile. Ritengo comunque che dovrebbe farsi aiutare per le sceneggiature, perché Marie Antoinette e questo si salvano principalmente per il suo tocco, visto che a livello di scrittura sono deboli.