Questi li metto nel calderone perché dubito possano generare molte discussioni
Greenberg:Capita che a volte nella vita di un attore e autore comico salti la voglia di provare a confrontarsi con qualcosa di diverso. A volte il progetto funziona così così ( Jack Black in The Holyday e Margot at the Weeding, curiosamente realizzato dallo stesso regista di Greenberg) , altre meglio (Ben Stiller in Funny People) altre ancora alla perfezione: è il caso di Ben Stiller e Greenberg. Scritto e diretto da Noah Baumbach, che alcuni anni fa aveva realizzato l'underrated The Squid and the Whale, Greenberg parla di...Greenberg, ovvero un quarantenne appena uscito da un esurimento nervoso che si trova ad doversi occupare della casa del fratello partito per il vietnam per affari con tutta la famiglia. Qui Greenberg, la cui principale attività è scrivere lettere di protesta ai giornali su qualsiasi argomento e rinvangare il passato da musicista, incontra un cane e una ragzza che gli cambieranno la vita. Film di rinascita? Nemmeno per sogno, visto che la fine non è nè triste, nè felice ma semplicemente "umana", ma grande lavoro sui personaggi, molto ben tratteggiati. Ben Stiller è assolutamente meraviglioso. Riempie la scena, è credibile in ogni frangente, tant'è che sembra che più che interpretare un personaggio, reciti sè stesso. La sua capacità di passare da meravigliose puttanate come l'immenso Zoolander e Dodgeball a film intimi e amari come questo ne definisce la grandezza, spesso sottvalutata, come autore e interprete.Occhio a Greta Gerwig, non "figa da blockbuster" ma davvero molto brava.Eppoi, un film che vede Rhyn Ifans come terza voce nel cast non si può non amare follemente. In Italia...boh, mah, forse. Da vedere.
Repo Men: Palloso sci-fi con la coppia Law (pessimo) e Whittaker (sempre in gamba). Nel futuro gli organi artificiali si comprano (e capirai...) però se non li paghi te li chiedono indietro (con le cattive). Law fa appunto il "recuperatore" ma un giorno ha un attacco cardiaco e passa dalla parte dei braccati. Inizio folgorante con azione, regia, ironia, dialoghi fantastici. 15 minuti. Poi crollone verticale con script che non sa se darsi delle arie filosofiche alla Blade Runner o trasformarsi in un scappa e rincorri. Purtroppo fa male entrambe le cose. Prefinale plagiato da Old Boy (indovinate quale sequenza...) e geniale scena in cui Law e la cessissima Braga (c'è pure in Predators) si "squartano" a vicenda tra baci e carezze, decisamente uno dei momenti più ilari dell'anno. Twist finale interessante ma arriva troppo tardi.
The Runaways: Bio-Pic dell'omonimo gruppo al femminile. Visione discreta, specie grazie alle ottime perfomances delle due giovani Dakota Fanning, oramai cresciutella e di Kristen Steward che quando non fa Bella in Twilight è davvero notevole (però basta con la bocca semichiusa perdio!). Come spaccato generazionale non vale molto, ma si lascia guardare, fosse solo per la curiosa (e reale) parentesi giapponese raccontata con dovizia di particolari. Certo alla fine del film non ti viene voglia di ascoltare una sola canzone del gruppo originale, ma un'occhiata al film si può dare...