Ho appena visto l'ultima puntata dei Soprano (in America è andata in onda ieri sera). E' quindi ora di tirare qualche conclusione. Non temete, però: il tutto, naturalmente, senza il minimo spoiler.
Dunque, quest'ultima stagione è stata decisamente fra le migliori dei Soprano. Non solo per il surplus di drammaticità dato dall'essere l'ultima stagione. E' proprio la semplice qualità di script, recitazione, immagini e regia ad essere al di sopra di qualsiasi altra serie televisiva.
E così, senza rinunciare all'andamento mai affrettato che è un po' un marchio della serie, gli ultimi episodi sono colpi di pistola, coltellate che scuotono la mente dello spettatore, distruggono certezze e commuovono. Non aspettatevi però i facili brividi dati da personaggi storici che muoiono, violenza e intrighi. Tutto questo c'è, in queste otto puntate finali, ma non è questo a risplendere. E' una caratterizzazione dei personaggi fenomenale, è una sesta puntata (The Second Coming) che non può lasciare indifferente nessuno. E', infine, un finale che non vi aspettate, con un'ultima scena di cui si parlerà ancora fra dieci anni.
Chase ha creato la più grande serie di sempre. Una serie di una qualità tale che meriterebbe di essere ricordata come la migliore opera in assoluto mai creata sulla mafia, tanto da non temere confronti con Il Padrino e i vari Goodfellas e Casino.
Ma forse no. La mafia, in fondo, c'entra ben poco. The Sopranos è l'ultimo grande romanzo americano.