"E' un gioco mirabile, ma non solo per motivi tecnici: FFVII ha un' anima. Ho scelto di non toccare la versione japu e di attendere quella in inglese e francamente compiango un po' quelli che l' hanno magari terminato, ma senza conoscere una parola di giapponese. Perché FFVII è come un ottimo libro (ed è un complimento, giuro): bisogna goderselo in santa pace in un momento di relax perché fa bene all' anima; proietta in un mondo che coinvolge, con personaggi che sembra di aver conosciuto da sempre; comunica idee, intuizioni che diventeranno parte di noi, che illuminano un po' il mistero di vivere. Come Dylan Dog, Evangelion, X-Files e altre cose per cui vale la pena di esistere (oltre alla Nutella, of course), FFVII parla del senso della vita, dell' impegno nel difendere la libertà ad ogni costo, della necessità di un mondo non corrotto e non inquinato. Incontrerete soldati che si interrogano sul valore della giustizia e sull' inutilità della violenza, controllori di treno testimoni di solitudine e di male di vivere, bambini perduti senza futuro e gente che ama e sogna nonostante tutto. E con pochissima retorica. Avete mai pianto con un videogioco? Forse è arrivata l' ora..."
Simone Bregni, Super Console n°41, 1997
Lo comprai anche per aver letto queste parole, bello quell'America Most Wanted... veramente bello...