ragazzi con 'sta storia di fare i superiori rispetto al tifo napoletano viscerale, abitando a diecimila chilometri dalla squadra che tifate (tra l'altro una supermultinazionale, con alle spalle una holding con diecimila intrallazzi tra Lussemburgo, ammanicata in politica e con dentro matrici su matrici di manager che hanno fatto l'mba a wharton, con anche gli stagisti con la puzza sotto al naso), magari con la stessa passione con cui si può vivere "l'amore della vita alle medie", avete rotto il cazzo.
E' una squadra di calcio, un'istituzione in una città dove non funziona niente, dove la mancanza di istituzioni genera un vuoto ideologico che viene colmato con l'elezione dei "capopopolo" simbolici che portano addosso la maglia. E' una squadra di gente che c'ha il complesso di inferiorità rispetto al nord, rispetto al lavoro, rispetto ad un sacco di altre cose. E quindi vanno compresi, non guardati dall'alto in basso.
E quindi si, Higuain è andato via, è andato alla Juve, vivendo l'esperienza Napoletana come quello che viene a lavorare in Azienda, lo formi, ci investi, ci credi, ma intanto continua a mandare centinaia di curriculum alle multinazionali per fare lo stagista. Perchè gli piace di più e perchè vuole avere il mercedes classe A nel contratto dopo 5 anni. Lui la vede così, una crescita professionale.
Per i Napoletani, abitanti di Napoli e tifosi, i calciatori hanno un valore simbolico che trascende il semplice apporto alla causa sportiva. Si è più critici verso l'operato del presidente della squadra (una cosa tutto sommato futile) che verso l'operato delle istituzioni (c'avessimo sta capacità e volontà di giudicare come vengono amministrate regioni, uffici, università etc avremmo il Pil di Hong Kong). E quindi questo bisogno di legare passione sportiva, riscatto sociale ed orgoglio per le tradizioni porta ad essere eccessivamente "passionali" nelle reazioni. C'è anche da dire che "il predominare dell'ideale della passione e dell'amore che spinge e giustifica ogni cosa", che ricorre spesso anche in quelle cazzo di canzonette neomelodiche che - volente o nolente - fanno parte della cultura di massa della città, giustifica una certa "vendicatività" in amore. Personalmente vorrei una città ed una popolazione e tifosi più emancipati (vabbe' vorrei pure che "il fatto che tu pensi che io ti piaccia, non giustifichi il fatto che tu mi rompa il ginocchio con un calcio, perchè in un secondo hai avuto paura che io provassi la stessa cosa per un'altra"), ma la realtà questa è. Che vogliamo fare?
Devo fare dei corsi di radicalchiccismo gratis in città per dirgli "eh no ragazzi, queste cose qua vanno viste con superiorità, dobbiamo fare 200 meme con dentro Sisifo, che rappresenta il tifoso del napoli che ogni anno si affeziona al calciatore di turno, vede il traguardo quasi arrivare per poi rotolare giu?"
Magari buttandoci dentro anche una bella citazione alla storia del napoli (da achille lauro in poi), fatta di grandi acquisti in attacco, ma sgangheratezza in difesa?
Quando poi il tifoso medio della grande è un ragazzino delle medie che chiama i calciatori "il chiello", "il manzu", "paulo" e non si imbarazza leggendo i titoli di tuttosport/gazzetta?