Autore Topic: Calcio: Parliamone  (Letto 3648207 volte)

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Offline Meshuggah

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67920 il: 29 Lug 2016, 11:09 »
Tu non sai cosa penso io di calciopoli e sinceramente dopo che sei partito con questi epiteti nemmeno spreco tempo a discutere. Va bene così.

E' indefferenti quello che pensi, perche' ci sono i fatti e solo quelli contano.

La Juve ha rubato quegli scudetti. Chi ruba e' ladro, che possa piacere o meno.

Non e' che perche' sono passati 10 anni la gente dimentica eh?

Comunque non deviamo il discorso facendo gli offesi per pesantissimi epiteti, qui si sta parlando di Higuain.

Non siete scemi davvero tu e Lenin, il calcio è cambiato e lo sapete, cambiate pure voi.

Quello che dici lo capisco perfettamente, ma io fondamentalmente sono un romantico e quindi non cambio.



No aspetta tu hai detto che io sono una faccia di merda (grazie ancora ) perché voglio gli scudetti che la giustizia sportiva ha tolto alla Juve. Senza sapere cosa penso della vicenda. E ti ripeto che se uno esordisce così, per me è inutile parlare. Non sono io suscettibile, sei tu maleducato. Fine del discorso.

Offline Meshuggah

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67921 il: 29 Lug 2016, 11:11 »
Da quello che so Morata non ha sempre dichiarato che voleva tornare al Real un giorno?
Poi con un contratto con diritto di recompera' c'era' poco da avere dubbi

Comunque l'affare l'ha fatto la Juve !
No in realtà ha sempre tenuto i piedi in due staffe e volendo avrebbe potuto tranquillamente rifiutare il ritorno al Real. Cosa che ovviamente farebbe solo un pazzo ma tant'è...

Offline slataper

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67922 il: 29 Lug 2016, 11:13 »
Le clausule si possono anche rifiutare eh! (lato giocatore)
Non firmarle di nascosto di notte
Poi che sia anche colpa di Dela questo e' chiaro
Le clausole si possono rifiutare ma anche accettare, specialmente se il tuo presidente ti ha chiuso ogni alternativa rifiutando altre offerte più basse della clausola stessa. Di rimanere al Napoli a giocare con Tonelli probabilmente non aveva voglia, comprensibilmente.
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Offline Lenin

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67923 il: 29 Lug 2016, 11:17 »
No aspetta tu hai detto che io sono una faccia di merda (grazie ancora ) perché voglio gli scudetti che la giustizia sportiva ha tolto alla Juve. Senza sapere cosa penso della vicenda. E ti ripeto che se uno esordisce così, per me è inutile parlare. Non sono io suscettibile, sei tu maleducato. Fine del discorso.

Ma ho detto Meshuggah ha la faccia di merda? Non mi pare proprio. Eddai.
Ho detto che gli juventini, in generale, rivendicano quegli scudetti come vinti e non rubati. E tu puoi dire che la pensi diversamente, lo spero, ma e' la societa' che ha fatto scrivere 30 sul campo sulle maglie eh. E quella bandiera con il 34 alla presentazione non l'ho attaccata io al muro.

La posizione ufficiale della Juventus e' che quegli scudetti non sono stati rubati, e per me, affermare una cosa del genere significa fare la faccia di merda.
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Offline keigo

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67924 il: 29 Lug 2016, 11:18 »
ragazzi con 'sta storia di fare i superiori rispetto al tifo napoletano viscerale, abitando a diecimila chilometri dalla squadra che tifate (tra l'altro una supermultinazionale, con alle spalle una holding con diecimila intrallazzi tra Lussemburgo, ammanicata in politica e con dentro matrici su matrici di manager che hanno fatto l'mba a wharton, con anche gli stagisti con la puzza sotto al naso), magari con la stessa passione con cui si può vivere "l'amore della vita alle medie", avete rotto il cazzo.

E' una squadra di calcio, un'istituzione in una città dove non funziona niente, dove la mancanza di istituzioni genera un vuoto ideologico che viene colmato con l'elezione dei "capopopolo" simbolici che portano addosso la maglia. E' una squadra di gente che c'ha il complesso di inferiorità rispetto al nord, rispetto al lavoro, rispetto ad un sacco di altre cose. E quindi vanno compresi, non guardati dall'alto in basso.

E quindi si, Higuain è andato via, è andato alla Juve, vivendo l'esperienza Napoletana come quello che viene a lavorare in Azienda, lo formi, ci investi, ci credi, ma intanto continua a mandare centinaia di curriculum alle multinazionali per fare lo stagista. Perchè gli piace di più e perchè vuole avere il mercedes classe A nel contratto dopo 5 anni. Lui la vede così, una crescita professionale.

Per i Napoletani, abitanti di Napoli e tifosi, i calciatori hanno un valore simbolico che trascende il semplice apporto alla causa sportiva. Si è più critici verso l'operato del presidente della squadra (una cosa tutto sommato futile) che verso l'operato delle istituzioni (c'avessimo sta capacità e volontà di giudicare come vengono amministrate regioni, uffici, università etc avremmo il Pil di Hong Kong). E quindi questo bisogno di legare passione sportiva, riscatto sociale ed orgoglio per le tradizioni porta ad essere eccessivamente "passionali" nelle reazioni. C'è anche da dire che "il predominare dell'ideale della passione e dell'amore che spinge e giustifica ogni cosa", che ricorre spesso anche in quelle cazzo di canzonette neomelodiche che - volente o nolente - fanno parte della cultura di massa della città, giustifica una certa "vendicatività" in amore. Personalmente vorrei una città ed una popolazione e tifosi più emancipati (vabbe' vorrei pure che "il fatto che tu pensi che io ti piaccia, non giustifichi il fatto che tu mi rompa il ginocchio con un calcio, perchè in un secondo hai avuto paura che io provassi la stessa cosa per un'altra"), ma la realtà questa è. Che vogliamo fare?


Devo fare dei corsi di radicalchiccismo gratis in città per dirgli "eh no ragazzi, queste cose qua vanno viste con superiorità, dobbiamo fare 200 meme con dentro Sisifo, che rappresenta il tifoso del napoli che ogni anno si affeziona al calciatore di turno, vede il traguardo quasi arrivare per poi rotolare giu?"

Magari buttandoci dentro anche una bella citazione alla storia del napoli (da achille lauro in poi), fatta di grandi acquisti in attacco, ma sgangheratezza in difesa?


Quando poi il tifoso medio della grande è un ragazzino delle medie che chiama i calciatori "il chiello", "il manzu", "paulo" e non si imbarazza leggendo i titoli di tuttosport/gazzetta?

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Offline The Benso

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67925 il: 29 Lug 2016, 11:21 »
Io non vedo molte differenze in romanticismo tra la bandiera con 34 scudetti e il pupazzo di higuain impiccato.

Sono due atti di tifo, irrazionale e sciocco, belli uguale ^_^

Offline Vitoiuvara

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67926 il: 29 Lug 2016, 11:23 »
Ma ho detto Meshuggah ha la faccia di merda? Non mi pare proprio. Eddai.

L'hai detto, io c'ero e posso testimoniare.
Senza sapere di cosa state parlando eh, ma consideratemi dei vostri se c'è da attaccare Lenin.

Offline Meshuggah

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67927 il: 29 Lug 2016, 11:26 »
No aspetta tu hai detto che io sono una faccia di merda (grazie ancora ) perché voglio gli scudetti che la giustizia sportiva ha tolto alla Juve. Senza sapere cosa penso della vicenda. E ti ripeto che se uno esordisce così, per me è inutile parlare. Non sono io suscettibile, sei tu maleducato. Fine del discorso.

Ma ho detto Meshuggah ha la faccia di merda? Non mi pare proprio. Eddai.
Ho detto che gli juventini, in generale, rivendicano quegli scudetti come vinti e non rubati. E tu puoi dire che la pensi diversamente, lo spero, ma e' la societa' che ha fatto scrivere 30 sul campo sulle maglie eh. E quella bandiera con il 34 alla presentazione non l'ho attaccata io al muro.

La posizione ufficiale della Juventus e' che quegli scudetti non sono stati rubati, e per me, affermare una cosa del genere significa fare la faccia di merda.
visto che in quel messaggio mi hai citato non era mica così strano collegare le sue cose. Se mi dici che non è così va bene, tutto chiarito.

Offline keigo

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67928 il: 29 Lug 2016, 11:27 »
oh io capisco voi (che dovendo tifare qualcosa per non essere esclusi dai giri giusti alle elementari) vi siete scelti la squadra che vince, del resto anche in adolescenza - nei buchi di culo dove vivono i tifosi "alla lontana" - l'alternativa è iniziare a drogarsi seriamente, ed è tutto ok.

Però non è che uno possa veramente sentirsi superiore rispetto a chi, essendo cresciuto col papà che lo portava allo stadio, essendo nato in un luogo, parlando una lingua che porta automaticamente all'associazione Città-Squadra, si ritrovi a tifare una squadra con meno blasone.

Quindi si, dato che Genoa e Napoli sono squadre più sfigate delle Grandi alla fine per i tifosi non resta che appellarsi alla speranza che i calciatori si leghino alla piazza, al tifo, alla città e non li abbandonino. Perchè è la stessa ansia, possessività, gelosia di quelli che pensano che la ragazza sia troppo bella, figa, interessante per loro ed un giorno, scoprendo il bluff o l'alternativa migliore, si "svegli dal sonno" per stare con qualcuno alla sua altezza.

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Offline Vitoiuvara

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67929 il: 29 Lug 2016, 11:30 »
...cut...

Io sostengo che questo amore incondizionato sia fuori del tempo, pure a Napoli dove le istituzioni sono assenti. Le telecamere hanno viziato la genuinità del gesto che sia baciare la maglia o correre sotto una curva. I soldi esagerati hanno reso impossibile mantenere le promesse. Questo bisogna capirlo, a Napoli come in qualsiasi altro posto d'Italia, per cominciare a giudicare i calciatori per quello che sono OGGI e non per quello che sono stati in passato o per quello che sono nei nostri cuori.
E non lo dico da snobbone, sapete cosa penso del calcio o del tifo, ma se cerchiamo quello che c'era anche solo 15/20 anni fa bisogna rivolgersi ad altri sporto o ad altro intrattenimento. Se tu o Top o Napoli tutti lo cercate ancora in Higuain non avete capito niente ed è pure giusto che ve lo si faccia notare.
Poi i 34 scudetti a me sembrano molto peggio del tifoso innamorato di Higuain, non la stessa cosa.

Offline Top Dogg

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67930 il: 29 Lug 2016, 11:36 »
Vito purtroppo come dice Lenin sono un romantico che ci posso fare
è sbagliato lo so ma al cuore non si comanda

parlando d'altro Higuain ci ha rotto il cazzo ma attinente alla cosa

Posto un articolo per i tifosi del Napoli e i Lenin i Kabuto e gli Eder del Forum anche Vito va :-* Devil Suka!!!
Citazione
Nel Napoli del 1972 comandava ancora Beppone Chiappella, al quinto anno sulla panchina azzurra. Quando le cose andavano male, con quel suo vocione lombardo impastato diceva “l’è burdega”, insomma un casino.

Fu un casino quell’estate col passaggio di Zoff e Altafini alla Juventus. Via Sormani, Montefusco, il piccolo Manservisi, Perego. Navigazione a vista. Arrivò Damiani “parcheggiato” dalla Juventus nel golfo (l’Avvocato lo svegliava ogni mattina alle 6,30). Arrivarono “Ciccio” Esposito di Torre Annunziata dalla Fiorentina e Giovanni Vavassori dalla provincia bergamasca e dall’Atalanta. Tornò dal Bari, Canè, il bomber di cioccolato. Tra gli “oggetti misteriosi” scese da Fucecchio Giovanni Ferradini, diciott’anni, centravanti eternamente infortunato. Franco Janich, “janìc”, direttore sportivo, cercava di metterci un po’ di buon umore, battutista irresistibile e narratore dei più esilaranti aneddoti sul calcio. E arrivò Peppe Bruscolotti con una gran testa di capelli ricci e neri, un accenno di riga a sinistra, occhi verdi, grandi mascelle e una bazza da guerriero medioevale. Aveva 21 anni. Sembrava timido, era solo educato. Parlava un dialetto curioso. Venne dal Sorrento dove lo aveva portato Giovannino Lambiase, il piccolo, robusto, calvo e fantastico talent-scout napoletano dei tempi romantici. E, accidenti, quanto tempo è passato. Quasi mezzo secolo. Oggi Peppe gira su un vagone volante della Mercedes color grigio metallizzato, 190 cavalli ruggenti nel motore, e ci fa la sua bella figura perché è diventato grande e grosso. Da tempo, e come potrebbe essere altrimenti, si sono spente le luci psichedeliche del “Mary Club”, la splendida invenzione di sua moglie Mary Porta, un uragano biondo di allegria, allenatore-ombra nel primo campionato vinto dal Napoli, quando trasformò una stanza della loro casa in un autentico night, con luci girevoli a singhiozzo, moquette verde-acqua, divani e uno stereo perché il supremo Diego e la combriccola dei giocatori che ci deliziavano al San Paolo potessero ritrovarsi, lontani dalla pazza folla, per passare serate indimenticabili di musica, buonumore e pasta e patate, una specialità di Mary, cementando la loro amicizia.

Il “Mary Club” fu il vero spogliatoio del Napoli, il cuore segreto delle vittorie.

Definito “palo ‘e fierro” per la sua postura di impettito terzino-guerriero, Bruscolotti da Sassano, definizione obbligata per un grande armigero, si avvoltolò, combatté, si avvinghiò, strepitò, strinse e non lasciò mai la presa contro i guerrieri del suo tempo, i rombi-di-tuono e i pulicicloni, i pierinoprati, i bonimba e quell’Attila britannico di Mark Hateley, definito “collo d’acciaio”.

Nei sedici anni in maglia azzurra, dal 1972 al 1988, Bruscolotti ha dato tutto e di più nelle 511 partite giocate (387 in campionato), record di presenze, guerriero col cuore di Cyrano e la durlindana di Orlando, passando dal Napoli furente di Vinicio all’epopea di Maradona.

Al Napoli ha dato un menisco e per due volte rischiò la vita. Il menisco gli “saltò” nel 1979 e rimase a riposo due mesi.

L’epatite virale, alla fine del 1982, lo bloccò per dodici domeniche. Il Napoli era sul fondo della classifica e doveva giocare fuori contro la Sampdoria.

Pesaola, che aveva sostituito Giacomini, l’allenatore con la permanente, gli disse: “Venga a Genova per stare un po’ con noi”.

Allo stadio, il petisso delle mille trovate lo chiamò in disparte: “Senta, Bruscolotti, qui abbiamo per caso i suoi indumenti di gioco, se va in campo solo per dieci minuti mi basta”. “Sono pronto” rispose Peppe, ancora convalescente.

Pesaola lo lasciò in campo per 70 minuti e aveva il cuore in gola per l’azzardo. Lo sostituì alla fine con Scarnecchia. “Come va?” gli chiese il petisso, ansioso. “Tutto bene, mister” rispose Bruscolotti.

In una partita di Coppa Italia a Salerno, Peppe si scontrò violentemente testa a testa con Filardi rimanendo a terra tramortito. Leggera commozione cerebrale. In ospedale, Maradona passò tutta la notte accanto a lui.

“Al Napoli – dice – non gli ho dato un ginocchio, il fegato e la testa. Gli ho dato il cuore perché questo meritavano i tifosi nello stadio più emozionante d’Italia”.

Uscendo dal castello fortificato dell’area di rigore e dismessa la corazza di Schwarzenegger della difesa andò a segnare nove gol e fece un solo autogol, nella porta di Castellini.

In allenamento, marcava Maradona di cui è stato il più onesto e inflessibile amico.

Figlio di un produttore di torrone, e pertanto duro fuori e dolce dentro, Bruscolotti, sincero e leale, conquistò il pibe nel corso di una partita di precampionato a Macerata, nel 1985.

Peppe disse a Diego: “Tu sei il più bravo del mondo, ma io sono il capitano del Napoli. Io sarò sempre un amico per te. Posso aiutarti in tanti modi, ma non farò mai parte del tuo clan, non sarò mai tra quelli che ti stanno sempre attorno. Mi troverai al campo oppure a casa e non mi farò mai negare”.

Maradona gli rispose: “Ti ringrazio e ti prometto che ti farò vincere lo scudetto prima che tu smetta di giocare”.

Il guerriero aveva 34 anni e non poteva aspettare molto. Prese la fascia di capitano e la consegnò a Maradona: “Da oggi sei tu il capitano, però dovrai mantenere l’impegno. Napoli aspetta lo scudetto”.

La volta in cui Maradona non voleva scendere in campo a San Siro contro l’Inter, Bruscolotti l’affrontò con la sua schiettezza: “Tu non stai rispettando la promessa che mi hai fatto. Tu mi hai promesso che vinceremo lo scudetto. Però non vuoi giocare. Io fra poco chiuderò col calcio e non sarò campione d’Italia”.

Diego gli strinse la mano: “Domani giocherò, e lo farò solo per te, e ti garantisco che tu lascerai il calcio da campione d’Italia”.

Quando la cavalcata dello scudetto si concluse, nello spogliatoio Diego trascinò Bruscolotti davanti alle telecamere e urlò: “Io porto la fascia, ma il vero capitano del Napoli è sempre lui, Bruscolotti”.

Mimmo Carratelli da "Il Mattino" di oggi 28 luglio 2016
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Offline keigo

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« Risposta #67931 il: 29 Lug 2016, 11:40 »
Vito, ma hai capito il senso di quello che ho scritto?
Il calcio non è uno sport di elite, è uno sport di massa. E la massa si interessa alle vite amorose di belen rodriguez.


Io Higuain l'ho capito, cioè io mi sono anche immaginato quello che ha pensato, quello che ha vissuto e perchè lo ha fatto. In fin dei conti è uno che si sentiva "il più forte della squadra", probabilmente avrebbe voluto decidere pure il modello di maglia per l'anno prossimo, o magari essere coinvolto nel mercato, o magari - al punto opposto del range ideale di coinvolgimento - avrebbe voluto essere liberato per tornare in una squadra al suo livello dopo il "periodo di recovery" nella squadra che senza di lui non vale niente.

Higuain è una persona paranoica, insicura, sensibile, umorale. Magari in quei momenti ci credeva davvero, poi ha sbroccato e non c'ha creduto più. Ora il problema è che con quei soldi: a) puoi costruire una struttura, impattando però sulle aspettative dei tifosi e sui potenziali ricavi (i soldi da qualche parte devono uscire) nel breve-medio termine, compromettendo la struttura finanziaria b) prendere qualcuno di forte per avere buoni ritorni finanziari ed al tempo stesso investire per far crescere l'azienda napoli c) cercare al tempo stesso di fare una squadra-azienda grande in una città dove ogni cosa può venirti copiata, ogni accordo tradito, dove la legge in certi ambiti è un po' meh e soprattutto dove IL RADICALCHICCISMO NON PAGA perchè ci sono pochi soldi che girano, non ci sono sedi istituzionali e nei salotti buoni si va in barca a vela, non allo stadio.


Io spero nell'opzione A così magari può essere che prendano anche me a lavorare.
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Offline slataper

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Re: Q
« Risposta #67932 il: 29 Lug 2016, 11:52 »
Ora il problema è che con quei soldi: a) puoi costruire una struttura, impattando però sulle aspettative dei tifosi e sui potenziali ricavi (i soldi da qualche parte devono uscire) nel breve-medio termine, compromettendo la struttura finanziaria
Questa è la prima cosa sensata che leggo riguardo i milioni della vendita di Higuain. L'unico modo per avvicinarsi al calcio Europeo, e indirettamente anche alla Juve, è investire in strutture.
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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67933 il: 29 Lug 2016, 11:59 »
Questo è una cosa che dicono in molti qui a Napoli
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Offline Meshuggah

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Re: Calcio: Parliamone
« Risposta #67934 il: 29 Lug 2016, 12:01 »
Comunque se avessi voluto tifare per la squadra che vince sempre sarei milanista, interista, sampdoriano o napoletano. Visto che fra olandesi, Inter dei record, Maradona e Vialli-Mancini alla Juve in quegli anni restavano solo le briciole. Infatti alle elementari eravamo solo in 3 juventini, gli altri contavano scudetti e coppe mentre noi ci fappavamo con Galia, Rui Barros e festeggiavamo la coppa Italia vinta a San Siro contro il Milan di sacchi come una vittoria in champions :D