Da cugino simpatizzante (perchè dopo aver visto il Milan rialzare la testa dopo Istanbul, resta solo il rispetto) penso che i tifosi debbano mettersi il cuore in pace.
Il club ha la priorità di non scialacquare soldi, a breve si risolvono un sacco di contratti onerosi. Da lì in poi il Milan riparte. Il Milan è comunque un brand enorme e nel futuro tutto dipenderà dalla capacità di trovare nuovi talenti (come già fece a suo tempo). Poi, se riusciranno a produrre campioni in casa e a venderli, si potrà tornare a spendere grosse cifre per campioni affermati, ma per ora non c'è trippa per gatti.
Avere un enorme brand, significa anche saperlo gestire. Negli ultimi anni il Milan lo ha gestito solo dal punto di vista del marketing, per il resto l'immagine si sta a poco poco logorando, sia per gli scarsi risultati ottenuti, sia per le decisioni prese.
La capacità di trovare nuovi talenti ultimamente sembra non essere di casa rossonera. E l'artefice dei buoni colpi che abbiamo fatto negli ultimi anni (thiago silva, pato) ora non c'è più. Inoltre, quel discorso che fai tu (trovare giovani di talento venderli e arricchirsi per diventare grandi) non è così matematico: i soldi incassati da Shevchenko e Kakà non ho capito dove siano finiti.
Terzo, quesione dei contratti onerosi che si risolvono: ci sono dei giovani molto promettenti. Ma è impensabile costruire la futura squadra su Verdi, Darmina, Zigoni e Strasser. Bisogna integrarla con dei campioni. Ritorniamo al punto di prima: se non si tirano fuori i soldi, i campioni non arrivano.
Questione di Pato incedibile: è una barzelletta. Io spero solo che Galliani non racconti balle solo quando parla dell'incedibilità dei giocatori, ma anche quando parla di se stesso: mi riferisco al fatto che ieri ha dichiarato che lui dal milan non si muove, piuttosto si lega ad una sedia! (
http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Milan/15-05-2010/galliani-io-pato-restiamo-603997321359.shtml )