Ma che il ritorno d'immagine fosse contemplabile come effetto collaterale non lo ha mai messo in dubbio nessuno. Ne si discuteva qui pacificamente ben prima della congettura di The Observer*; e gli stessi media berlusconiani, qualche giorno fa, si spingevano addirittura a quantificare con precisione il calo-consensi fruttante dalla cessione di Kakà.
Ciò che non è tollerabile è questa smània d'incentrare lo sviluppo della vicenda intorno al complottismo politico, per –ammettiamolo- il nervoso di essere stati all'ultimo minuto costretti ad arrampicarsi sugli specchi,pur di spalare comunque il consueto tot di merda sul Milan. Un minuto prima del colpo di scena, ben più solide e rispettabili invettive erano già pronte: contro l'incoerenza della dirigenza ("Kakà è incedibile blablabla"), contro l'abdicazione simbolica dalla tanto sbandierata leadership nel calcio moderno, contro la disintegrazione di quei valori con cui al Milan si riempono al bocca. Un colpo di teatro (
fatto che non costituisce illecito perseguibile dal nostro ordinamento, ndK) del patron, un sorriso e una dichiarazione d'amore di Kakà, e tutti gli sfottò sono andati a puttane, mannaggia. Ma non sia mai che in Via Turati ne escano bene, loro che incarnano il male del calcio.
Credere che davvero Kakà sia stato "imbottigliato"/obbligato a rimanere per ragioni di opinione pubblica, poi, è una delle cose più ridicole che abbia mai sentito. Come rammentavo poco sopra con ironia, quando Kenyon e Abrahmovic strapparono al Milan il suo più grande cannoniere degli ultimi cinquant'anni, Berlusconi era politicamente messo ben peggio di ora, se ne uscì con discorsi simili, ma sappiamo tutti come andò a finire. Macchinazione (LOL) o meno.
*peraltro ignorata da pressoché tutti i media internazionali: controlla pure quelli, il premier? Oppure è qualificabile quantomeno come fantasiosa una fonte asserente che un club disposto a pagare Robinho 40 milioni non supererebbe i 50/55 per Kakà?
tutte le cifre, riaperture della trattativa e dubbi erano dichiarati dal Milan.
Errore. Erano rivelati dai media. Prima quelli inglesi, poi a ruota quelli italiani, perlopiù. Il City è complessivamente stato più cauto nelle dichiarazioni, ma anche più contraddittorio, visto che qui afferma che la trattativa col Milan era in corso e lì che invece avevano già l'accordo per il cartellino in mano.