Al cuore non si mente. Shevchenko è stato, per diverse ragioni, il mio giocatore preferito in tutta la mia vita di tifoso rossonero. Il suo addio mi è spiaciuto più dei ritiri di Van Basten e Baresi. Ormai, però, dopo un anno da quel terribile colpo al cuore, mi sono abbastanza abituato a non vederlo più in campo, quindi il pensiero del suo eventuale ritorno mi lascia attualmente abbastanza indifferente (ma è facile dirlo alla vigilia di una finale di Champions'). Tuttavia mi conosco, e so che mi ci riaffezionerei in un battibaleno.
Ciò detto, ammesso (e non concesso) che lo spogliatoio ne sia integralmente felice, il ritorno di Sheva non mi dispiacerebbe affatto per ragioni squisitamente tecniche. Un giocatore come lui può essere ancora seminale per il gioco del Milan.
Ad ogni buon conto, se il ritorno del trentunenne e forse declinante Andriy deve significare la rinuncia al nuovo grande acquisto (vuoi Ronaldinho, vuoi Eto'O, vuoi Buffon), allora fanculo.
Se invece torna per fare l'Inzaghi (quello che quest'ultimo, alle soglie dei 34, stenta sempre di più a fare), cioè il bomber d'esperienza sempre pronto a risolvere le magagne dei più giovani titolari, di corsa.
Certo che comunque, accantonando un attimo i ragionamenti anagrafici, l'idea di una coppia Shevchenko-Ronaldo è come minimo mostruosamente affascinante...