@Laxus91 trovo sempre molto interessante leggere i tuoi commenti su titoli che ho giocato oramai un sacco di tempo fa. E' interessante vedere la prospettiva di un videogiocatore più giovane e una prospettiva "blind" nel 2022.
Ottimo, alla fine ci si ritrova spesso in queste occasioni, anche a me fa piacere avere una possibilità di confronto, in certi casi son titoli oramai vecchiotti e non più molto discussi ma sono dei recuperi chiave che sento di dover fare per essere in pari con le rispettive saghe, non che la cosa mi dispiaccia perché se son titoli di qualità per me non c'è nessunissimo problema a giocarli anche a distanza di anni, tra l'altro coi recuperi Nintendo sono agli sgoccioli così da potermi dedicare più assiduamente alle uscite più recenti
Nel caso di Pikmin mi manca solo il capitolo in 2D su 3ds e ho il 3 con Dlc pronto in canna, e poi bisognerà vedere se il Mya si decide a sganciare il 4 che dopo quel famoso annuncio semi ufficiale sembra sparito dai radar
Comunque trovai carina anche l'integrazione a minigioco in Nintendoland su Wii U, era una vera e propria campagna/modalità a sé più orientata all'azione ma la trovai ben fatta e bella da vedere
TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=___dBry_Lv0Un sequel davvero "perfetto", almeno valutandolo come prodotto commerciale. Certo, per fare questo aveva dovuto rinunciare in parte alla sua natura di franchise sperimentale, atipico e intimista
Commerciale mi sembra un termine molto azzeccato in effetti. Che ovviamente non vuol dire brutto (ci mancherebbe, Pikmin 2 è unn videogioco bellissimo per quanto mi riguarda) né necessariamente peggiore, ma proprio come opera nel suo complesso mi ha lasciato l'impressione di aver perso un pò di quella magia e di quel feeling da gioco sperimentale per ottenere un qualcosa di sicuramente rifinito e validissimo ma con un pò meno fascino.
La rimozione del limite di tempo anche io posso capirla secondo certe logiche del pubblico e di certo non rovina il titolo, il peccato e rammarico dal mio punto di vista è che nel primo fosse un piccolo 'azzardo' ma assolutamente geniale per design e visione: è un qualcosa che può creare ansia ma in realtà aderiva come un guanto a finalità, scopo e senso del gioco e degli obiettivi: 30 pezzi dell'astrovane in 30 giorni, per cui ogni giorno passato senza recuperare alcun pezzo ti mette in allerta ma imparando a giocare si può arrivare anche a ottenerne due o più al giorno, è un limite che influenza la partita dall'inizio alla fine secondo un processo di continuo miglioramento da giocatore godendosi però una vera e propria avventura che né per contenuti né per longevità risulta mai eccessiva, aveva un equilibrio di aree giocabili e punti di interesse davvero notevole.
E alla fine il tempo richiesto non era poi così asfissiante e di margine per sbagliare ma non compromettere l'intera partita ce n'era eccome, anzi.
Il sequel migliora assolutamente il core gameplay, il nucleo ludico, ma perde quel tipo di equilibrio (le caverne sono una bella occasione per 'chiudersi' a fare sfide che richiedono lucidità e gestione dei pikmin disponibili ma alla lunga appesantiscono troppo la formula, anche se è ottimo che qusi sempre presentino dei Boss unici).
E poi l'assenza di un limite globale (resta il limite di tempo giornaliero che però incide troppo poco prevedibilmente) non lo rende una vera sfida autentica da inizio a fine partita, perché se anche si commettono errori gravi, quali perdere grosse quantità di Pikmin, nulla sarà precluso perché basterà spendere un paio di giorno in più a rimpolparne le fila senza che questo abbia conseguenze sull'esito della partita o sulla percezione di star giocando bene o male
La scrittura, poi, è molto inferiore a quella del primo capitolo. Tuttavia, ha ancora una dimensione ben precisa: direi che si tratta di una critica ironica a molti aspetti della società giapponese dove il lavoratore dipendente deve sottostare ai capricci del capo e che fatica a trovare il tempo per stare con la famiglia.
Si mi ha comunque divertito e intrattenuto, discreta sorpresona e chiccha anche quella di farci giocare nei panni del
Eppure proprio nella seconda metà di gioco, con l'introduzione di una nuova location quasi a fungere da 'area postgame', è arrivata anche la sensazione di parte finale un pò filler e un pò messa più per giustificare un allungamento di contenuti che non per una questione di visione di insieme: tutto molto bello e più ore da giocare ma un pò meno anima, come dicevo.
La scrittura resta simpatica per il tema che citi (molte chicche e riflessioni le hanno messe nelle descrizioni dei 201 tesori e nella Piklopedia, ovviamente mi son messo e ho letto ogni singola linea di testo) ma appunto il tutto l'ho trovato più quantitativo rispetto ai magnifici diari di bordo del primo capitolo, che invece erano proprio più sentiti e genuini narrativamente, ecco
Ti anticipo che la scrittura di Pikmin 3 è di gran lunga più piatta e banale. Preparati.
Per me alla fine dei conti Pikmin 1 >> 2 > 3
Ok, per quello vedremo come mi troverò.
Però di certo è una saga a cui voglio già parecchio bene, quindi seguo con curiosità gli sviluppi, anche perché è proprio un tipo di strategico particolarmente nelle mie corde dato che non raggiunge mai una complessità soverchiante ma resta sempre divertente e intuitivo proprio come piace a me, addirittura se si padroneggiano i controlli diviene possibile giocarlo in maniera ultra tecnica e con precisione chirurgica, fare i Boss senza far perire nessun Pikmin e fare i numeri fuori di testa, alla base insomma è molto più skill-based di quanto non si possa credere, e questo fa sempre piacere da constatare giocando