Autore Topic: Videogames "media" di emozioni  (Letto 10210 volte)

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Offline Dj Mark Noise

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Videogames "media" di emozioni
« Risposta #30 il: 21 Mar 2003, 12:04 »
Citazione da: "katoplepa"
Citazione da: "armandyno"
, non serve a farci compiere un azione di nostra scelta, bensi un azione decisa dal programmatore e solo ATTUABILE dal giocatore. Un inganno insomma. Un illusione. Noi impieghiamo anche una partecipazione fisica, permiamo X per uccidere il mostro, e proviamo in piu' rispetto al film quella soddisfazione di aver fatto qualcosa che in realta' non abbiamo fatto: uccidere il mostro.


non avevo mai riflettuto bene su questa cosa, in effetti non hai tutti i torti, noi giocatori "recitiamo" la parte che i programmatori hanno pensato per noi, non possiamo realmente "fare" quello che vogliamo nel vg, quindi in un certo senso è proprio come un film nel quale noi stessi recitiamo il copione che ci riguarda... bisognerebbe approfondire... un inganno tu dici? forse, dipende da cosa ci avevano promesso, o forse è proprio questo quello che noi vogliamo cioè solo recitare la parte del duro con il lanciagranate in mano...


In effetti,nei vg di adesso è cosi',non c'è ancora molta interagibilità con ambiente e oggetti.
Il tutto è ancora troppo lineare.
Ma ci si sta muovendo nel verso giusto.
Tra non molto (spero....),soprattutto con le console di prossima generazione (or ora ps2,xbox e gcube non hanno fatto quel miracolo techo-ludico che ci si aspettava...),la situazione è destinata a cambiare,in meglio.
Io spero che vengano implementati (quasi) tutti i casi di una azione in un vg.Cioè,riportando l'esempio di uno che entra in una stanza e vede un mostro ,le possibili azioni potrebbero essere:scappare,affrontarlo,farsi inseguire,intrappolare il mostro sfruttando l'ambiente in cui si è utilizzando oggetti,nascondersi ecc.
Una serie di possibili azioni da poter fare eseguire al nostro alter ego insomma.
Chi vivrà vedrà.

armandyno

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Videogames "media" di emozioni
« Risposta #31 il: 21 Mar 2003, 19:20 »
Citazione da: "Dj Mark Noise"

Tu puoi anche agire nel modo da te descritto,ma puoi benissimi anche dartela a gambe e rientrare in un secondo momento (se programmato,il mostro potrebbe benissimo inseguirti......).


Tu non te ne accorgi, ma anche il non entare nella porta è un "inganno".
Si, possiamo benissimo darcela a gambe per poi rientrare in un secondo momento, ma il tempo che sprechiamo per darcela a gambe è un tempo MORTO, non succede niente, non cambierai la storia, ma ti illuderai pensando che hai effettuato la scelta di non entrare: ma per continuare il gioco prima o poi dovrai varcare quella soglia...

Per quanto riguarda la possibilita' di avere piu' scelte, io credo che renderebbe il gioco piu' interessante, longevo e imprevedibile, ma per quante possano essere le scelte saranno sempre studiate, guidate, come dei binari che si diramano ma poi ti portano sempre dalla stessa parte. E scusate se mi ripeto, sarebbe un "inganno multiplo", penseremo che possiamo scegliere noi cosa fare, ma in realta' tutte le scelte che effettuiamo portano sempre ad una diramazione della storia gia' decisa.

Tuttavia tu hai ragione Mark (posso chiamarti cosi?), il videogioco si sta evolvendo, e in bene. Ora e solo un potenziale "media di emozioni", nel senso che le emozioni che dobbiamo provare sono gia stabilite.
E percio' penso che il videogioco si evolvera' e si distinguera' dagli altri media (e credo che non sara' nemmeno piu' tale) grazie all'online gaming.

Siamo in una casa, ogni essere vivente e controllato da un giocatore, a caso in qualsiasi parte del mondo:
Pinco è un mostro, Pallino e un membro di una squadra speciale.
Pinco sta nel salone, sente dei passi, e si nasconde dietro la porta.
Pallino varca la porta, improvvisamente gli si para davanti Pinco.
Il giocatore che impersona Pallino si caga letteralmente sotto, e senza inganno, perchè nessuno aveva deciso che lui varcando quella porta si sarebbe trovato Pinco davanti.
Credo che il futuro dei vg stia nel "caso", che domina anche il nostro mondo, quello vero, dove nessuno conosce il futuro, nessuno l'ha deciso, ma tante intelligenze si incontrano per caso, generando emozioni diverse seconda il contesto scelto.

Ho fatto un esempio molto limitato (leggi:idiota), ma era per farvi capire come la pensavo io.
Aspetto opinioni a riguardo

Offline Dj Mark Noise

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« Risposta #32 il: 22 Mar 2003, 00:22 »
Concordo,effettivamente ora,nei vg,tutte le strade che percorriamo sono tempi morti,inganni prestabiliti.
Tutto è studiato a tavolino dai programmatori.
Io però,sono convinto che in futuro (cosa che del resto sta accadendo già) il vg diventerà sempre + interattivo e si potranno eseguire diverse azioni in uno stesso ambito.
Ovvio che non si potranno calcolare tutti gli "eventi" per ogni singolo frame di gioco (gli "eventi" sarebbero infiniti x ogni secondo),ma di sicuro ci sarà maggiore libertà d'azione.
Un termine di paragone p ad esempio il primo gta di psone e il 3 capitolo della serie di ps2.
Si vede sin da subito la maggiore libertà di azione nel 3 capitolo....
L'online gaming amplierà sensibilmente la possibilità di effettuare "combinazioni" (sempre in riferimento agli oggetti-ambienti-personaggi ecc.) tra differenti utenti.
I vg in meno di 10 anni hanno fatto notevoli salti in avanti (e non mi riferisco al solo aspetto grafico.....),mostrando mondi virtuali sempre + complessi e interattivi (per tutti i generi di vg).
Bellissimo.
Vedremo a breve l'ulteriore passo tecnologico che farà il vg.
Rimango sempre però dell'idea che le emozioni che trasmettono un vg all'utente sono sempre maggiori (o profonde) rispetto ad altri tipi di media.

Ps:puoi semplicemente chiamarmi marco. :wink:
Stay tuned!!!

Offline Dj Mark Noise

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« Risposta #33 il: 05 Apr 2003, 00:33 »
Citazione da: "master of puppets"
il videogame è uno strumento per immergersi in una realtà distorta, diversa da quella quotidiana. Come un film o un fumetto, del resto. La differenza è che un vg implica un maggior sfruttamento della materia grigia. Sei tu ad affrontare uno zombie, e sai che puoi morire. Ciò ti causa tensione, ti "pressa". Il videogioco è una simulazione di sopravvivanza, a mio parere. Naturalmente sai che si tratta di una realtà virtuale e, di conseguenza, salti sulla sedia, ma continui la fruizione. Sai che non puoi morire veramente, che il game over è falso e, in fondo divertente. Se qualcuno ci puntesse una pistola alla testa dicendoci: " Finisci Tekken in 1:30, altrimenti ti sparo", la tensione e l'immedesimazione con l'alter ego digitale sarebbero elevatissime, perchè il game over virtuale coinciderebbe con quello reale.Ma forse sto viaggiando troppo con la fantasia... :shock:  :shock:


Probabile!!!!!!! :shock:

Offline Dj Mark Noise

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« Risposta #34 il: 14 Apr 2003, 17:53 »
Ma avete finito i pensieri? :shock:

Offline Dj Mark Noise

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« Risposta #35 il: 24 Apr 2003, 18:38 »
Eccolo qui, il thread, caro Luv3Kar, buona lettura (leggi il primo post)

Offline katoplepa

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Videogames "media" di emozioni
« Risposta #36 il: 27 Apr 2003, 02:57 »
Citazione da: "armandyno"
Tu non te ne accorgi, ma anche il non entare nella porta è un "inganno".
Si, possiamo benissimo darcela a gambe per poi rientrare in un secondo momento, ma il tempo che sprechiamo per darcela a gambe è un tempo MORTO, non succede niente, non cambierai la storia, ma ti illuderai pensando che hai effettuato la scelta di non entrare: ma per continuare il gioco prima o poi dovrai varcare quella soglia...



continuo a pensare a questa cosa, effettivamente se ci rifletto sopra tutto appare come stupido, cioè siamo veramente nelle mani del regista che ci sta facendo recitare la parte che ha pensato per noi, in ogni caso ritengo che forse tutto questo è esattamente quello che vuole il giocatore:
un percorso stabilito, da compiere passo dopo passo, saltando gli ostacoli che ci si parano davanti sfruttando la nostra abilità, potremo fare più o meno fatica nel completarlo, ottenere un punteggio più o meno alto, guadagnarci bonus o extra ma comunque noi continueremo a giocare sapendo che prima o poi arriveremo alla "fine", perchè c'è una fine e questo in un certo senso ci "consola"...
e qui mi collego a:
Citazione
Siamo in una casa, ogni essere vivente e controllato da un giocatore, a caso in qualsiasi parte del mondo:
Pinco è un mostro, Pallino e un membro di una squadra speciale.
Pinco sta nel salone, sente dei passi, e si nasconde dietro la porta.
Pallino varca la porta, improvvisamente gli si para davanti Pinco.
Il giocatore che impersona Pallino si caga letteralmente sotto, e senza inganno, perchè nessuno aveva deciso che lui varcando quella porta si sarebbe trovato Pinco davanti.
Credo che il futuro dei vg stia nel "caso", che domina anche il nostro mondo, quello vero, dove nessuno conosce il futuro, nessuno l'ha deciso, ma tante intelligenze si incontrano per caso, generando emozioni diverse seconda il contesto scelto.


questo discorso è senza dubbio l'esempio del gioco "perfetto" o meglio del gioco più imprevedibile e longevo che si possa immaginare, mai una partita uguale all'altra e sempre una sfida nuova, ma alla luce del gioco più "rassicurante" che descrivevo sopra tutto questo non potrà mai esistere secondo me...
il giocatore medio rischierebbe di strippare completamente per il fatto di non trovarsi mai di fronte una situazione simile ad un altra, non potrebbe nemmeno trarre giovamento dalla propria esperienza precedente perchè ogni nuova porta aperta potrebbe significare dover rimettere in discussione tutte le proprie "tattiche" di gioco e l'approccio allo stesso, un gioco infinito certamente, ma credo che non sia quello che la gente vuole veramente:
quando finirebbe il gioco? il popolo lo vuole sapere!
chi potrà dire di averlo "finito" al 100% se le soluzioni e le alternative sono infinite? il popolo vuole sapere quando è arrivato al 100%
commercialmente parlando la software house non avrebbe più la scusa di creare un seguito, se il prodotto che ha già creato rappresenta un numero "enne" di soluzioni diverse, ergo nemmeno l'utente comprerebbe un altro titolo, perchè quello che ha già gli soddisferebbe qualsiasi curiosità offrendogli scenari nuovi ad ogni partita, la stragrande maggioranza della gente si sentirebbe "persa" nel giocarlo, perchè molti vogliono sapere "dove devo andare adesso? cosa devo fare?" e tolti questi semplici "binari" molti sarebbero persi, preda della frustrazione e mollerebbero il gioco giudicandolo troppo difficile o peggio dispersivo...

ovviamente sto esagerando, molo probabilmente di fronte ad un prodotto del genere sbaverei e non mi staccherei mai più dallo schermo (altro problema non di poco conto rispetto alla vita sociale e lavorativa), ma penso che alla luce di tutti questi fattori che ho elencato un prodotto del genere difficilmente vedrà la luce in tempi brevi e forse nemmeno nel medio/lungo periodo... l'industria sta spremendo il prodotto Vg/entertainment al massimo, centellinando ogni goccia del suo succo, è come per i processori: perchè fare uscire il 4 Ghz quando possiamo vendere il 3,3 poi il 3,5 poi il 3,7 eccetera?
le innovazioni saranno poche e molto caute, finchè il prodotto vende così com'è allora continuerà così com'è, se poi in futuro il mercato e la domanda cambieranno allora forse ci sarà spazio per il Vg interattivo al 100%, forse...
 :wink: