L'esclusivita' dei video giochi non sta nell'immedesimazione, come dice Dj Mark, bensi' nell' interazione. Qui le emozioni non c'entrano, perche qualsiasi film di paura, se fatto bene, ti fa saltare dalla sedia, e' l'immedesimazione con il personaggi raggiunge gli stessi livelli, anche se leggendo un libro c'è bisogno di piu' immaginazione e pazienza rispetto ad un film o ad un vg: nel libro un luogo ci verra' descritto in 3 pagine, e stara' al lettore riuscire a ricreare quello spazio con l'ausilio delle parole del libro, mentre in un vg o in un film bastera' un frame per rendere visibile quel luogo allo spettatore/fruitore come realmente è (come il creatore vuole che sia). Ma parlavo di interazione: mettiamo da parte i libri e osserviamo una stessa scena (liberamente ispirata ad un ipotetico contesto horror/splatter) attraverso due media piu' "immediati":
Cinema
Un uomo si avvicina ad una porta lentamente, esitante, ha paura di sapere cosa c'è oltre, poi prende coraggio e apre la porta...non c'è nessuno, l'uomo tira un respiro di sollievo, ma appena fa un passo avanti sbuca un mostro che lo assale.
l'uomo riesce a liberarsi per istinto di sopravvivenza, prende la pistola che aveva con se e lo fa secco con tre colpi+uno alla testa(non si sa mai)
Videogioco
Ci avviciniamo alla porta lentamente, esitiamo ad entrare, per paura di cosa ci sia dopo,pero' poi pensiamo: -e l'unica cosa che posso fare per avanzare nel gioco, devo farlo per forza-, prendiamo coraggio e apriamo quella maledetta porta...appena entrati la schermata ci mostra solo un altro luogo, noi tiriamo un respiro di sollievo pensando che questa volta siamo stati fortunati, ma appena facciamo un passo avanti un mostro ci assale. Andiamo in panico, premiamo come forsennati i tasti che ci permettono di liberarci, dopodiche' premiamo il tasto per estrarre la pistola, e senza controllo cominciamo a sparare contro il mostro finendolo a terra, alchè un grande senso di soddisfazione ci conquista (abbiamo ucciso quel mostro del cazzo)
Fruendo queste due scene da questi due diversi media, raggiunto un uguale grado di immedesimazione (nel vg è piu' "facile" immedesimarsi, in quanto il giocatore e interpellato in prima persona), notiamo che l'unica differenza è la "pressione dei tasti" che noi effetuiamo per rendere possibile quella determinata azione: se nel film l'uomo si liberava da solo, nel vg dovremo essere noi a premere un determinato tasto per far verificare QUELLO STESSO IDENTICO AVVENIMENTO.
Per questo l'interazione attraverso i vg attuali è finta, non serve a farci compiere un azione di nostra scelta, bensi un azione decisa dal programmatore e solo ATTUABILE dal giocatore. Un inganno insomma. Un illusione. Noi impieghiamo anche una partecipazione fisica, permiamo X per uccidere il mostro, e proviamo in piu' rispetto al film quella soddisfazione di aver fatto qualcosa che in realta' non abbiamo fatto: uccidere il mostro. Nei rithm'n game (Parappa, space channel 5 ecc...)noi premiamo dei tasti a tempo di musica, e nel premere in modo corretto quei determinati tasti, ci sentiamo soddisfatti di aver composto quella melodia che riusciremo ad apprezzare, la comprenderemo per riuscire a completarla. Nei punta-e-clicca ci sentriermo soddiafatti di aver risolto quelmaledettoenigmachesonorimastobloccatoperunase ttimana. Potrei contiunare all'infinito, la storia è sempre quella: l'interazione, strumento dei programmatori applicabile esclusivamente ai vg, ci inganna amplificando le nostre emozioni attraverso l'appagamento psicologico.