Se piazzerà le selezioni a Roma e a Torino (dove nessuno andrà comunque a vedere il rugby a parte le prime 5/6 partite) per comodità di aeroporti, siamo punto e a capo. Se le selezioni verranno fatte a Treviso e Parma (giusto per dire due città che hanno un bacino d'utenza ampio), probabilmente si inizieranno a vedere lotte per avere un biglietto in stadi da 3000 posti.
Ci sono comunque dei requisiti* da rispettare. Uno stadio da 3000 posti già non li rispetta.
Roma non può mancare, per tutta una serie di motivi. E il Veneto neanche. Mi auguro come te che a breve nasca una terza selezione toscano/emiliana. Saranno i risultati sul campo delle due selezioni che nasceranno e il lavoro intelligente dei vivai a permetterlo.
* eccoli (tratti da
http://rugby1823.blogosfere.it/):
"1. I due team dovranno essere trovati entro venti giorni, altrimenti si
sposterà tutto di un anno.
2. Le selezioni dovranno rappresentare il rugby italiano, quindi vi sarà
un massimo di cinque giocatori non eleggibili con la nazionale italiana.
3. Non si tratterà di selezioni itineranti, dovranno quindi avere una
sede fissa. Importante anche la questione logistica. Le sedi, quindi,
dovranno avere un aeroporto di riferimento. [...] si tratterà di
aeroporti che hanno voli da e per le nazioni celtiche. Unica eccezione,
se le sedi fossero geograficamente molto vicine, allora potrebbero anche
avere più sedi.
4. Confermato il budget minimo di 8 milioni di euro per potersi
iscrivere alla League.
5. La possibilità, in futuro, di aumentare il numero di selezioni
italiane, ma solo quando vi saranno garanzie tecniche che oggi,
purtroppo, mancano."
Di stadio qua non ne parla, ma deve avere una capienza di almeno 5000 posti.