A me questa cosa di volere un figlio come se fosse un'auto nuova o un nuovo gioco per la Playstation mi pare abominevole. Un figlio si accoglie (con Gioia, con preoccupazione, con senso di responsabilità, con orgoglio, come vi pare) se "accade". Non si fabbrica, non si compra, non si può pretendere. Non è un oggetto. Non è una proprietà. Non nasce per la nostra soddisfazione e per il Nostro orgoglio. Altrimenti poi si rischia di rimanerci parecchio male quando lui vorrà vivere la sua vita a modo suo e si discostera' da quello che avevamo progettato per lui.
Sì, naturalmente dovrebbe essere così, semplicemente il nostro tessuto sociale non è lo stesso di tanti anni fa. Primariamente per questioni culturali (o, se vuoi, come nel caso del tipo della storia, di egoismo bello e buono), però ci sono casi in cui l'instabilità economica può creare incertezza e inquietudine per il futuro, per questo ci si trascina per anni sperando di avere quella cosiddetta "stabilità economica" che consente di affrontare con serenità l'impegno di un figlio.
Peccato che questo potrebbe essere a sua volta un alibi o un modo per prolungare infinitamente la propria adolescenza, senza responsabilità e obblighi. Ripeto, è una proiezione culturale della nostra epoca, non abbiamo la necessità di diventare genitori e mettiamo tante, troppe scuse all'assunzione di paternità e maternità responsabili
A me fa strano che lei abbia accettato per tot anni quella situazione. E poi penso che lui abbia usato la scusa del figlio per mollarla e andare da quella "nuova" che, probabilmente, frequentava già da tempo. A quasi 50 anni avrà pensato che avere un figlio sia un compromesso "accettabile" per continuare la relazione con questa ragazza.
Boh, come dicevo sopra, si può anche pensare di conoscere bene una persona e pensare di fidarsi (in questo caso si parla di oltre 20 anni di conoscenza reciproca), però appunto, la variabile del tempo è davvero difficile da controllare e preventivare. Se una persona è centrata e consapevole gli scossoni degli anni e il punto di vista diverso dell'età non dovrebbero mutare troppo una natura consolidata ma ci sono casì in cui la gente cambia. Uomini, donne, senza alcuna differenza. Sto tizio della mia storia non è mai stato stronzo, scorretto oppure di cattiva indole (che io sappia almeno), non era pronto al fatto che non siamo eterni e che non possiamo essere onnipotenti sulla natura. E non ha saputo affrontare questo cambiamento con maturità, comportandosi da idiota.
non sto capendo perchè uno debba fare un figlio nel momento in cui un altro voglia fare un figlio e non quando si sente pronto.
Detta così non fa una grinza ma "sentirsi pronto per un figlio" è un'espressione che in soldoni non vuol dire niente. Un figlio dovrebbe essere il frutto di un rapporto consolidato, in cui si desidera con coscienza allargare una famiglia. La presunzione della generazione di trentenni e quarantenni di oggi crede di essere eterna e senza alcuna limitazione. Invece la natura e le stagioni della vita hanno in sé una loro saggezza ma alcuni di noi lo capiscono troppo tardi, sbroccando. Attenzione, non sto dicendo che fare figli sia obbligatorio, né sostengo che una famiglia senza figli non possa essere felice e così via, dico solo che il senso di onnipotenza dell'uomo medio occidentale procura amnesie di anni e ripensamenti di minuti, come se la genitorialità sia solo un altro tassello da aggiungere alle proprie esperienze. Essere genitori parte dal tipo di relazione e rapporto che si è creati, per cui è necessario che ci si conosca bene e si conosca il nostro compagno/a.