Aldous Huxley - Il Mondo nuovo.
adoro gli scrittori inglesi....
"Il mondo nuovo" parte molto bene come tanti altri di questi libri che affrontano il tema della società del futuro ("
Futuro in trance" di
Tevis,
"Questo giorno perfetto"di
Ira Levin...)
Huxley, come tutti gli inglesi, è bravo davvero a scrivere e il malessere da cui origina questo libro del 1932 è quanto mai attuale. In una società costruita per la felicità, Bernanrdo Marx nasce con un leggero handicap fisico e il suo amico Mr. Hemholtz è, per puro caso, più intelligente dei suoi simili. La diversità dei due protagonisti li accomuna nel disagio e il mondo ideale non appare più tale se non si è fatti a sua immagine e somiglianza. Poi, però, il libro si perde ed un nuovo sradicato, il Selvaggio, ne diventa il tragico protagonista sostituendosi a Bernardo Marx e ad Helmholtz ridotti da Huxley a poco più che comparse.
Il talento descrittivo e l'angoscia di non sentirsi uguali agli altri lasciano spazio alla critica sociale e ad un po' di filosofia spicciola. Non c'è nessun elogio della diversità, nè alcuna consolazione ne "Il mondo nuovo", qualunque sia la tua diversità, la consapevolezza della insostenibilità della condizione umana penzola dal libro come una sentenza di morte.
con molti difetti ma, comunque, consigliato a tutti.