dopo anni che lo apsettavo:
Dialogo di Primo Levi e Tullio Regge. un libro che incuriosirebbe persino una capra.
mi cito con piacere. terminato l'esile
dialogo di Regge e Levi
il testo non è la fine della del mondo e, sostanzialmente, si risolve in un monologo del solo Tullio Regge.
personalmente amo la verve polemica di Reegge, la sua intelligenza e la sua penna (e la sua recente assenza dalle pagine di "le scienze" si sente eccome) ma mi aspettavo, da questo libro, un vero e proprio dialogo tra il chimico (Levi) e il fisico (Regge) cosa che, invece, non c'è.
il "dialogo", inoltre, me lo aspettavo molto di più su temi non scientifici. sentire per la centesima volta che l'universo ha undici dimensioni delle quali 10 spaziali e una temporale non mi smuove più di tanto anche se a dirmelo è uno dei miei autori preferiti. insomma, una occasione sprecata: un po' come avere a cena Naomi Cambpell ubriaca e parlarci di politica....