Dunque, è chiaro che un titolo come GTA non sia adatto ad un bambino delle elementari; in ogni caso in svariati punti dell'articolo si propone il divieto di vendita (a prescindere dalle età) e il ritiro dal mercato.
Ci provarono già con Resident Evil senza successo...
Potrei essere accomodante sul fatto di vietarlo ai minori (no proprio di 18 anni magari), ma la censura o il divieto di vendita tout court io lo trovo decisamente fuori luogo: chi è maggiorenne e in grado di intendere e di volere, non vedo come possa rimanere turbato da ciò che fruisce volontariamente (a meno che non abbia problemi intrinseci lui stesso).
In fondo molti videogiochi non sono poi più violenti o diseducativi di parecchi film che vengono propinati oggigiorno alla televisione, e anche questi ultimi presentano i fantomatici "bollini" per riconoscere la frutibilità del pubblico; è giusto tutelare il minore, ma anche i genitori dovrebbero controllare gli acquisti dei propri figli prima di innalzare l'ascia di guerra.
Nell'articolo noto con poca sorpresa i classici richiami a pedofilia e istigazione a delinquere...
Inoltre mi fa sorridere questa frase: "
...è indispensabile una normativa che vieti la vendita a soggetti psicologicamente indifesi di qualunque tipo di materiale che possa compromettere l'evoluzione, offrendo modelli improntati a violenza e aggressività...";
no dico...adesso dobbiamo fare anche un test psicologico per sapere se siamo mentalmente indifesi, prima di comprare un videogioco?
Secondo me il bollino è una cosa discretamente sufficiente per tutelare il consumatore, sta alla bontà del negoziante (o a chi dà i soldi al bambino) verificare l'effettiva vendibilità del prodotto.
In ogni caso sempre meglio il divieto di vendita che la censura, il bambino prima o poi cresce; ma un prodotto mutilato non lo godrà mai nessuno appieno.