Autore Topic: La fantasia del videogiocatore  (Letto 2413 volte)

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Offline Denzel Savington

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La fantasia del videogiocatore
« il: 28 Set 2003, 19:43 »
stavo riflettendo sulla differenza principale fra giochi 2d o 3d e leggendo anche tante affermazioni in vari post mi sono reso conto di una cosa. nel mio "periodo d'oro" 1988-1994 ciò che più mi colpiva nei videogiochi era l'aspetto iniziale, la presentazione, tutto ciò che preannunciava, che diceva qualcosa in più rispetto al gioco. quello era il punto di partenza. a quei tempi non c'erano giochi che davano qualcosa in più rispetto ai film in termini di trama nè giochi che potevano vantare una realizzazione cinematografica. la "profondità" era lasciata al giocatore, alla sua fantasia. M.Bison era accusato delle peggiori nefandezze, Vega era frocio, Cody e la sua tipa alla fine scopavano, in cabal la sigaretta finale la si fumava per davvero. l'approccio mistificante al videogioco è oggi quasi totalmente esaurito, lo sconfiggere un'avversario con un dragon punch o con la mossa spaccaschiena di Guile ha trovato il canto del cigno nell'abbattimento del metal gear a shadow moses. o no?
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Offline area di Broca

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #1 il: 28 Set 2003, 22:26 »
Hai ragione, credo che questo sia una parabola che accomuna tutte le arti figurative: anche nella pittura i progressi tecnici hanno portato a una "illusione referenziale" sempre maggiore (si pensi alla corrente dell'iperrealismo americano): questo comporta un coinvolgimento empatico più forte da parte del fruitore, che di conseguenza lavora sempre meno con la fantasia. Il fotorealismo, pur con molte eccezioni (vedi la diffusione dei giochi in cel shading), sembra essere la tendenza dei videogiochi, grazie al progresso tecnico: io sbavo di fronte ai filmati di GT4, ma allo stesso tempo mi chiedo se vedremo mai estetiche all'avanguardia, come il dadaismo o il cubismo, anche nei vg: boh, quante copie ha venduto il sinestesico REZ?

ciao

Offline melaQuit

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #2 il: 29 Set 2003, 11:57 »
Mi sorge una spontanea domanda:

facciamo di più
o semplicemente
vediamo di più
nei vg odierni?
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Offline atchoo

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Re: La fantasia del videogiocatore
« Risposta #3 il: 29 Set 2003, 12:47 »
Citazione da: "Denzel Savington"
stavo riflettendo...

Ci sono ancora giochi di quel tipo...

Pensa, ad esempio, a Viewtiful Joe!

Offline The Dude

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #4 il: 29 Set 2003, 14:27 »
Citazione da: "melaQuit"
Mi sorge una spontanea domanda:

facciamo di più
o semplicemente
vediamo di più
nei vg odierni?


Una bella domanda...senz'altro è ovvio che stiamo passando un periodo in cui già le idee sono poche e spesso mal sfruttate e realizzate.
D'altro canto assistiamo ad un iccessante periodo in cui l'affare più sicuro è partorire il seguito di un gioco di successo (che magari è già un seguito), piuttosto che far nascere e crescere una nuova idea (traduci: meno sperimentazione dovuto all'alto tasso di competitività del mercato odierno.
Poi ci sono le novità che escono una volta all'anno (forse), come Ico: strutturalmente non così innovativo, fatta eccezione per il deambulamento di coppia, ma graficamente propone una certa "estetica" (ispirata a Dalì, oserei dire) di sicuro impatto.

Per dare un parere alla suddetta domanda, direi che oggigiorno vediamo di + e facciamo lo stesso, ma è anche una questione di età: quando si è bambini, a prescindere dalla qualità della grafica, si è soliti essere + trasportati dall'immagine, come se si attribuisse un'anima a quella manciata di pixel (o poligoni); cosa che è difficile provare quando si è un pò cresciuti o, dopo anni e anni di videogiochi, ci si è ormai assuefatti.

Ed io, personalmente mi sento una bella scimmia sulla schiena, ma una scimmia di tutto rispetto: trilinear filtering, bump mapping e niente aliasing!! :D
Si, insomma sono un drogato a 128 bit!

Offline melaQuit

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #5 il: 29 Set 2003, 14:36 »
A voler ben guardare, anche Ico ha un suo illustre papà nell'epoca degli 8 bit (Ant Attack).
Certo, portare in salvo una filiforme rappresentazione di donzella attraverso paesaggi a blocchettoni, e per di più monocromatici, non ha lo setsso fascino del farsi largo attraverso le suggestive sale di un oscuro maniero portandosi appresso un eterea fanciulla.
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Offline Drone_451

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #6 il: 29 Set 2003, 16:29 »
Citazione

Per dare un parere alla suddetta domanda, direi che oggigiorno vediamo di + e facciamo lo stesso, ma è anche una questione di età: quando si è bambini, a prescindere dalla qualità della grafica, si è soliti essere + trasportati dall'immagine, come se si attribuisse un'anima a quella manciata di pixel (o poligoni); cosa che è difficile provare quando si è un pò cresciuti o, dopo anni e anni di videogiochi, ci si è ormai assuefatti.


Questo è il punto.

Io sbavavo su giochi fatti con quattro pixel in croce, sensazioni che oggi provo in maniera molto più debole, pur avendo acquisito, per forza di cose, uno spirito critico più raffinato ...ecco cosa ci ha fottuto, lo spirito critico :)

P.S. Ant Attack e Ico? Bel paragone.
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Offline melaQuit

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #7 il: 29 Set 2003, 17:22 »
Citazione da: "Drone_451"
Io sbavavo su giochi fatti con quattro pixel in croce, sensazioni che oggi provo in maniera molto più debole, pur avendo acquisito, per forza di cose, uno spirito critico più raffinato ...ecco cosa ci ha fottuto, lo spirito critico :)


Più che lo spirito critico, quello che ci ha fregati è il sovraccarico di imput visivi.
Anti aliasing, bump mapping ed effetti particellari sono diventati talmente comuni che quando ci sono ormai passano inosservati, e quando mancano la loro assenza ci balza all'occhio immediatamente.
Difficile valutare obiettivamente un gioco 'in quanto tale' quando una sezione del nostro cervello è ormai assuefatta a porci vincoli del genere.
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Offline Denzel Savington

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #8 il: 03 Ott 2003, 14:58 »
non credo che il problema stia nella grafica o in qualunque altro aspetto della realizzazione tecnica, infatti anche ai tempi una bella grafica faceva volare ancora di più la fantasia. è il coinvolgimento emotivo che manca, è lì che il videogioco moderno è lacunoso. 10 anni fa i vg erano più giocattoli, si immaginavano varie avventure e le si vivevano ognuno a modo suo. insomma potevamo prendere 2 bambolotti dei cavalieri dello zodiaco e farli picchiare insieme, oppure giocare a street fighter, le sensazioni erano circa le stesse. a prescindere dai generi, ci si immaginava di fare anche altro da quello che il videogioco suggeriva. si lavorava di fantasia.
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Offline The Dude

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« Risposta #9 il: 03 Ott 2003, 15:16 »
Citazione da: "Denzel Savington"
non credo che il problema stia nella grafica o in qualunque altro aspetto della realizzazione tecnica, infatti anche ai tempi una bella grafica faceva volare ancora di più la fantasia. è il coinvolgimento emotivo che manca, è lì che il videogioco moderno è lacunoso. 10 anni fa i vg erano più giocattoli, si immaginavano varie avventure e le si vivevano ognuno a modo suo. insomma potevamo prendere 2 bambolotti dei cavalieri dello zodiaco e farli picchiare insieme, oppure giocare a street fighter, le sensazioni erano circa le stesse. a prescindere dai generi, ci si immaginava di fare anche altro da quello che il videogioco suggeriva. si lavorava di fantasia.


Quoto in toto...più facile per un ragazzo dar vita a "quattro pixel in croce", infondergli un'anima e lavorare di fantasia.
Più difficile per una persona più cresciuta (non tanto a livello di età) fare lo stesso nei confronti di un modello poligonale iperdettagliato, che già da solo non lascia spazio all'immaginazione.
Il progresso tecnologico fa comunque la sua parte...

Offline m y t o y b o x

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #10 il: 03 Ott 2003, 16:26 »
Citazione da: "melaQuit"
Mi sorge una spontanea domanda:

facciamo di più
o semplicemente
vediamo di più
nei vg odierni?


Oppure immaginavamo di piu' nei vecchi giochi???
iccardo
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Offline ZionSiva

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #11 il: 04 Ott 2003, 00:57 »
E' solo questione di come è impostato il gioco. Non siamo ancora al livello in cui tutto è definito, e i mondi sono completamente esplorabili. Io in ShenMue o GTA: Vice CIty cazzeggiavo come in un action set, in particolare in GTAVC si può usare l'ambiente per creare, fantasticare tantissimo. Il fascino per me prescinde dalla tecnica, mentre è strettamente legato allo stile di rappresentazione. Final Fantasy 6 ha una grafica stupenda quanto Metal Gear Solid 2.
~~porcelina, she waits for me there
with seashell hissing lullabyes and whispers fathomed deep inside my own~~~~  What's So Funny 'Bout Peace, Love and Understanding?  Wag the dog.

Offline Denzel Savington

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La fantasia del videogiocatore
« Risposta #12 il: 04 Ott 2003, 12:40 »
si è vero, andando un po' OT mi sembra assurdo paragonare la grafica 2d con quella 3d: son due campi diversi. c'è da dire che paradossalmente mi sembra che il 3d anzichè esaltare e stimolare la fantasia del videogiocatore (non del game designer) la abbia invece frustrata, inserita in binari troppo rigidi. non si tratta solo di esplorazione, di scervellamento o di affinamento di tecniche di gioco, è la trasfigurazione che spessissimo è venuta a mancare, l'immaginare il mondo del videogioco in modo più compiuto, ma autonomo. a questo riguardo mi sembra che tomb raider sia stato il primo gioco a limitare così tanto la fantasia del videogiocatore. nei gioco a 8 e 16 bit dove il programmatore si fermava partiva il nostro immaginario. ora mi sembra che il programmatore voglia prorpio impedire ciò.
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