1) "il predisporre" è inteso come il soggetto della frase, è ciò che si è protratto.
Sì, alla fine l'ho capito.
Ma "i preparativi per l'indomani si sono protratti..." non sarebbe stato più semplice, chiaro e scorrevole in italiano?
Io non so se il testo giapponese usasse il verbo come soggetto, ma in italiano è una prassi artificiosa.
Sì, in originale non era 'i preparativi' (in giapponese tipicamente 'junbi') ma una costruzione su 'shitaku':
明日の送りの支度に手間どってね
La differenza tra 'junbi' e 'shitaku' è sottile. L'ho incontrata anche su "Umi ga Kikoeru" (lì perà nelle forme verbali derivate). Junbi sono proprio i preparativi, shitaku è più 'il predisporre', 'l'approntare'. Credo che la frase renda più l'idea che Eboshi ha resposabilità su tutto, non è che faccia i preparativi di suo, ma deve vidimare tutto. Quindi il suo compito più che 'i preparativi' è proprio 'predisporre' le spedizioni, tra le altre cose, ovvero sovraintendere, dirigere i vari preparativi. Eboshi si scusa con Ashitaka a livello molto personale, nella scena. Quindi parla del protrarsi proprio di quanto le compete , altrimenti invece che un'assunzione di responsabilità parrebbe una scusa.
Trovo anche io che la frase italiana che risulta sia più 'artificiosa' di molte altre, ma del resto la frase mi pare più precisamente resa così. Quindi, per me, amen.
2) "se potesse andare bene" la cosa in sé, la cosa essa tutta che segue, il 'mostrare' il loro posto di lavoro. Ashitaka è forestiero, non sa se le donne possono effettivamente mostrare la fucina (potrebbe essere luogo segreto) o possano mostrarsi loro stesse in quelle circostanze. Ashitaka è molto educato, spesso deferente, ma non necessariamente 'colto'. E', del resto, il 'il buon selvaggio ideale' per come l'ha inteso l'autore - un emishi fuori tempo che non conosce il denaro, etc etc etc.
Uhm, quindi, se ho capito bene, mi stai dicendo che hai volutamente inserito una espressione scorretta nel discorso di Ashitaka per evidenziare che non è avvezzo ad esprimersi in modo deferente, anche se vorrebbe.
È questo che intendevi o ho capito male io?
Direi che stai mischiando le carte. Prima dicevi, più correttamente:
La numero 2 comporta una contraddizione di stili verbali: "se potesse andare bene" è la cortese introduzione ad una richiesta, e chi fa la richiesta si vuole accertare di non recare disturbo.
Ma la seconda parte è "mostratemi senz'altro", che di converso ha il tono della pretesa, non della gentile richiesta.
Inoltre generalmente richieste messe in forma ipotetica in italiano si fanno con congiuntivo + condizionale: "se potesse andare bene, mi mostrereste..."
O, al limite, indicativo + indicativo: "se vi può andar bene, mostratemi..."
Qua hai usato congiuntivo + indicativo.
Perché?
Non credo si tratti di una scorrettezza. L'enunciato ipotetico è in una preposizione che non ha un nesso diretto condizionale con la seguente, è di cortesia. Inoltre, lì l'imperativo è chiaramente esortativo - anche nella recitazione è chiaro [domanda qui necessaria: hai ben ascoltato?]. E' la costruzione di: "Se non ti spiace, fammi un caffè, per favore." - o quanti altri esempi vuoi.
Perché ho usato questa forma? Perché ho ritenuto e ritengo sia la più precisa e corretta a resa dell'originale, chiaramente.
4) E' una frase molto segmentata e non particolarmente riuscita. Ancora, dato il modo e il motivo per cui il padre di Arrietty la usa tra la giustificazione e la consolazione per la figlia, nel modo in cui va (ed è stata) letta, non ho trovato una resa che mi convincesse di più.
Lieto che tu condivida che la frase non sia particolarmente riuscita.
Posso permettermi un suggerimento?
"Non sarà troppo tardi per sondare approfonditamente quel che gli umani faranno da qui in poi"
Certo che puoi permetterti. :-)
Ti spiego perché trovo la frase che suggerisci inadatta.
Perché è molto didascalica nel suo essere esplicativa. Ma Pod non sta spiegando niente. Sta dicendo una cosa per consolare la figlia, per lenire il suo senso di responsabilità sminuendo gli effetti del torto di lei.
E' come se fosse: "Beh dai su, hai fatto un casino, ma in fondo anche per stare a guardare le mosse del nemico, pure adesso non è troppo tardi. Non è la fine."
La segmentazione che ho introdotto serve proprio a distribuire i pesi delle parti comunicaticve della frase, come sempre è - è sempre una ragione di tema e rema, a partire dalle più banali dislocazioni, o persino nell'ordine di principali o subordinate.
Buona parte delle frasi che ti vengono, perdona il termine, "imputate", sono di fatto girate al contrario rispetto all'uso che se ne fa sia nell'italiano scritto che orale.
A partire dalle più banali dislocazioni, o persino nell'ordine di principali o subordinate, è sempre una ragione di tema e rema.
Sono i tre segmenti di prima messi in altro ordine. Lo "senti" che hanno un effetto del tutto diverso? La lingua, scritta e ancor più parlata, trova il suo peso comunicativo nei centri di imputazione espressiva - anche.
Il termine che hai usato non mi arrecava offesa alcuna e non necessita di alcun perdono, invero. A me discutere di queste cose piace persino. Avrei anche potuto scrivere: "A me piace persino, discutere di queste cose." - ma è tutto diverso. Del tutto diverso. Dipende da quale elemento comunicativo si vuole enfatizzare. Il fatto che mi piaccia discuterne? O l'argomento di cui mi piace discutere? :-)
Ah, chiaramente non mi riferisco a te, ma ho notato che molti sul forum non gradiscono l'ironia commista all'esemplificazione metalinguistica, prendendola con una serietà chiaramente non intesa. Che dire? C'è chi ride postando immagini stupide, chi in altro modo. A ciascuno il suo.
PS: "Miei fedelissimi" in originale era un semplice "Shokun!" - ovvero: "Uomini!", detto da militare/generale.