Però scusate, giusto ieri sera discutevo con la mia ragazza di questo 3d.
Ha fatto un esempio che io non condivido molto: un traduttore di un libro è quasi uno scrittore, perchè in sostanza prende l'opera originale e la trasponde nella nostra lingua, di modo che sia comprensibile, ben scritta, ed adattata.
Quindi modi di dire che tradotti letteralmente non avrebbero senso vengono invece adattati... mi può anche stare bene, ma appunto non si tratta di traduzione ma di riarrangiamento.
Sta quindi alla sensibilità ed al gusto del traduttore, e la cosa non è mica tanto oggettiva eh, anzi.
Ovviamente ci sono modi di dire che vanno adattati, ma tutto il resto non ha senso.
Cambiare un nome o un espressione varia irrimediabilmente anche il senso che l'autore voleva dare a frasi e situazioni.
Io mi ritrovo nel pensiero di Shito.
Si deve cercare l'aderenza rispetto l'originale, scavando nel significato che l'espressione in lingua originale ha, cercando di aderire il più possibile all'origine del termine e al suo significato implicito, passando per quello che l'autore voleva comunicare riguardo personaggio e contesto.
Se i bimbi chiamano un'anziana signora "nonnina" è giusto che venga tradotto così, suonerà strano ma se è quello che in originale i bimbi usano, per motivi culturali o simili, deve essere riportato così, anche se a noi suona strano.
Cosa vuol dire suona strano? Noi in italia chiamano nonnina la nostra nonna, ma questo non deve inficiare una traduzione di un opera di una cultura, con modi e locuzioni differenti dalla nostra.
Si deve cercare di trasmettere il messaggio originale, nel modo più aderente possibile all'originale stesso, le uniche variazioni ammissibili imho sono relative a "modi di dire" che non avrebbero senso alcuno, come il già citato "sta piovendo cani e gatti" ma anche in questo caso si dovrebbe cercare il modo di dire più simile all'originale.
A me onestamente sembra un metodo di traduzione encomiabile, lungo e molto analitico.