Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 404715 volte)

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Offline MrSpritz

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1560 il: 08 Apr 2015, 22:33 »
Beh direi che Walt Disney è il benchmark per gli adattamenti fatti bene.

Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1561 il: 08 Apr 2015, 23:16 »
In greco ci sono tre parole: eros, filia, agape.
Sono tre cose diverse ovviamente. Noi le traduciamo più o meno con una sola parola: amore.

E poi specifichiamo se si tratta di amore per il sapere, amore passionale, amore per un figlio, amore di dio (carità, in questo caso è stata inventata una parola per tradurre agapes. Solo che caritas, qualcuno potrebbe dire, non c'entra un cazzo con agapes).

Non ci si può fare niente. È un vicolo cieco.

Almeno oggi sappiamo che, quando sentiamo una parola che ci 'sembra' italiana, in un adattamento di Shito, sappiamo che non è proprio una parola italiana.

Ora, se ci interessa approfondire, almeno questo povero martire, ci ha indicato una via.

Però, chiamiamolo, commento esegetico e non traduzione.

Offline DRZ

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1562 il: 09 Apr 2015, 02:20 »
Appunto quel che dicevo. E' una traduzione inglese. ^^;

Beh, no,  tu hai parlato di "idea vaga" e "studi probabilmente superficiali ed occidentalisti": quella è semplicemente una traduzione, che sia vaga, occidentalista o superficiale  è tutto da dimostrare.






Offline Azraeel

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1563 il: 09 Apr 2015, 10:18 »
Però scusate, giusto ieri sera discutevo con la mia ragazza di questo 3d.
Ha fatto un esempio che io non condivido molto: un traduttore di un libro è quasi uno scrittore, perchè in sostanza prende l'opera originale e la trasponde nella nostra lingua, di modo che sia comprensibile, ben scritta, ed adattata.
Quindi modi di dire che tradotti letteralmente non avrebbero senso vengono invece adattati... mi può anche stare bene, ma appunto non si tratta di traduzione ma di riarrangiamento.
Sta quindi alla sensibilità ed al gusto del traduttore, e la cosa non è mica tanto oggettiva eh, anzi.
Ovviamente ci sono modi di dire che vanno adattati, ma tutto il resto non ha senso.
Cambiare un nome o un espressione varia irrimediabilmente anche il senso che l'autore voleva dare a frasi e situazioni.
Io mi ritrovo nel pensiero di Shito.
Si deve cercare l'aderenza rispetto l'originale, scavando nel significato che l'espressione in lingua originale ha, cercando di aderire il più possibile all'origine del termine e al suo significato implicito, passando per quello che l'autore voleva comunicare riguardo personaggio e contesto.
Se i bimbi chiamano un'anziana signora "nonnina" è giusto che venga tradotto così, suonerà strano ma se è quello che in originale i bimbi usano, per motivi culturali o simili, deve essere riportato così, anche se a noi suona strano.
Cosa vuol dire suona strano? Noi in italia chiamano nonnina la nostra nonna, ma questo non deve inficiare una traduzione di un opera di una cultura, con modi e locuzioni differenti dalla nostra.
Si deve cercare di trasmettere il messaggio originale, nel modo più aderente possibile all'originale stesso, le uniche variazioni ammissibili imho sono relative a "modi di dire" che non avrebbero senso alcuno, come il già citato "sta piovendo cani e gatti" ma anche in questo caso si dovrebbe cercare il modo di dire più simile all'originale.

A me onestamente sembra un metodo di traduzione encomiabile, lungo e molto analitico.

Offline Account_191220

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1564 il: 09 Apr 2015, 10:22 »
Fosse nonnina il problema.
 :D

Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1565 il: 09 Apr 2015, 10:29 »
"Traduzione" come spiegata nell'enciclopedia Treccani:
Citazione
La t. si presenta come un caso speciale di un’attività più vasta, che consiste nel trasferimento di senso da una forma in un’altra e nella riformulazione di un messaggio. La t. si rende necessaria per superare un ostacolo alla comprensione. Tale ostacolo può essere costituito da una lingua sconosciuta, ma anche da parole sconosciute della propria lingua, da uno stile complesso o arcaico o involuto, da un codice ignoto. Affinché la comunicazione si stabilisca, serve allora che qualcuno o qualcosa riproduca il messaggio in modo tale che possa essere compreso dal destinatario.
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Offline Xibal

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1566 il: 09 Apr 2015, 10:32 »

Immagino qualcosa che traduca "gli strinse la mano" e non "gli scosse la mano".
Quindi in un adattamento cinematografico di una novella scritta in cui compaia, per qualche strano motivo descrittivo, l'espressione "gli scosse la mano", magari per indicare un movimento molto ampio, tipo quello che farebbe un bambimo imitando un adulto, il regista farebbe bene a tradurre in immagini una semplice stretta...
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Offline Xibal

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1567 il: 09 Apr 2015, 10:33 »
"Traduzione" come spiegata nell'enciclopedia Treccani:
Citazione
La t. si presenta come un caso speciale di un’attività più vasta, che consiste nel trasferimento di senso da una forma in un’altra e nella riformulazione di un messaggio. La t. si rende necessaria per superare un ostacolo alla comprensione. Tale ostacolo può essere costituito da una lingua sconosciuta, ma anche da parole sconosciute della propria lingua, da uno stile complesso o arcaico o involuto, da un codice ignoto. Affinché la comunicazione si stabilisca, serve allora che qualcuno o qualcosa riproduca il messaggio in modo tale che possa essere compreso dal destinatario.
Non credo davvero, siamo onesti, che si possa parlare di incomprensibilità...
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Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1568 il: 09 Apr 2015, 10:36 »
Quindi in un adattamento cinematografico di una novella scritta in cui compaia, per qualche strano motivo descrittivo, l'espressione "gli scosse la mano", magari per indicare un movimento molto ampio, tipo quello che farebbe un bambimo imitando un adulto, il regista farebbe bene a tradurre in immagini una semplice stretta...
Xibal ma di che cosa stai parlando?
In inglese si dice "to shake hands" per indicare la stretta di mano, non un'onda tellurica che dislochi l'omero degli interessati. Nel video de "La Vita Agra" linkato da Luv3kar viene contestata tale traduzione, e qualcuno qui vorrebbe sostenere che Tognazzi fosse in torto in quel film per aver adattato "gli strinse la mano" anziché "gli scosse la mano".
Professional Casual Gamer

Offline Azraeel

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1569 il: 09 Apr 2015, 10:37 »
Ma infatti, tutt'alpiù si parla di gusti personali.
L'esempio della stretta di mano:
Se è un paradosso di traduzione, per cui in originale "gli scosse la mano" vuol dire che "gli strinse la mano" ha senso variare, ma se nell'opera originale il significato voluto è quello, per un motivo o per un altro, è giusto riportare in italiano la differenza rispetto alla stretta di mano in senso canonico.
Cavolo si tratta di rispettare la visione dell'autore.

Sarebbe come prendere un film, e prima di mandarlo nelle sale italiane, cambiare tutta la gamma perchè in italia ci piacciono le tinte verdi, ci piacciono.
Avrebbe senso?
Secondo me alcuno.

Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1570 il: 09 Apr 2015, 10:38 »
Non credo davvero, siamo onesti, che si possa parlare di incomprensibilità...
Guarda i film in oggetto e fatti una tua idea.
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Offline Azraeel

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1571 il: 09 Apr 2015, 10:41 »
Ma non sono incomprensibili, dai!
Io ho i BR della LR e mi piace molto come suona la traduzione, ci sta parecchio considerato il contesto!

Offline Account_191220

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1572 il: 09 Apr 2015, 10:43 »
Mi piace come i paragoni siano sempre sensati e mai estremizzati, in questa discussione.
Un sostiene che andrebbe usato un può di buon senso nel tradurre "to shake hands" in "gli strinse le mani" e si parla di cambiare tinte cromatiche.
:D
Detto questo teniamoci questi film dove i personaggi parlano come sociopatici perchè son giapponesi, tanto non c'è molto da fare a proposito.

Offline Cryu

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1573 il: 09 Apr 2015, 10:45 »
Visto ieri sera Laputa per la prima volta.

<<Sono state le radici ad averci protetto>>. Per la grammatica italiana, quest'uso dell'infinito è errato. Il passato nella subordinata indica anteriorità rispetto alla principale, laddove qui è contemporaneità. Quindi doveva essere "Sono state le radici a proteggerci". Ammesso e non concesso che a un orecchio normodotato non basti il suono di quella frase per ribellarsi.

Simili amenità per tutta la seconda metà del film. Alcune frasi sono così convolute e mal scritte che, dopo averle ascoltate 3 volte, ho attivato i sottotitoli italiani per capire cosa effettivamente dicessero.

Il colmo viene raggiunto nel finale.
Spoiler (click to show/hide)
Titoli di coda e gelo in salotto.
Sorvolando su quella perla stilistica che è "Passiamo atroci traversie, ed è tutto qui" (il cui senso a grandi linee suppongo sia: "Dopo tanta fatica, ci rimediamo solo questi"), ho dovuto cercarmi il copione inglese per capire cosa ci fosse da ridere nel pirata che brandendo i gioielli dice: "D'altro canto, non avevamo tempo".
Ecco, io non so cosa dica l'originale giapponese, ma in inglese è  "At any rate, in our spare time..." ("D'altro canto, nel tempo libero... -sottinteso: ci siamo dati da fare-). Fedele o meno, ha una cosa che l'italiano non ha: senso. E fa una cosa che l'italiano non fa: ridere. E non fa una cosa che l'italiano fa: rovinare il film.

Fatevi un favore e smettetela di difendere l'indifendibile.

E quel signore che tutto tronfio farnetica di 'correttezza', 'oggettività', 'bellezza' e 'comprensione', faccia il piacere di vergognarsi e di iscriversi a una scuola serale. Magari chiedendo scusa per quello che ha fatto a tutti noi e soprattutto ai film del maestro.
"non e' neppure fan-art, e' uno screenshot di un gioco, ci sono mesi e mesi di sudore di artisti VS uno scatto con un filtro instagram sopra."
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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1574 il: 09 Apr 2015, 10:50 »
In originale Miyazaki utilizza vocaboli così desueti come (nella versione italiana) "miserevole" o "traversie"?