Credo che sia in topic, dato il titolo di questo thread, parlare de "i miei film Ghibli preferiti". Non si tratta, chiaramente, di una lista che voglia avere la presunzione di porsi come null'altro che un'insieme di preferenze personali. Però tenterò di motivare stringatamente le mie preferenze, perché le motivazioni dei nostri gusti spesso possono essere di spunto per il nostro prossimo. :-)
C'è anche da dire che le mie preferenze in merito ai film dello Studio Ghibli (e non solo), sono cambiate nel corso del tempo, e sono certo cambieranno ancora. Suppongo sia una questione di crescita interiore dello spettatore.
Dunque:
1) Nausicaä della Valle del Vento
E' un film che amo molto. E' un film "di avventura", in qualche modo, ed è rivolto a un pubblico di adolescenti - con tematiche drammatiche quali la Terra in un epoca post-cataclismica, il destino della nostra specie, guerra tra poveri disperati per la sopravvivenza su un pianta divenuto ostile. Quello che è stato uno dei tempi ricorrenti del "Miyasan giovane", ovvero un certo tipo di apologia di socialismo bucolico contro il malvagio imperialismo industriale e tecnocratico, trova qui forse la sua espressione migliore. E' un film perfetto per i suoi tempi (in Giappone, nel 1984, si era in pieno "anime boom") e infatti fu un grande successo, una pietra miliare. E' un film molto influenzato dagli interessi giovanili di Miyazaki Hayao, e in primis dai primi tre libri di Earthsea/Terramare di Ursuka K. LeGuin. Vi è una componente di natura mistico-indiana, anche, perché in quel periodo Miyasan aveva molto interesse diciamo etnologico (cfr: "Shna no Tabi" - Il viaggio di Shuna, e ancora prima il breve manga "Sabaku no Tami" - La stirpe del deserto, influenzato dal manga "Sabaku no Daimaou", che Miyasan dichiara di aver amato ancor più dei manga di Tezuka).
In definitiva, Nausicaä della Valle del Vento è un film avvincente ed emozionate, con una protagonista straordinaria, confezionato magistralmente da uno spirito giovanile per gli spiriti giovanili. Porta con sé punti di riflessione per nulla banali, e non fallisce mai nello strizzare l'occhio a quella parte del mio animo che ha albergato a lungo in me.
Quello che si dice un classico, insomma. Resta sempre tra i miei preferitissimi.