Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 392912 volte)

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Online Giobbi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #765 il: 07 Gen 2014, 13:38 »
Beh Terru
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Re: Studio Ghibli
« Risposta #766 il: 07 Gen 2014, 14:08 »
L'ho visto un po' di tempo fa e forse non lo ricordo bene, ma mi pare che il fatto che la sua natura fosse quella non fosse nemmeno vagamente suggerito prima del finale.
Visto l'ingerenza praticamente nulla di quelle creature nel resto del film, avrebbero anche potuto farla essere un Ewoks che la sostanza non sarebbe cambiata di molto.
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Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #767 il: 07 Gen 2014, 15:17 »
Wis (sei un Wis che conosco? Complimenti per l'avatar!) ha ragione nel dire che la natura sovrannaturale/draghesca di Therru è del tutto strumentale e buttata lì, è un elemento risolutore ex-machina che nell'economia della storia è sostituibile con qualsiasi cosa.

I draghi nel film fanno un cameo all'inizio, e sono solo il simbolo che "il mondo sta andando in vacca". La loro natura opposta a quella umana è citata da Radice en passant, e poi amen. Però il bel dragone del finale compare sul manifesto . ^^;

Ciò detto, personalmente trovo invece che la questione dello sdoppiamento di Arren, giocato sul filo della metafora (la coscienza che insegue uno che si annebbia, che si stordisce per fuggire dall'angoscia, dalla depressione) funzioni molto bene. E' un fil rouge lungo tutto il film, per tutto il film Arren si sente braccato, ha reazioni inconsulte, così come inconsulto era il gesto del parricidio iniziale. Si sente braccato prima di salvare Therru. Si sente braccato e lo dice a Therru, dopo la canzone di lei. E poi lascia la fattoria di Tenar proprio per questo, per finire ancora braccato da sé stesso e poi da Aracne.

Tutto il film non è altro che la storia della "risoluzione" di Arren, che passa attraverso diversi riti di passaggio, officiati alternativamente da Sparviere (figura paterna sostitutiva) e Therru (figura muliebre in potenza).

Se invece diciamo delle ultime narrazione di Miyazaki Hayao, quelle della sua terza età (ovvero, dopo Mononoke Hime), vediamo che il meccanicismo della fabula proprio non interessa più al regista. Se approcciamo queste storie col lettore di romanzo occidentale, con l'occhio del lettore della LuGuin, i pezzi non andranno mai al loro posto. Perché le opere anziane di Miyazaki non sono puzzle, sono piuttosto come caleidoscopi. Da giovane, al contrario, anche Miyazaki faceva storie in cui "tutto va al proprio posto". Nausicaa, Laputa. Ma anche Cagliostro, eh. Tutto deve avere una causa e un effetto - è il meccanicismo che nella finzione consola gli animi di esseri senzienti ma soggetti al caso: gli umani. Gli umani fanno finzione causalistica per rasserenarsi di una realtà casualistica, ci avete mai pensato? :-)

Ma in genere i bambini i e gli anziani non hanno questo problema: i primi non hanno ancora razionalizzato l'idea della morte, i secondo ci si sentono già troppo vicini, e allora si può anche far saltare il banco del meccaniscimo. Le cose accadono, accadono per suggestione, sensazione, puro caso. Non c'è un mitovo, a volte, e neppure uno scopo. Accadono. Così è in Sen to Chihiro, in Howl e ancora in Ponyo.

In confronto a questi tre titoli, Ged Senki vuole ancora avere un meccanicismo, come Hols no Daibouken e come Shuna no Tabi (i due referenti principali, dichiarati), perché è l'opera di un uomo giovane ispirata e basata su opere di uomini giovani. Anche se al regista del "setting" gliene importava poco e niente. ^^;
« Ultima modifica: 07 Gen 2014, 16:11 da Shito »
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Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #768 il: 07 Gen 2014, 16:03 »
Belle considerazioni.
Non credo ci conosciamo, o meglio, io conosco te per fama (anche se come già detto apprezzo di più i tuoi lavori passati di quelli recenti ;) ) ma dubito tu conosca me per qualsivoglia altro motivo che non siano i videogiochi. ^__^
Ho scritto qua e là, ho fatto qualche run apprezzata su YT su qualche titolo (prevalentemente action) e conduco insieme a Cryu un podcast sui videogiochi (Wiskast.com). Relativamente al mio avatar ho giocato alla nausea a Garou (partecipando anche ad un video di combo insieme a Son Goten apparso su Arcade Extreme).
Quanto dici relativamente al meccanicismo delle prime opere di Miyazaki è verissimo, tant'è vero che apprezzo assolutamente di più le sue ultime (quella più 'vecchie' che adoro sono Kiki e Totoro) proprio perché trasformano in visione quell'emotività e fantasia tipicamente inconsce e infantili che trovo straordinarie in qualunque persona e artista.
Tuttavia trovo che alcune risoluzioni finali siano più vicine al meccanicismo del "far andare tutto a posto" che allo spirito fantasioso incontrollato (e anche vagamente incompiuto, perché no) di un, che so, Totoro.
E' comunque un trovare il pelo nell'uovo, sono opere che io e mia moglie non ci stanchiamo mai di vedere e rivedere.
Per quanto riguarda Arren quanto dici è sicuramente vero ed apprezzabile, quello che contesto è più il contrasto tra un mondo con tradizioni che sembrano ben delineate e descritte sin dall'introduzione e quella componente esoterica e imprevedibile che ribalta e in parte vanifica ogni linea strutturale precedente. Credo che nel caso specifico di Earthsea sia il contrasto tra narrazione ereditata ed originale, quello che avverto come disturbo (quasi inconscio, se vogliamo) maggiore.
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Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #769 il: 07 Gen 2014, 16:18 »
Ha senz'altro ragione nel dire che l'impianto usato (Earthsea) è proprio 'sfasato' rispetto alla narrazione reale che il regista Gorou ha inteso fare (la risoluzione psicosociologica di Arren).

Ma sono cose che capitano. A volte anche con opere originali al 100%! Ti faccio due esempi chiari e 'nobili':

La tomba delle lucciole: il regista Takahata Isao ha perso la voce per quanto gridò "non è un film sulla guerra", eppure il film è stato preso (e celebrato!) per quello. Per il regista, si tratta di un film sulla reazione 'viziata' di un ragazzino che 'rifiuta la realtà' in un tempo in cui 'rifiutare la realtà' non era proprio una possibilità. Takahata sostiene che per lui il film sta tutto nel "ma questo ragazzino, che ha combinato?". Sostiene che Seita, al tempo, si comportò in un modo che sarebbe stato forse poi tipico dei figli del benessere, i ragazzi degli anni 80, ma che al tempo di Seita era inusitato.

Altro esempio: Kidou Senshi Gundam. Tomino aveva messo su tutto il 'baraccone' bellico e robotico solo perché gli serviva un impianto bellico realistico per vivificare il 'romanzo di formazione' di Amuro Rey. E sappiamo com'è finita: il boom dei Gunpla e Tomino che li spaccava a mazzate - letteralmente. Ancora oggi Gundam è celelbrato come 'il capostipite die real robot', non certo come 'un momento chiave nella narrativa animata come seria e socialmente impegnata'...
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Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #770 il: 07 Gen 2014, 16:31 »
L'equivoco di Seita l'ho vissuto sulla mia propria pelle: alla prima visione per me i due fratellini erano solo vittime totalmente non responsabili (a differenza dei parenti) della tragedia occorsa loro. ^___^
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Offline Kairon

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #771 il: 07 Gen 2014, 22:37 »

La tomba delle lucciole: il regista Takahata Isao ha perso la voce per quanto gridò "non è un film sulla guerra", eppure il film è stato preso (e celebrato!) per quello. Per il regista, si tratta di un film sulla reazione 'viziata' di un ragazzino che 'rifiuta la realtà' in un tempo in cui 'rifiutare la realtà' non era proprio una possibilità. Takahata sostiene che per lui il film sta tutto nel "ma questo ragazzino, che ha combinato?". Sostiene che Seita, al tempo, si comportò in un modo che sarebbe stato forse poi tipico dei figli del benessere, i ragazzi degli anni 80, ma che al tempo di Seita era inusitato.


Non vorrete mica farmi riguardare "Una Tomba per le lucciole"???

Offline bgbeat

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #772 il: 08 Gen 2014, 00:32 »
Chiedo consiglio a voi ghibliani doc. Vorrei regalare a una bambina di 5 anni ( molto sveglia, scrive e legge già da un anno) Arrietty, film che non ho ancora visto. Ha già apprezzato gli altri due DVD che gli ho dato, Ponyo e soprattutto Totoro. E' un film adatto (comprensibile) per quell'età? Grazie in anticipo :) 

Online Giobbi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #773 il: 08 Gen 2014, 00:48 »
Direi di sì.
Contro é che alle mie fa un  po' paura, non so perché forse la vecchietta, per cui non lo guardano volentieri.

Kiki può essere una migliore alternativa.

Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #774 il: 08 Gen 2014, 08:59 »
La mia ha sei anni e le è piaciuto molto.
E' piaciuto molto anche a me. ^__^
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Re: Studio Ghibli
« Risposta #775 il: 19 Feb 2014, 22:08 »
Visto panda ko (go) panda
Carino e alcune cose di Totoro e Ponyo vengono direttamente da li'
Bimbe entusiaste e imparata subito musica a memoria

Rivisto anche earthsea e ok staccandomi dal libro apprezzo i primi 2/3 ma l'ultima parte bel castello continua a non piacermi in se'.


Online Giobbi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #776 il: 02 Mar 2014, 10:25 »
Arrivato giorni fa porco rosso in blu ray che devo ancora vedere

Sapete quali sono le prossime uscite blu ray ita?

Offline Drakkar

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #777 il: 02 Mar 2014, 17:31 »
io ho appena visto "Il Castello nel Cielo".
Non mi ha preso come i precedenti che avevo visto (Totoro e Howl), sarà che mi aspettavo chissà che cosa...
Passo a Ponyo o la principessa Mononoke?
"Da oggi, fino alla fine del mondo, noi che siamo qui verremo ricordati. Noi pochi fortunati, noi banda di fratelli. Perché colui che oggi è con me e versa il suo sangue sul campo, colui è mio fratello"
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Re: Studio Ghibli
« Risposta #778 il: 02 Mar 2014, 19:06 »
Mononoke cmnq sono validi entrambi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #779 il: 03 Mar 2014, 09:46 »
Arrietty ho rivisto e han fatto un lavoro splendido sui suoni
Che sono in questo mondo di giganti con i suono giganti in risalto
Pure i frigo andando in cucina etc


Porco rosso molto bello il blu ray