Peraltro, se ci fate caso, quando Kiki incontra per la prima volta le ragazzine di città (incrociandole mentre va a far spesa la prima mattina), le 'ragazzine di città' stanno facendo esattamente quello che le ragazzine di campagna facevano intorno a Kiki al momento della sua partenza: le stupidine. C'è una che si vanta, che se la tira un po', e in campagna era proprio Kiki in questo ruolo, e le altre che fanno chiacchiera. C'è un parallelismo molto schietto. Solo che nel primo caso Kiki era integrata: era il *suo* gruppetto, nel *suo* ambiente. Nel secondo caso, Kiki è l'outsider. E quindi, da outsider, lei stessa osteggia le altre. Non prova neppure per un secondo a capire la diversità, lei per prima. Anche se in effetti l'ospite è lei.
Ovviamente non le sto additando alcuna malizia. Solo, mi permetto di consigliarvi di non provare a vedere questo film come un film in cui ci siano 'buoni e cattivi', 'bravi e brutti', 'gentili e stronzi'. La realtà difficilmente è così dicotomica, e questo è il film più realistico che Miyazaki abbia mai fatto - per questo è il mio preferito in assoluto! :-)