Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 396021 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Wis

  • Highlander
  • *********
  • Post: 67.245
  • Mellifluosly Cool
Re: Studio Ghibli
« Risposta #660 il: 29 Ott 2013, 08:32 »
Ma infatti non si critica la qualità dell'adattamento sulla base dei criteri di Shito, secondo cui è probabilmente impeccabile, si criticano i criteri stessi. Non la professionalità, ma lo stile professionale che ormai persegue (a quanto leggo senza guardare in faccia nessuno).
Io infatti me ne sono stato dei suoi adattamenti (credendo che anche negli originali suonassero aulici, desueti e bizzarri) finché qualcuno non mi ha messo la pulce nell'orecchio (prima di vedere quest'ultimo Kiki). A quel punto mi sono un attimo documentato (per quanto potevo, conosco solo due persone che sanno il giapponese) e ho avuto la conferma.
Con questo lavoro il fastidio è salito alle stelle perché l'ho acquistato sperando di trovare un adattamento di qualità analoga al precedente (sempre curato da lui) ma con ripristinate cose marginali come le colonne sonore e gli effetti sonori. Invece l'ha stravolto completamente, ed è l'unico adattamento presente sul disco.
Ora aspetto che esca una versione scaricabile decente e poi, se non lo farà nessuno e se ci riuscirò, creerò io una versione con l'immagine 1080p e l'audio originale, magari mantenendo sigle ed effetti sonori.
A quel punto potrò buttare via il Blu-Ray (no, lo terrò per collezione in un angolo sperduto di uno scaffale).

Mia moglie (che si guarda Kiki un giorno sì e l'altro pure) ieri ha ritirato fuori il DVD perché la nuova traduzione le dà fastidio fisicamente. :D
« Ultima modifica: 29 Ott 2013, 08:34 da Wis »
Professional Casual Gamer

Offline Thar

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.331
Re: Studio Ghibli
« Risposta #661 il: 29 Ott 2013, 12:38 »
Mihazaki Hayao utilizza il linguaggio dei bambini per parlare agli adulti (tipo in "Hotaru no haka - Una tomba per le lucciole").
Che, giusto per chiarire, non è di Miyazaki.

My bad, è un errore che, purtroppo, mi porto dietro per abitudine, dal quale non mi riesce proprio di emendarmi :(.
Gomen (per rimanere in tema).

Comunque, tornando in argomento, è un discorso che puoi applicare a Mononoke Hime, Kaze no tami no Nausicaa, Kureani no buta o ad Howl: il bambino (ed anche qualche adulto) vede l'apparenza, la fiaba e si perde tutto il significato perché non ha ancora i mezzi per coglierlo, quel significato.
Questo rende giustificabile il voler "semplicizzare" il significato dell'opera per venire incontro alla ancora incomplete capacità cognitive dei bambini?
No.
Perché impediresti la completa e totale fruizione dell'opera a chi quelle capacità le ha/le vuole utilizzare e vorrebbe potersi formare la "propria" opinione in merito e non subire quella di chi ha adattato i testi.

Citazione
Semplicemente, Shito nei suoi lavori lascia che sia l'opera stessa, e nella sua interezza, a mostrarsi allo spettatore, senza nessun filtro artificioso e soggettivamente imposto da altri a inquinare l'esperienza dello spettatore.
E' proprio il concetto che è sbagliato: non esiste adattamento che non sia filtrato dalla sensibilità di chi lo cura. Ci sono talmente tanti modi di adattare un'opera che per forza di cose entra in gioco la sensibilità e la personalità, nonché la capacità linguistica di chi si cimenta in esso. Non è che quello di Shito sia più fedele di quello di un altro, semplicemente ha altre priorità (per me, sbagliate), ovvero il non lasciare nessuna sfumatura dell'originale inesplorata. Peccato che questo renda i dialoghi *totalmente innaturali*, bizzarri, assurdi. Dove prima parlavano bambini con terminologie da bambini, ora parlano esponenti di spicco dell'Accademia della Crusca. Quindi non perdi i significati, ma perdi totalmente il contesto culturale e sociale dei personaggi, guarda un po' se non è un maledetto *filtro* questo.

Non sono d'accordo: proprio il fatto di cercare di rimanere il più possibile aderente a quello che è l'originale giapponese ti permette di mantenere non solo i significati, ma anche il contesto culturale e sociale originale dei personaggi.
Che è giocoforza differente dal nostro, e che necessita, da parte di chi vuole veramente capire*, uno sforzo ulteriore per colmare la naturale lacuna tra le due culture.

Trasformare una cultura in un'altra non è un'operazione di buon adattamento, è solo cercare di portare a casa il risultato senza impegno.


*e non c'è niente di male nel non "voler" capire il messaggio inserito dall'autore nell'opera o il contesto culturale dell'opera stessa: è "corretto", da parte di chi guarda, anche il semplice "guardare" l'opera per come appare e non per come è, basta che sia appagante per lo spettatore.


Cioè:

Originale (parla Gigi):
"Penso solo che una simile partenza andrebbe preparata più accuratamente"

Nuovo adattamento:
"Ché penso che mettersi in viaggio andrebbe fatto con maggiore solennità e cautela"

MACCOSA...? :D

Magari filologicamente è ineccepibile, ma fa cagare. :D

Metto le mani avanti e chiedo anticipatamente scusa qualora il mio intervento successivo possa urtare o offendere qualcuno: non era nelle mie intenzioni.

Ma conoscendo Shito e come lavora, direi che è altamente improbabile che possa aver alterato un registro linguistico nel modo riportato.
Ora, ignoro quale sia la fonte della frase originale e chi abbia curato la traduzione.
Ma, visto come l'ha adattata Shito, ritengo esistano altissime probabilità che la frase originale riportata nel post non sia la traduzione della frase giapponese.
O, meglio, chi ha effettuato la traduzione è possibile abbia (anche in maniera inconscia) anche "adattato" la frase secondo i propri "canoni estetici", andando ad incidere sul registro rendendolo più colloquiale di quanto fosse in realtà in originale.

Ammettendo che la mia ipotesi sopra riportata sia esatta, la frase di Shito fa "cagare"? Forse.
Ma meglio una frase che "fa cagare" ma che è quanto più umanamente possibile rispettosa dell'opera in tutte le sue componenti che una frase che altera senza reali necessità il registro linguistico, diminuendolo e alterando la "reale" caratterizzazione del personaggio primigenio.


Quello che invece non capisco è il dover per forza elevare il suo lavoro a un qualcosa di "oggettivamente neutrale". Questo non è vero. Se Shito mettesse ciclicamente mano ai suoi adattamenti li cambierebbe ogni volta (in alcuni casi addirittura li stravolgerebbe), dunque è un discorso puramente logico: non si può essere oggettivi al 100%, neutrali al 100%. Tu che hai letto i suoi papiri ben conoscerai la storia della traduzione e dell'adattamento di "ohmu".
È invece vero che questo è quello a cui punta e per cui è così scrupoloso.

Forse non saranno oggettivamente neutrali, ma gli adattamenti di Shito sono la cosa che più si avvicina ad esserlo. E man mano che il tempo passa tale vicinanza tende sempre più all'identificazione.

Riguardo al fatto che muterebbe di continuo le scelte fatte, è anche conseguenza logica dell'esperienza maturata nel corso degli anni: chiunque di noi, se esaminasse un proprio lavoro (in qualsiasi campo e/o branca dello scibile umano) fatto ai primordi (ma non solo) della carriera, difficilmente sarebbe concorde colle scelte effettuate in quel lavoro e troverebbe innumerevoli difetti da correggere, andando, magari, anche contro alle scelte effettuale all'epoca.


Comunque, a riguardo delle scelte degli adattamenti, se volete, appena ho un attimo cerco di contattare Shito e gli passo il link alla discussione.
A vostro rischio e pericolo, s'intende: io non m'assumo responsabilità alcuna sulle conseguenze di tale atto. :P ;D
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
 (William Penn)

Offline The Fool

  • Eroe
  • *******
  • Post: 18.418
  • キャプテン・フューチャー
Re: Studio Ghibli
« Risposta #662 il: 29 Ott 2013, 13:04 »
Quindi, in un cartone italiano non si deve sentire Satsuki-chan e Mei-chan
Ma va' va', sono giapponesi e i -chan e i -san ci devono stare. La gente imparasse qualcosa pure delle altre culture, anziché rimanere chiusa nella propria. Un adattamento del genere può essere un buon punto di partenza per conoscere culture differenti e imparare un po' di cose, poi da lì uno magari si appassiona e approfondisce. Vedi per esempio lasciare "ramen" anziché tradurre in "tagliolini in brodo", lo diceva proprio Cannarsi in un'intervista. Fu una scelta sua in Ranma 1/2 e alla fine ha pagato, e adesso tutti sanno che "ramen" è il nome di un piatto cinese che non è esattamente uguale ai tagliolini in brodo. La gente non capisce quindi è spronata a informarsi.

Citazione
Perché quando tu conosci un pizzico di giapponese e le persone accanto a te non ne sanno nulla...
Imparano. Tu come hai imparato alcuni vocaboli e suffissi in giapponese? Proprio in quel modo lì, e adesso sai qualcosa in più sulla cultura/lingua giapponese. Perché c'è stato qualche Cannarsi, magari proprio lui, che decise una volta di lasciare -chan. Altrimenti sai che facciamo? Ribaltiamo tutti i manga. In Italia mica si legge da destra a sinistra.

Citazione
La prima traduzione italiana di Slam Dunk era infedele all'originale, ma perfettamente italiana; era ECCEZIONALE, uno dei migliori lavori che abbia mai visto fare per un manga. Quella nuova è molto letterale, e non vale uno sputo della precedente
Magari Inoue fa schifo come scrittore, no? Se l'autore fa schifo deve fare schifo in tutte le versioni, non è che puoi prendere uno shonen per ragazzini come Saint Seiya e trasformarlo nella Divina Commedia.
Like a hand of God

Offline Wis

  • Highlander
  • *********
  • Post: 67.245
  • Mellifluosly Cool
Re: Studio Ghibli
« Risposta #663 il: 29 Ott 2013, 13:22 »
Ma conoscendo Shito e come lavora, direi che è altamente improbabile che possa aver alterato un registro linguistico nel modo riportato.
La prima frase è tratta dal suo primo adattamento di Kiki, la seconda dal suo ultimo.
Non ho le basi linguistiche per dire quale sia il più fedele all'originale, ma conoscendo la pignoleria di Shito è probabile che il secondo racchiuda quei significati che si sono inevitabilmente persi nel primo adattamento.
Ma siamo sempre lì: se non esiste un modo in italiano corrente per descrivere in modo sensato un concetto che ha più ampio respiro in giapponese, tralascerai quello che, dell'idioma originale, è meno attinente al contesto o pleonastico. Non stai scrivendo le note di Sapegno alla Divina Commedia, un dettaglio forzato danneggia la scorrevolezza e la naturalezza, anziché arricchire il contenuto.
Poi oh, se a voi il lavoro di Cannarsi piace buon per voi e per lui.
Professional Casual Gamer

Offline The Fool

  • Eroe
  • *******
  • Post: 18.418
  • キャプテン・フューチャー
Re: Studio Ghibli
« Risposta #664 il: 29 Ott 2013, 13:23 »
Miyazaki parla ai bambini, non parla agli adulti. Siamo noi che trasformiamo gli shonen in seinen perché siamo abituati alla Pimpa. In Giappone Ken il Guerriero è shonen, target dai 12 anni ai 18.

Hotaru no Haka in Giappone è stato fortemente criticato proprio perché molto diverso dai film di Miyazaki, e fin troppo realistico e crudo. Quello è forse l'unico film per adulti dello Studio Ghibli, non a caso ha ricevuto delle critiche negative all'epoca.
Like a hand of God

Offline Thar

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.331
Re: Studio Ghibli
« Risposta #665 il: 29 Ott 2013, 13:33 »
Comunque, Egli ( :D ) è stato avvisato.

Si dovrebbe appalesare quanto prima.

Siete avvertiti. :D
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
 (William Penn)

Offline Account_191220

  • Reduce
  • ********
  • Post: 23.649
Re: Studio Ghibli
« Risposta #666 il: 29 Ott 2013, 13:56 »
Attendendo suconi infiniti, ribadisco la mia opinione, cercando di sintetizzarla.
Se in giapponese un bimbo si esprime alla terza persona ed è considerato normale, adattandolo per il mercato italiano la struttura delle frasi andrebbe adattata a quella di un bambino italiano, che NON si esprime alla terza persona, altrimenti se ne snatura il senso.
Non è che ci sia tanto da discutere su questo.
« Ultima modifica: 29 Ott 2013, 14:16 da Kabuto »

Offline Wis

  • Highlander
  • *********
  • Post: 67.245
  • Mellifluosly Cool
Re: Studio Ghibli
« Risposta #667 il: 29 Ott 2013, 14:09 »
Esempio calzante che avrei peraltro voluto fare, visto che in Arrietty quando viene introdotta la madre e la protagonista le dice "questo doveva essere un regalo per la mamma", lo spettatore (di qualunque età) implicitamente capisce che quella NON E' la madre.
E dal punto di vista culturale mi sembra che la cosa aggiunga davvero poco.
Professional Casual Gamer

Offline nikazzi

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 9.798
  • la vie est drôle
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #668 il: 29 Ott 2013, 14:12 »
Io credo di aver capito ciò che Wis vuole dire, e sono d'accordo con lui.
D'accordo che si vuole tradurre senza snaturare etc etc, ci mancherebbe, ma non si può neanche ignorare grammatica e sintassi italiana.
Nella frase riportata poco sopra da Wis, il nuovo adattamento, fa cagare sì, non si può sentire una frase in italiano del genere, dai.
All life begins with nu and ends with nu.

Offline The Fool

  • Eroe
  • *******
  • Post: 18.418
  • キャプテン・フューチャー
Re: Studio Ghibli
« Risposta #669 il: 29 Ott 2013, 14:13 »
A 'sto punto il bambino giapponese chiamiamolo Franco come faceva Mediaset negli anni '90. Avete mai visto un bambino italiano che si chiama Sosuke? Il nome Sosuke potrebbe traviare le giovani menti dei bambini italiani, bisogna cambiarlo. Gli verrebbe sicuramente la faccia a forma di punto interrogativo, se lo sentisse.
Like a hand of God

Offline nikazzi

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 9.798
  • la vie est drôle
    • E-mail
Studio Ghibli
« Risposta #670 il: 29 Ott 2013, 14:18 »
Fool quello che stai dicendo tu c'entra una ceppa col ragionamento. Non significa che non puoi introdurre termini di un'altra lingua, per quanto riguarda questo tema sono d'accordo anche con te. Puoi introdurre tutti i -chan e i -kun che vuoi basta che lo fai dall'inizio alla fine, anche se sono un po' fini a sé stessi.

edit: aggiungo che un conto è leggere, ma se doppi come fai a far capire che -chan è suffisso? Chi lo capirebbe?
E per rispondere a Thar aggiungo che se uno vuole godersi l'opera senza perdere nulla, se la guarda con voci giapponesi e sub ita, ai bimbi non gliene frega niente degli adattamenti (ok, i film di miyazaki non sono tutti per bimbi, lo sappiamo, ma film come ponyo, kiki, totoro hanno come target principale proprio i bimbi, anche in originale, poi è normale che ci siano messaggi velati che solo gli adulti riescono a decifrare, ma questo è il bello dei film del miya e non solo).
« Ultima modifica: 29 Ott 2013, 14:28 da nikazzi »
All life begins with nu and ends with nu.

Offline Wis

  • Highlander
  • *********
  • Post: 67.245
  • Mellifluosly Cool
Re: Studio Ghibli
« Risposta #671 il: 29 Ott 2013, 14:27 »
Occhio che grammaticalmente e sintatticamente è corretto, eh.
Solo che sembra scritto da un autore in pieno dolce stilnovo.
Professional Casual Gamer

Offline The Fool

  • Eroe
  • *******
  • Post: 18.418
  • キャプテン・フューチャー
Re: Studio Ghibli
« Risposta #672 il: 29 Ott 2013, 14:27 »
Ma come chi lo capirebbe... Primo si informano e la volta dopo sanno una cosa in più che non fa mai male, e poi non è detto che quel nome venga sempre usato col suffisso -chan per tutta la durata del film. Magari un paio di volte la chiamano senza suffisso ed ecco svelato il nome vero. Parlate come se la gente fosse completamente rincoglionita, ma mica stiamo nel 1920. Ci vuole un attimo a imparare una cosa tramite Internet, con tutti i traduttori che ci sono poi...
Like a hand of God

Offline nikazzi

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 9.798
  • la vie est drôle
    • E-mail
Studio Ghibli
« Risposta #673 il: 29 Ott 2013, 14:31 »
Certo, un po' lo metti, un po' non lo metti... che cazzo di adattamento è? O lo si mette o non lo si mette, altrimenti non capisci veramente una ceppa.
Se il film lo guarda un bimbo ti assicuro che non capisce un cazzo. Non siamo tutto giappofili come me e te ful, accendi il cervello su.
edit: anzi, non è vero che non capisce nulla, capisce che il nome di sosuke è sosuke-chan, ottieni questo... a cosa è servito?

Wis, ok è corretta grammaticalmente, ma sintatticamente più o meno e non mi sembra dolce stil novo quanto rindondante e basta.
« Ultima modifica: 29 Ott 2013, 14:34 da nikazzi »
All life begins with nu and ends with nu.

Offline Wis

  • Highlander
  • *********
  • Post: 67.245
  • Mellifluosly Cool
Re: Studio Ghibli
« Risposta #674 il: 29 Ott 2013, 14:33 »
Sinceramente non ho nessun problema con i suffissi di quel tipo. Anche se fa strano sentirli in un'opera adattata in italiano, non credo ne compromettano in alcun modo la godibilità.
Professional Casual Gamer