Il problema di Ponyo é voler aggiungere quel macro evento della "fine del mondo se Ponyo non rinuncia alla magia", che é poi simbolico del cadere il mondo addosso al padre quando la figlia decide la propria strada... ma cmnq é un po' rozzo sta male con il resto, troppo "macro" appunto e un po' buttato lì.
Perchè? Miyazaki ha sempre trattato tematiche macroscopiche, in primis quella del rapporto uomo-Natura, anzi, il fulcro dei suoi racconti è proprio il concetto del "Grande nel Piccolo e viceversa", per cui i due mondi, quello del tratteggio leggiadro dell'umano sentire, e quello di come questo si scontri o si armonizzi con il sentire "cosmico", sono sempre andati a braccetto.
In Ponyo questo è evidente in primis nelle figure di Fujimoto e di Gran Mammare, che sono l'immagine archetipale dei due tipi fondamentali di magia, quella alchemica di natura umana (le pozioni), e quella animistico/naturale che poggia le sue radici sul cuore del mondo (da cui il nome, assolutamente non casuale, di Gran Mammare, così come non lo è quello di Fujimoto, che rappresenta la Terraferma).
Dalla loro unione deriva l'equilibrio del mondo, l'uomo che "sposa" iniziaticamente la Natura, e nasce un frutto, Brunilde (altro nome non casuale, nella saga di Wagner è figlia degli stessi archetipi, cioè Odino/Wotan e Erda, e si accompagna ad un umano che la ama ecc...) che unisce i due mondi, ma che rischia di turbare questo equilibrio decidendo di rinunciare ad una delle due nature.
Non credo affatto che tali tematiche stonino con l'affresco più prettamente "terra terra", anzi come detto ne sono l'immagine su scala più grande (il detto tutto occidentale "Tutto ciò che è sopra è anche sotto" in oriente lo conoscono forse anche da prima di quanto pensiamo noi) e lo completano inserendo le opere di Miyazaki nel grande complesso delle favole con la F maiuscola, di cui, appunto, condividono proprio i finali apparentemente sbrigativi e teatrali, ma in realtà figli della stessa struttura, se vogliamo, maieutica di tali racconti (vedi pure le Trasformazioni di Apuleio, di cui La Sirenetta, e Ponyo, sono figli indiretti).