Vabbè, pur ammettendo che di trovarmi daccordo con alcuni principi enunciati pagine e pagine addietro, vale a dire il tentativo di non trasfigurare un testo per renderlo "corrente" agli usi della lingua di destinazione, cercando quindi di trasferire oltre che il significato anche tutta una serie di sfumature presenti, credo di essere giunto a destinazione di questo "viaggio" nei lidi della traduzione".
Si è parlato di non poter giudicare l'adattamento, di non poter nemmeno giudicare il prodotto finito nella lingua di destinazione senza conoscere il testo originale. Anche se chi traduce non parla correntemente la lingua di origine.
Si è giunti ad un bivio:
-tradurre parola per parola cercando il più aderente significato del termine finale rispetto a quello di origine
-tradurre una frase cercando di far percepire oltre che il senso anche il resto.
Della sQuola Cryu l'unica cosa che mi perplime, e spero Cryu stesso voglia chiarirmi, è se anche con il loro "metodo" cercano di mantenere stranezze, vizi di forma, cadenze quant altro sia presente nella forma di origine: temo che la ricerca di un italiano contemporaneo e corretto possa ovattare le particolarità della lingua di origine.
Ora, dopo aver letto qualcosa dell' inglese e il francese... allora io il francese lo mastico malissimo, mi fa cacare

e sono abilitato solo dall'università, che come sappiamo non conta un cazzo.
Quindi ho chiesto via mail ad un mio amico francese, francese nel senso che è nato in Francia da genitori francesi, li ha vissuto e li lavora. Come professore di italiano.
Non cito la risposta ma mi pare ovvia

Torniamo a parlare dei film dello studio, magari aprendo un 3d apposito per traduzioni, googlate ed altro?
PErchè ormai si è perso il senso: anche chi era daccordo, ormai non può che aver aperto gli occhi; la discussione si avviterà ancora su se stessa sempre di più, e sinceramente è gia una rottura di palle, come detto da Claus, giustamente richiamato
