Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 396584 volte)

0 Utenti e 2 visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Belmont

  • Stratega
  • *****
  • Post: 4.375
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2250 il: 09 Ott 2015, 08:51 »
-“Chissà se non ci abita nessuno?”, un doppio negativo di dubbio gusto al posto di un più spontaneo “chissà se è disabitata?”
A questa eccezione ha già risposto Cannarsi, ed è risultato che, nel contesto della scena del film, la versione fornita è quella giusta.

Rispondo solo a questo che tanto tutta la conversazione ha raggiunto uno stallo.
Io pensavo che quella frase potesse contenere un vero e proprio errore. Uno dei mie contatti alla Crusca mi ha invece confermato che la frase "suona male" ma non c'è errore grammaticale.
Per quanto riguarda la sfumatura da dare (cioè che Anna si pone la domanda perché effettivamente le sembra che la casa sia disabitata) Cannarsi non ha "dimostrato" nulla. Ha detto che gli è sembrata la miglior soluzione. Ma io continuo a non essere d'accordo.
Il modo assolutamente più chiaro sarebbe stato usare un "davvero" (chissà se davvero non ci abita nessuno), come ha detto anche Cannarsi (che però ritiene che quel davvero sia "semanticamente nullo").

Offline Azraeel

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 9.575
  • Vae Victis
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2251 il: 09 Ott 2015, 09:10 »
Thar, si che posso giudicare una frase in italiano. E' la mia lingua madre. Magari ci sarà qualcuno che addirittura è laureato in tal materia, e potrà addirittura fornire un giudizio di merito sulla suddetta frase.
Non sarà un giudizio sulla traduzione di per se, ma semplicemente sulla frase in italiano, e porca paletta se può farlo!

Se prendiamo una frase totalmente scorretta in italiano (a caso eh, di fantasia, non sto accusando nessuno  :D) un docente di lettere potrà chiaramente dire:
"questa frase è sbagliata qui per questo e li per quello!"
Se per assurdo la frase fosse sgrammaticata anche in originale avremo una traduzione fedele, ma nondimeno una frase in italiano errata. Quindi la frase sarà un buon adattamento ma una frase sbagliata secondo le regole della lingua italiana. Un docente non può giudicare traduzione o altro, ma la frase, presa a se stante, si.  (voglio vedere quanti saranno i casi così nel mondo!)
« Ultima modifica: 09 Ott 2015, 09:16 da Azraeel »

Offline Turrican3

  • Eroe
  • *******
  • Post: 10.723
    • Gamers4um - il mio piccolo, veeecchio forum di videoGIOCHI
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2252 il: 09 Ott 2015, 12:12 »
Si potrebbe parlare di licenza poetica in un caso del genere forse, o no?
videoGIOCATORE

Offline Nemesis Divina

  • Eroe
  • *******
  • Post: 19.426
  • Grotesqueries Rule!
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2253 il: 09 Ott 2015, 13:04 »
Il film l'ho visto in compagnia di mia moglie che non sa niente della diatriba su queste pagine e non ha la più pallida idea di chi sia Cannarsi.
Quindi il prototipo di spettatore senza pregiudizi.
Alla fine del film i commenti sono stati sul fatto che le è piaciuto moltissimo e sul vestito di Nausicaa ("ma.. non ha le mutande sotto??" :D donne, che ci vuoi fa...). Non una parola sul fatto che parlano strano...

Hai idea di quanta gente vada al cinema e non capisca intere scene o dialoghi? Tanta.

Comunque, avendo fatto luce sul mistero di questo thread, posso dire che Nausicaa non ha un adattamento criminale come le idiozie citate poche pagine fa.
L'aura aulica per me ci sta anche e pure un "che cosa è accaduto" invece di "cosa è successo" me lo faccio andare benissimo.
Però ci sono cose che effettivamente rendono evidente una mania di protagonismo che un adattatore non dovrebbe avere.

Poi ecco, se mi cominci il film facendo dire "esuvie" per me sei un pirla.
Che è giustissimo eh, ma sei un pirla lo stesso.

Tafano bue invece è bellissimo e anche Soldato Titano mi piace (ma io rimango affezionato a Guerriero invincibile).
Ohm invece mi fa cagare, ma qui la colpa è di Miyazaki penso. A ridateme i mostri tarlo!!!

Il film è bello e resta un racconto molto potente, anche se un po' ingenuo in certi passaggi. Ma ci sta.
Un bel remake hollywoodiano ci starebbe bene  ;D

« Ultima modifica: 09 Ott 2015, 15:41 da Nemesis Divina »
Le cose hanno rotto il cazzo! Digitale 100%

Offline nodisco

  • Navigato
  • **
  • Post: 600
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2254 il: 09 Ott 2015, 14:42 »
Si potrebbe parlare di licenza poetica in un caso del genere forse, o no?
No.
Non c'è nessuna particolare necessità che obblighi all'uso di quella frase, se ne potevano usare tranquillamente altre.

Offline mog_tom

  • Stratega
  • *****
  • Post: 4.433
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2255 il: 10 Ott 2015, 18:33 »
Ciò che Cannarsi avrebbe inteso, un recondito domani, non sarebbe giunto compreso in ritardo.
V I D E O L U D D I C A | Sono solo due settimane, per far uscire gli ospedali dal collasso marzo 2020

Offline Shito

  • Recluta
  • *
  • Post: 141
  • The Future Was Yesterday
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2256 il: 10 Ott 2015, 19:50 »
Altri esempi che possiamo divertirci ad analizzare per le prossime 10-20 pagine di topic  :D

https://gerundiopresente.wordpress.com/2015/07/28/recensionando-quando-cera-marnie/

Riporto:
-“Che intrigante!” nel senso letterale di “che combina intrighi” detto dall’adolescente Anna, una ragazzina delle medie.
-“Chissà se non ci abita nessuno?”, un doppio negativo di dubbio gusto al posto di un più spontaneo “chissà se è disabitata?”
-“State ideando delle malefatte!”: anni ’50 vibe.
-“Ancora non l’hanno riparata la buca che stava là”, pura traduzione da ginnasio della versione di greco.
-“È un posto da pacchia!”anni ’50 vibe.
-“Sei venuta davvero per bene qui!” nel senso di “in questo disegno sei venuta bene” non nel senso che Marnie è una piccola aristocratica morigerata nell’aspetto.
-“Ma quanto puoi essere brava!” esclama Marnie guardando i disegni di Anna, dove una persona italiana al 99% direbbe “ma quanto sei brava!”

Questo elenco è davvero molto umiliante. Per chi l'ha redatto. Perché:

1) Il PRIMO significato di 'intrigante', su qualsiasi vocabolario e per certo sui maggiori, è "che combina intrighi". Io per uno conosco e uso quel termine in primis in quel senso (ma il dato NON è significativo). Chiedendo a svariati amici e colleghi, molti (decine) lo conoscono e usano in primis in quel senso (ma il dato NON è significativo). Ciò che è significativo è che quello è non solo è un CORRETTO significato del termine, ma è il PRIMO significato. Fine della storia.

2) "Di dubbio gusto". Mh, valore oggettivo di ciò?

3) Chi è l'estensore del giudizio per essere il giudice di cosa abbia un 'anni '50 vibe'? Soprattutto: è con l'italiano di un simile giudizio che si giudica l'italiano? Andiamo bene. Quindi ora se non si usa lo slang di internat, che mischia italiano malconcio e anglismi a caso, non è italiano corrente? Andiamo bene. Inoltre: forse l'estensore del giudizio non ha visto il film. La scena ha luogo nei tempi della giovinezza di Marnie - che SONO essenzialmente gli anni '50 e la frase è pronunciata da un'anziana e arcigna tata - che possiamo dedurre a cavallo dei sue secoli passati, per essere una sessantenne negli anni cinquanta.

4) “Ancora non l’hanno riparata la buca che stava là”. L'estensore non conosce l'uso delle 'dislocazioni sintattiche', e non sa scrivere bene in italiano. Si scriverebbe: “Ancora non l’hanno riparata, la buca che stava là” - con la virgola a segmentare la dislocazione a destra del soggetto. Ma in ogni caso, la frase non è neppure citata correttamente. Nel testo è: “Ma ancora non l’hanno riparata, quella la buca che stava là?” - dove la dislocazione è anche più chiara e funzionale a una corretta preposizione del rema sul rema in un enunciato dialogico e esclamativo.

5) Quindi l'estensore ha deciso che 'pacchia' è un termine da Anni Cinquanta. Sappiatelo. L'ha decretato lui.

6) -“Sei venuta davvero per bene qui!” nel senso di “in questo disegno sei venuta bene” non nel senso che Marnie è una piccola aristocratica morigerata nell’aspetto. - l'estensore dimostra di NON aver visto il film. E' molto umiliante. La frase (citata male) viene pronunciata da Anna verso Marnie, Anna si sta complimentando con Marnie che si è sforzata di andare al silo. C'è andata con Anna, e Anna le dice "Sì che hai coraggio, sei venuta per bene fin qui!" (non ho controllato la battuta parola per parola, scusate). E' terribile muovere critiche su dati errati, di seconda e terza mano. E ragionate anche sul fatto che voi tutti avete discusso per N pagine su una frase che era del tutto inventata da persona X, che nessuno ha controllato, ma di cui tutti amabilmente fornivano sagaci interpretazioni. Complimenti.

7) Quindi, ancora una volta, abbiamo una persona che si sente investita a incarnare il 99% dei suoi connazionali.

Davvero, è risibile.

Di riffa o di raffa, l'antifona è sempre la stessa: qualcuno vuole fare il saputello, autoinvestendosi dell'autorita di depositario dell'italiano normale e corrente, oppure nascondendo questa investitura dietro a un non meglio precisato gruppetto di amici consulati alla bisogna. Come se la cosa avesse senso, certo.

Di più, quando questo non basta, si iniziano a sciorinare presunte verità accademiche rivelate, come se fossero cose date per certe e non contestabili. Come se fossero imprescindibili.

Ma anche questo non ha senso. A parte che anche nell'accademia linguistica un dibattito in merito all'opportunità della traduzione 'domesticante' oppure 'straniante' esiste eccome, il punto non è questo.

Riporto un breve scambio intercorso altrove:

Citazione da: dolcemind
Citazione da: Shito
"Certo che devi adattare la cultura"

Giammai.

Bisogna tradurre la lingua che la esprime, per renderla comprensibile nella sua diversità.

Comprensibile per chi vuole comprendere, si capisce.

Direi che tu non vuoi comprendere una diversità culturale, tu la vuoi appiattita per svagarti nel comodo agio di una cosa rimpastata a tuo uso.
[...]
Queste sono parole da incorniciare!
E badate bene, non è che Gualtiero sia l'unico ed il solo.
Questo rispetto per i contenuti e l'opera altrui è un concetto largamente condiviso.

Riporto passi dell'intervista a Franca Cavagnoli, (che potrete trovare qui:http://www.vice.com/it/read/intervista-franca-cavagnoli-645):

[...]
Lei pensa ci sia stato un cambiamento nel nostro modo di intendere la traduzione e le tecniche di traduzione nel corso degli anni? Per esempio Fernanda Pivano metteva molto del suo nelle traduzioni.

Non solo Fernanda Pivano, anche Vittorini e Pavese: la traduzione era intesa come modo per alimentare la propria scrittura. Oggi invece i traduttori più consapevoli tendono a voler comunicare al lettore che quel testo è germinato in un contesto culturale e linguistico diverso. Ne discende che il lettore deve fare più fatica: se oggi traduciamo Hemingway, ogni volta che dice white deve rimanere bianco—mentre in italiano per "riflesso di sinonimizzazione", come dice Kundera, tendiamo a variare.[...]
[/quote]

Il punto è -semplicemente- che io opero e insegno ciò che ritengo giusto, doveroso e bello, ovvero un tipo di traduzione, adattamento, doppiaggio, localizzazione che sia fortemente polarizzato sull'originale. Il prodotto è un adattamento che utilizza tutta la lingua d'arrivo per trasporre quanto più fedelmente possibile la lingua dell'originale, senza nulla traslare del contenuto culturale di quello.

Non ho interesse né intenzione a rendere il frutto del mio adattamento come 'usuale' all'orecchio dell'ascoltatore italiano: credo fermamente che sia questa una pretesa indebita, e che anzi quando un'opera straniera tradotta risulti 'naturale' all'orecchio italiano sia una buona cartina al tornasole di una traduzione snaturante dell'originale.

Questo è quello che faccio e i motivi per cui lo faccio, tutt'altro che casuali ma profondamente ragionati e riconfermati nel corso di una ventina d'anni, li ho espressi a più riprese.

Le persone vanno al cinema non per scoprire un film, ma per confermare una loro idea del film precostituita in base al nulla, basata sulla loro presunzione pura. Che 'Miyazaki sicuramente scrive dialoghi che per i giapponesi sono semplicissimi' è una baggianata inventata da non si sa chi. Per dire, Anno Hideaki (giapponese, eh!) ripete a più riprese che 'i dialoghi di Miyazaki sono strani, sembrano usciti da un film storico, rendono tutto complicato ma danno al film un'atmosfera particolare'. Miyazaki Hayao ha dimostrato più volte di scrivere e fare le cose come piace a lui, inventando parole, usandole in modo del tutto personale. Quindi? Quindi vediamo bene che esiste semplicemente una fetta di pubblico che non vuole saperne niente, vuole solo svagarsi con quello che ha deciso da sé che deve essere un film di Miyazaki Hayao.

E in che modo questo approccio realmente OTTUSO e IGNORANTE dovrebbe sfiorarmi?

Io opero all'opposto di ciò. E naturalmente -SI'-, credo di operare nel modo giusto, il che -SI'- implicita che credo che chi opera in modo differente ovvero opposto operi in un modo grandemente sbagliato e riprovevole. NON MI INTERESSA se è la maggioranza. L'argomento massimalista ha per me il valore di zero.

E altrettanto valgono le critiche basate su presunzioni, su capziose trascrizioni malamente decontestualizzanti di pezzi di dialogo, quando non del tutto errate - a comprova che spesso (non sempre, ma spesso) chi critica non sa di cosa parla.

Il fatto che poi tutto scivoli sul personale è più o meno una prova del nove, se mai e ne fosse stato bisogno.

Indi, tutte queste cose valgono zero per un motivo preciso: perché chi le muove dimostra, proprio nel modo in cui le muove, di non avere ALCUN INTERESSE alla comprensione delle opere su cui lavoro. Il che, in effetti, quadra del tutto il cerchio. Queste critiche sono in genere mosse da persone piuttosto interessate a farsi belle, a apparire brave e sagaci, ma non hanno nulla a che vedere con il contenuto delle opere e con la loro reale comprensione. Quindi, che valore potrebbero avere? Zero.

(scusate l'assenza dalla discussione, in questo periodo sto lavorando molto e molto poco in casa)
« Ultima modifica: 10 Ott 2015, 23:16 da Shito »
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)

Offline MrSpritz

  • Eroe
  • *******
  • Post: 16.739
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2257 il: 10 Ott 2015, 20:46 »
Su intrigante, da una ricerca rapida su Paisà http://www.corpusitaliano.it/, son tutti legati a contesti in cui il termine è usato per definire qualcosa di bello e stimolante.

Non mi sentirei di dire che "che combina intrighi" sia il PRIMO significato. Senza andare sul personale, i dati son di tutti.

Offline Shito

  • Recluta
  • *
  • Post: 141
  • The Future Was Yesterday
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2258 il: 10 Ott 2015, 23:13 »
Ti ringrazio innanzitutto per avermi portato a conoscenza di una risorsa che ignoravo. :-)

Non conoscendola, mi chiedo però esattamente come operi: ho tentato la ricerca su 'intrigante', ma il risultato mi pare una collatio di fonti online, non corredate di alcuna autorevolezza. Ovvero: non mi pare troppo diverso di una ricerca mirata su Google, con "il doppio virgolettato" che isola la chiave.

Di mio, mi riferisco ai dizionari maggiori:

Treccani:
http://www.treccani.it/vocabolario/intrigante/

Sabatini Coletti:
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/I/intrigante.shtml

De Mauro:
http://dizionario.internazionale.it/parola/intrigante

Tutti questi tre riportano come PRIMO significato di 'intrigante' l'attitudine a ordire intrighi. Anche questo è un fatto, e mi pare più significativo di qualsiasi base statistica fatta online.

Anche perché le ricerche statistiche online sono viziate dal semplice fatto che... è internet. Mettendo 'Faraone' su Google images vengono fuori più immagini di un giovane calciatore che dei sovrani dell'antico Egitto, per dire. Quando cerco parole giapponesi e cerco di circoscriverle a una percezione visiva, Google images mi rende sempre donne seminude, gatti e cani, QUALSIASI sia la parola, il verbo o che. C'è sempre un sacco di 'rumore di fondo' - in qualsiasi ricerca su Inet. E chi usa Inet per lavoro di certo lo sa.

Al netto di tutto ciò, c'è anche che 'intrigante' è essenzialmente un participio presente che può usarsi come nome aggettivo o nome sostantivo, il che è tipico dei participi presenti.

Come aggettivo, soprattutto se PREPOSTO al nome sostantivo a cui viene riferito, posso anche concordare che sia comune nell'uso di 'attraente'. Un intrigante xxxxx, una intrigante XXXX.

Come sostantivo, credo proprio (così mi sembra) che sia invece del tutto polarizzato sul significato 1, il tessitore di trame. E' proprio un'intrigante! (punto) Razza di intrigante! (punto).

E come mai? Perché quella di 'intrigare' nel senso di 'tessere trame' è una connotazione attiva. Quella di 'intrigare' nel senso di 'attrarre' è piuttosto un'azione 'deponente', se vogliamo. O comunque involontaria, connaturata. Tant'è che possono essere 'intriganti' (attraenti) anche oggetti inanimati (un libro, una storia), mentre 'degli intriganti' (sostantivo a sé stante) sono solo persone.

Credo quindi che non ci sia davvero niente di dubbio in Anna che dice "Che intrigante!". Tutta stizzita. Riferendosi a un donnone anzianotta che aveva appena fatto e disfatto della sua giornata. Ah! Il famoso contesto del dialogo, eh?

Credo che voler leggere in altro modo questa frase, che usa una parola italiana nel suo significato 1), che è perfettamente chiara nel contesto, denoti solo:

A) scarsa conoscenza dell'italiano. Qualcuno (anche persone che stimo di buona cultura!) mi ha detto che non conosceva il significato 1) del termine. Non è grave, anzi, così è una cosa in più che si impara!

B) malevolenza.

----

Su tutto, la solfa è sempre la stessa. L'italiano non è quello che parla il singolo -io in primis-, o la famiglia del singolo, la palazzina del singolo, la cittadina del singolo - o la VITA di un singolo. Un singolo non fa mai testo, perché è "un particolare".

E non mi interessa neppure cosa sia "usuale" in un dato momento storico, cosa che peraltro è de factu non-rilevabile in senso reale. Chi dice "questo non lo dice nessuno" è solo una persona che si inganna che la sua singolarità sia significativa. Ma non lo è, non lo è mai.

Ci sono state persone che dicevano "Belloccio non lo dice nessuno!", e altri che dicevano "Da me è molto comune." - Una persona una volta mi ha criticato "E' tornato il papà! - nessuno parla così, non è italiano." Cose di questa levatura. Non ha senso, non ha senso niente.

Quindi, ancora, no: il mio scopo è l'utilizzo estensivo dell'italiano per la resa più precisa possibile di un testo straniero. Non mi interessa produrra una lingua usuale per qualcuno, o per qualcun altro. "Sorellona" non sarebbe italiano. E' l'accrescitivo del sostantivo femminile 'sorella'. Fine. 'Sorellina' è il diminutivo. 'Sorellastra' sarebbe invece uno spregiativo che assume il significato peculiare di 'sorella per parte di un solo genitore, o adottiva'. Non lo decido mica io.

E nessuno può decidere che "non lo dice nessuno". Se anche fosse, qualora corretto, in una traduzione va benissimo. Oppure "Sorellona" viene sdoganato dalla pubblicità del'Amuchina, perché quella è nazional popolare?

Logica per la quale dovrei invece poter usare orridi neologismi quali "Tronista" o "Perplimere", perché la TV in chiaro è nazional popolare?

Per carità. Ricordo un certo T.S.Eliot che parlava di "Wastelands". Non ci sprofonderò, e sono lieto di non avervi fatto sprofondare i film dello Studio Ghibli nella loro edizione italiana.



"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)

Offline l'Amico

  • Reduce
  • ********
  • Post: 23.535
  • You hit like a vegetarian
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2259 il: 10 Ott 2015, 23:23 »
"Ho conosciuto una ragazza davvero intrigante".
"Stanne alla larga allora, combina intrighi".
"Ah. Io intendevo dire che e' figa".
YOU ARE THE CONTROLLER - ALL IN ONE - VALORE AGGIUNTO - IMPRESCINDIBILE
"Vendo Xbox One, acquistata oggi - me ne voglio sbarazzare in fretta".

Offline claus80

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.234
  • Occhio che c'è gente
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2260 il: 10 Ott 2015, 23:41 »
Madonna che palle.

Offline Shito

  • Recluta
  • *
  • Post: 141
  • The Future Was Yesterday
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2261 il: 10 Ott 2015, 23:56 »
"Ho conosciuto una ragazza davvero intrigante".
"Stanne alla larga allora, combina intrighi".
"Ah. Io intendevo dire che e' figa".

Non hai letto il messaggio, vero?

Perché se l'hai letto e hai scritto il tuo, allora in effetti un po' è preoccupante. ^^;
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)

Offline l'Amico

  • Reduce
  • ********
  • Post: 23.535
  • You hit like a vegetarian
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2262 il: 11 Ott 2015, 00:04 »
Non hai letto il messaggio, vero?
Ovviamente no. Non ti salvi in calcio d'angolo inondandomi di parole, "intrigante" significa "che intriga", cosi' lo intendono tutti. Se parli con qualcuno e lo usi come lo intendi tu, semplicemente non ti capisce nessuno, neanche chi ha scritto il Treccani. Fai una prova con "idiota" o "mongoloide", vedrai quanti amici ti farai. Pure quelli sono sul dizionario.
YOU ARE THE CONTROLLER - ALL IN ONE - VALORE AGGIUNTO - IMPRESCINDIBILE
"Vendo Xbox One, acquistata oggi - me ne voglio sbarazzare in fretta".

Offline Shito

  • Recluta
  • *
  • Post: 141
  • The Future Was Yesterday
    • E-mail
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2263 il: 11 Ott 2015, 01:52 »
Non hai letto il messaggio, vero?
Ovviamente no. Non ti salvi in calcio d'angolo inondandomi di parole, "intrigante" significa "che intriga", cosi' lo intendono tutti. Se parli con qualcuno e lo usi come lo intendi tu, semplicemente non ti capisce nessuno, neanche chi ha scritto il Treccani. Fai una prova con "idiota" o "mongoloide", vedrai quanti amici ti farai. Pure quelli sono sul dizionario.

Ma così sembri davvero scemo e maleducato, oltre che del tutto cialtrone. ^^;

Sembri, eh. Sei di certo una persona straordinaria. Solo che sui forum ti comporti così, scommetto. Dovresti rifletterci. :-/

Ah, quanto a 'come lo intendono tutti', quindi dici che lui trova molto 'attraenti' i romani?

https://www.youtube.com/watch?v=HDlXT5Sajzk

XD
« Ultima modifica: 11 Ott 2015, 02:19 da Shito »
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)

Offline l'Amico

  • Reduce
  • ********
  • Post: 23.535
  • You hit like a vegetarian
Re: Studio Ghibli
« Risposta #2264 il: 11 Ott 2015, 02:20 »
Gualte', sei proprio un vastarolo!  :D  Scusa ma sono di San Salvo e ho appena appreso le tue origini...non ho resistito. Comunque non ho ancora analizzato i tuoi adattamenti, ho solo cominciato a criticarti in anticipo perché lo facevano tutti (per una volta non vado contro, pare figo comunque oh!); pero' mi somigli, pretendi di aver ragione pure quando hai torto. Solo che io mi stanco prima della media di argomentare, spiegare, esporre...du' palle, tanto non cambio mica idea alla fine, quindi a che serve?
YOU ARE THE CONTROLLER - ALL IN ONE - VALORE AGGIUNTO - IMPRESCINDIBILE
"Vendo Xbox One, acquistata oggi - me ne voglio sbarazzare in fretta".