Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 397658 volte)

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Offline Thar

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1395 il: 01 Apr 2015, 01:17 »
Sì, vabbé torniamo alla solita discussione.
Mkyazaki ha scelto termini giapponesi,

Ha scelto termini giapponesi "ben precisi" (per Mononoke ha scelto termini che non sono neanche comprensibili agli stessi giapponesi in quanto o caduti completamente in disuso o sono la forma arcaica (ed ignota) di termini attualmente utilizzati).
Se tu adattatore vuoi fare un lavoro un minimo decente (e rispettoso nei confronti dello spettatore) nell'adattamento, DEVI rispettare quelle scelte e riprodurle utilizzando i termini corrispondenti presenti nella lingua di destinazione (l'italiano, in questo caso).
Fare altrimenti è solamente un errore. O protagonismo.
O tutt'è due.


non ha curato l'adattamento. Quello l'ha fatto Cannarsi e a lui soltanto è da imputare la scelta di certi termini.

E, nel curare l'adattamento, ha rispettato quelle imposizioni, quella cifra stilistica che Miyazaki ha deciso dare ai testi della sua opera.
Per quale motivo uno spettatore straniero deve sorbirsi una versione redux del film di Miyazaki, invece di essere posto di fronte al film tal quale è stato realizzato e formarsi un'opinione onesta e sincera basata sulla vera essenza, sulla vera natura del film?

Un conto è farsi piacere l'adattamento, un altro è oggettivarlo.

Ma il testo adattato DEVI oggettivarlo, nello specifico al testo originale, e DEVE rispettarne le scelte stilistiche adottate dall'autore.
Non è compito dell'adattatore decidere in tua vece (perché mai?) e semplificare il testo per rendertelo "digeribile" e "fartelo piacere".
Anche perché, a quel punto, se vedi un film di Miyazaki (o di chiunque altro) coi dialoghi modificati, tu non potrai MAI affermare che il tal film di Miyazaki t'è piaciuto, dato che, in definitiva, tu del VERO film di Miyazaki avresti giusto visto le figure.


I film di Miyazaki sono per bambini, solo che i fanatici occidentali (che spesso conoscono solo Miyazaki) li trasformano in opere profondissime e per vecchi di 80 anni. Ricordate che in Giappone i dodicenni negli anni '80 leggevano Hokuto no Ken, mentre da noi a un dodicenne al massimo possono consigliare Barbapapà.

No, non tutti i film di Miyazaki son per bambini.
Mononoke NON è per bambino, Hotaru no Haka NON è per bambini. Kaze no tani no Nausica NON è per bambini. Kurenai no buta NON è per bambini.
Non basta avere figure in movimento (e/o personaggi buffi) per automaticamente decidere che un film è per bambini, devi anche andare a vedere che tematiche tratta ED il modo in cui queste tematiche son trattate nel film.

E non si tratta neanche di essere (lol) vecchi di 80 anni o (stralol) fanatici occidentali.
Si tratta, molto più semplicemente, di voler essere trattati come spettatori pensanti autonomamente, e non come minus habens che abbisognano di un tutor che gli faccia la riduzione dell'opera altrimenti non la comprendono.
Se, poi, dopo la visione trovi l'opera "vera" troppo pomposa, difficile, orpellosa, o quant'altro, e non ti piace, pazienza, è un tuo diritto non farti piacere qualcosa.
Ma è anche tuo diritto poter giudicare sull'opera vera e non su una sua pallida imitazione.
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
 (William Penn)

Offline Giobbi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1396 il: 01 Apr 2015, 01:53 »
Thar.
Però a parte Mononoke dove é molto accentuato, tanto da divenire difficile da seguire, TUTTI i film di Miyazaki negli ultimi adattamenti sono così.

Siamo sicuri che tutti i film di Miyazaki da Ponyo a Laputa a Kiki etc parlino in modo "nobiliare"?

Io ho qualche dubbio

Offline Ifride

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1397 il: 01 Apr 2015, 09:26 »
Non posso che elogiare l'intervento di Thar, non tanto per la questione dell'adattamento in quanto non conosco il giapponese (a proposito, chi critica lo conosce? No, perchè io che non ho idea mi affiderei sinceramente ad un professionista - Cannarsi - invece che fare critiche negative solo perchè non rispecchia quello che rientra nei miei "gusti"), ma sopratutto per come tratta tutto l'argomento di analisi di un autore e delle sue opere. Sopratutto questo passo:
"Ma il testo adattato DEVI oggettivarlo, nello specifico al testo originale, e DEVE rispettarne le scelte stilistiche adottate dall'autore.
Non è compito dell'adattatore decidere in tua vece (perché mai?) e semplificare il testo per rendertelo "digeribile" e "fartelo piacere".
Anche perché, a quel punto, se vedi un film di Miyazaki (o di chiunque altro) coi dialoghi modificati, tu non potrai MAI affermare che il tal film di Miyazaki t'è piaciuto, dato che, in definitiva, tu del VERO film di Miyazaki avresti giusto visto le figure."

Caspita Sìììì!!!E' così che si affronta un discorso di qualsiasi genere su qualunque cosa, non con il relativismo imperante in questi ultimi anni e in particolare su internet (per non parlare di questo forum dove molti si sentono sapienti - e lo dico trovandomi bene con la maggior parte di voi eh, però bisognerebbe essere un pò più umili e capire i propri limiti di conoscenza invece che sentenziare su tutto - ).

Non parliamo poi del discorso che i film di Miyzaki sono per bambini che, usando il gergo di Thar, è stra-stra-stra lol!!! Se non si riesce ad intendere del modo profondo con cui tratta i sentimenti o il ruolo di noi, dell'essere umano, al mondo allora è meglio tornare ai videogiochi "spara spara" o uccidi uccidi", che sì forse quelli sono "adulti".(effettivamente nella storia dell'uomo la violenza c'ha fatta progredire e maturare ooooohhh sì! (sarcasmo on)
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Offline Gold_E

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1398 il: 01 Apr 2015, 09:35 »
Per come la vedo io, ritenendo quasi tutti i suoi film dei capolavori , non li classificherei in "per bambini" / "per adulti". Sono opere "universali" che piacciono ad entrambe le categorie in maniera diversa. Ho portato mia figlia al cinema a vedere Mononoke che aveva 4 anni, e ne è rimasta estasiata, pur non potendo aver capito molto delle tematiche del film, così come, al contrario, lo stesso effetto ha fatto a me e mia moglie Totoro che potrebbe essere inquadrato superficialmente come un film per bambini. Sul discorso adattamento, la penso un po' come Giobbi. Non ho alcuna competenza in materia, ma più di una volta mi è venuto il dubbio che in originale si esprimessero in quel modo così formale in tutte le situazioni..
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Le sue emanazioni azzerano il potere, le azioni e la volontà di chi lo attacca. Chi resta colpito fisicamente da Requiem vede la propria morte riportata a zero, e continua a riviverla ogni volta.

Offline Cryu

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1399 il: 01 Apr 2015, 09:41 »
Speravo tanto che il topic non riprecipitasse nella questione adattamenti perché ho fatto tanta fatica a contenermi sul tema e tanta continuo a farne :D

Preciso solo che sì, i film di Miyazaki sono per tutti, i bambini vi troveranno di che sognare, i grandi possono leggervi sottotesti di grande profondità e saggezza. Mononoke però no, era intenzionalmente dichiarato "dalla quinta elementare in su" nel documento programmatico con cui Miyazaki aveva presentato il concept del film al suo team. Non dico questo tanto a proposito di lessico e adattamento, ma più che altro perché Mononoke è pieno di scene dure, cruente e spaventose, per cui io a un bambino piccolo non lo farei vedere, e so di bambini che si sono molto spaventati e hanno chiesto ai genitori di uscire dalla sala.
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Offline Gold_E

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1400 il: 01 Apr 2015, 09:54 »
Speravo tanto che il topic non riprecipitasse nella questione adattamenti perché ho fatto tanta fatica a contenermi sul tema e tanta continuo a farne :D

Preciso solo che sì, i film di Miyazaki sono per tutti, i bambini vi troveranno di che sognare, i grandi possono leggervi sottotesti di grande profondità e saggezza. Mononoke però no, era intenzionalmente dichiarato "dalla quinta elementare in su" nel documento programmatico con cui Miyazaki aveva presentato il concept del film al suo team. Non dico questo tanto a proposito di lessico e adattamento, ma più che altro perché Mononoke è pieno di scene dure, cruente e spaventose, per cui io a un bambino piccolo non lo farei vedere, e so di bambini che si sono molto spaventati e hanno chiesto ai genitori di uscire dalla sala.
Hai ragione su Mononoke, io non l'avevo mai visto prima e non immaginavo ci potessero essere certe scene in un film di Miyahzaki, altrimenti mia figlia non ce l'avrei portata. Resta il fatto però che le è piaciuto parecchio e ciò secondo me da ancora più valore all'opera.
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Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1401 il: 01 Apr 2015, 10:01 »
@cryu ahahah ma Lesseter che corre incontro a Miya-san mi fa pisciar dal ridere  :D

P.s. I film del maestro, come tutti i grandi film e le grandi opere, vanno comunque guardati più di una volta. La mia prima visione di Laputa fu normale. La seconda fu WTF.

Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1402 il: 01 Apr 2015, 10:05 »
E aggiungo che forse è anche il mio preferito, Laputa. La scena del recupero di Shita è una delle mie preferite di sempre.

Offline Giobbi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1403 il: 01 Apr 2015, 10:39 »
Speravo tanto che il topic non riprecipitasse nella questione adattamenti perché ho fatto tanta fatica a contenermi sul tema e tanta continuo a farne :D

Preciso solo che sì, i film di Miyazaki sono per tutti, i bambini vi troveranno di che sognare, i grandi possono leggervi sottotesti di grande profondità e saggezza. Mononoke però no, era intenzionalmente dichiarato "dalla quinta elementare in su" nel documento programmatico con cui Miyazaki aveva presentato il concept del film al suo team. Non dico questo tanto a proposito di lessico e adattamento, ma più che altro perché Mononoke è pieno di scene dure, cruente e spaventose, per cui io a un bambino piccolo non lo farei vedere, e so di bambini che si sono molto spaventati e hanno chiesto ai genitori di uscire dalla sala.

Quei bambini saranno la rovina dell'umanità che io e' da quando aveva boh 2? 3? Anni che mi becco storie  con cinghiali di pelouche trudi da cui escono vermi perché hanno assimilato pallottole ovvero gli interni degli ovetti Kinder

Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1404 il: 01 Apr 2015, 11:10 »
Ma io vorrei che entrasse nel merito, Cryu, sulla questione adattamenti, visto che è il suo lavoro da mille anni.
Se no qui sembra che si debba essere d'accordo con il (bizzarro) metodo Cannarsi se no si è presuntuosi.
Come se non fosse presuntuoso pensare che il lavoro di qualcuno sia in assoluto il migliore mentre il lavoro degli altri professionisti sia cacca a prescindere.
Come se il lavoro di adattamento non sia un mestiere in cui giocoforza ci si debba mettere del proprio, e tutto possa essere ricondotto a "GIUSTO" o "SBAGLIATO".
Come se adattamenti come "un pochino lo gradivo" come risposta per accettare un the o "dimenarmi a scoprire il mio talento" siano adattamenti PERFETTI. "GIUSTI" perché frutto di un processo alimentato dalla GIUSTIZIA.
Ma vorrei avere le vostre certezze, davvero.
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Offline MrSpritz

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1405 il: 01 Apr 2015, 11:16 »
A me sembrano sempre troppo letterali e troppo a calcare la struttura sintattica giapponese. Però appunto dovrei sapere il giapponese, ma il modo in cui si esprimono è poco "italiano" per quanto corretto.

Offline Ifride

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1406 il: 01 Apr 2015, 11:43 »
Appunto, bisogna sapere il giapponese, o avere il parere di un altro adattatore dal giapponese (in questo caso sarebbero preziosi i suggerimenti e le possibili critiche), nel caso contrario é SOLO presunzione.
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Offline Account_191220

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1407 il: 01 Apr 2015, 11:51 »
Non credo di potercela fare a subire un'altra discussione sull'adattamento dei film di Miyazaki.
Riposto solo la mia opinione che rimane in disaccordo sulla traduzione letterale dello stile e del linguaggio dei film. Io sono per l'adattamento, visto che in Totoro la bimba piccola sembra ritardata con quel suo parlare continuamente in 3a persona.
Ovviamente riadattare non vuol dire tradurre malamente e a casaccio in stile Valeri Manera per cui i nomi propri e di città  venivano alterati. Ma la struttura della frase in giapponese NO!
« Ultima modifica: 01 Apr 2015, 12:01 da Kabuto »

Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1408 il: 01 Apr 2015, 12:18 »
Appunto, bisogna sapere il giapponese, o avere il parere di un altro adattatore dal giapponese (in questo caso sarebbero preziosi i suggerimenti e le possibili critiche), nel caso contrario é SOLO presunzione.
Bisogna sapere il giapponese per capire che quello di Cannarsi è "poco italiano", come dice Spritz, se no sono presuntuoso.
E allora sono presuntuoso. Me ne farò una ragione.
Professional Casual Gamer

Offline Ifride

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1409 il: 01 Apr 2015, 12:33 »
Appunto, bisogna sapere il giapponese, o avere il parere di un altro adattatore dal giapponese (in questo caso sarebbero preziosi i suggerimenti e le possibili critiche), nel caso contrario é SOLO presunzione.
Bisogna sapere il giapponese per capire che quello di Cannarsi è "poco italiano", come dice Spritz, se no sono presuntuoso.
E allora sono presuntuoso. Me ne farò una ragione.
Può essere, ma si può sempre migliorare  :)
Come potrai aver letto dal mio primo post sulla discussione, mi sono subito tirato indietro da un giudizio sulla faccenda. Il fatto che sia aulico, può non piacermi (sinceramente non mi dà proprio fastidio, ma in questo caso ci può tranquillamente stare che a qualcuno non piaccia), però come ha detto Thar se esistono delle motivazioni che hanno portato l'autore ad usare un determinato registro e l'adattatore ha cercato di attenersi a queste, non vedo dove stia la critica. Adattare vuol dire anche rendere fruibile in un'altra lingua quello che sono le intenzioni del creatore e se queste sono in un registro alto, che ben venga. Chi sono io per disquisire sul lavoro di un professionista del settore, mica ne ho le competenze. (!!!)
Discorso diverso, ma anche qui nel post precedente l'ho sottolineato, se si ha la fortuna di avere l'opinione di un altro professionista con le stesse conoscenze, fa soltanto bene al dibattito critico (QUELLO VERO) avere un suo parere a riguardo. Non ho la necessità di sostenere il mio ego mantenendo la mia posizione.  :) (che in tal caso non c'è, il mio discorso è tutto su come fare una critica costruttiva) :-*
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