IMO
Se il videogioco è arte è arte videoludica...detto questo, gli strumenti non sono che il corpo, l'anima siamo noi (programmatori, fruitori, critica). Se abbiamo abbastanza anima, l'arte diventa un valore oggettivamente riconosciuto. Più anime, più arte.
Dal punto di vista inconscio, l'oggetto videogioco è formato da varie componenti, l'indagine soggettiva delle componenti che ci hanno emozionato, rappresenta il nostro "valore" di arte.
La critica è un lavoro letterario che si basa sull'equilibrismo.
L'acriticità è senza anima, quindi non ha valore ne oggettivo ne soggettivo. Un giudizio approssimativo non è cultura anche se si vuole farcela bere che il marketing possa costruire direzioni artistiche [transavanguardie].
L'arte non esiste in sé, è un'astrazione, come la matematica o l'amore, le infinite equazioni possibili, implicano due processi fondamentali, creazione dell'equazione e lettura dell'equazione. Un cubo è un oggetto geometricamente riconosciuto, tale da rendere credibile Vagrant Story da un punto di vistra strutturale. Il cubo è quindi arte? In quella sua espressione modulare?