Autore Topic: [XBOX] Halo  (Letto 2543 volte)

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AndreaDF

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[XBOX] Halo
« il: 03 Set 2003, 07:26 »
Halo gioco perfetto? Microsoft, con una riuscita mossa di marketing riuscì ad accaparrasi l’esclusiva su un titolo, prodotto da Bungie, che aveva già destato interesse nel mondo PC, propagandandosi come paradigma dei futuri FPS. Diverse le innovazioni che avrebbero ampliato le dinamiche strategiche del genere e allargato le possibilità di gioco, con l’utilizzo di mezzi e uomini in un ambiente strategico ad ampio respiro. Un progetto misterioso che finì per diventare preda di Microsoft, nonché esclusiva della console di Zio Bill.

Halo non è un gioco perfetto, ma sicuramente è la killer application di cui Xbox aveva bisogno per farsi notare. Se non ci fosse stato Halo le sorti della prima console occidentale, in un mercato dominato da diversi lustri, da prodotti made in Jap, sarebbe probabilmente stata segnata. Con un volume di vendita in madre patria decisamente buono, Halo ha portato sulle sue spalle la ragione per avere in casa un Xbox. Giocando su una politica di autarchica determinazione, il gioco Bungie è penetrato nel made in USA come una lama calda nel burro.

Gameplay e dintorni: Halo è un pianeta anello, una macchina di distruzione di massa votata a trattenere in se una minaccia aliena, che a sua volta potrebbe essere la fine della vita organica nell’universo. Una storia apocalittica dall’ampio respiro e altamente suggestiva, che fa da contorno a quello che sostanzialmente rimane un FPS.
Nelle vesti di Master Chief, veniamo risvegliati a bordo della Pillar of Autumn, mentre i Covenant, una confederazione di razze aliene in competizione con gli umani, sta abbordando la nave. Lo scontro si svolge per ed a causa di Halo. Sia gli umani che i Covenant non conoscono né il significato funzionale, né quello religioso di questo strumento trovato nello spazio, e per scoprire la verità non rimane che combattere dal primo all’ultimo livello.
Di primo impatto il gioco si presenta già abbastanza bene. Dobbiamo semplicemente raggiungere  il ponte di comando per prendere in consegna Cortana, l’intelligenza artificiale della Pillar of Autumn e lasciare la nave con una scialuppa, verso Halo. Esplosioni, marine che cadono sotto i colpi delle armi al plasma, e qualche scarica di fucile d’assalto fanno da preludio a quello che ci aspetta. Solo due, le armi che possiamo portarci dietro, costringendoci ad una scelta oculata dell’arsenale, necessario per passare tra Grunts, Jackals, Elite e Hunters, i Covenant.
Prima nota sullo spessore strategico che il titolo offre: giocato a livello normale, eroico o leggendario, c’è poco da fare i Rambo della situazione. Trovarsi in mezzo ad uno squadrone nemico che ha peculiarità e comportamenti diversificati, senza procedere ad una oculata rasatura, per sfoltire le fila avversarie, porta irrimediabilmente alla morte. Per dare tempo al giocatore di sistemarsi al meglio, mentre siamo sotto il fuoco nemico, concorrono un ottimo sistema di lancio delle granate, che ha come funzione quella di disperdere il nemico e di seminare il panico, mentre raccogliamo l’arma giusta, a cui seguono le fasi di copertura-collaborazione che diamo e riceviamo ai marines nostri alleati. Proteggerne un gruppo dalle scariche al plasma di un Elite, può rivelarsi fondamentale in una fase successiva, quando ci sarà indispensabile un aiuto. Malgrado la progressione abbia capo e coda, mano a mano che si prosegue, i livelli, se così si possono definire, si ampliano diventando veri e propri teatri di battaglia. Ogni luogo rappresenta una sfida di astuzia strategica, contraddistinta dalla libera interpretazione. Ad arricchire questo panorama si aggiungono mezzi terrestri, alieni e le postazioni fisse, di cui potremo prendere il controllo. La scala si amplia e da eroico centro dell’attenzione, diverremo quel soldatino di plastica, apparentemente isolato, che vive in prima persona la sua personale battaglia nella sabbia.
Il comparto tecnico paga un frame rate altalenante ma mai fastidioso, con un 30fps che calano raramente. Il difetto si trascina a causa della conversione del codice, originariamente pensato per PC, e sontuosità grafiche che probabilmente per Bungie devono essere state una vera sfida da racchiudere nell’allora vergine sistema Xbox.

Considerazioni finali: un bel colpo per Microsoft, accaparrarsi un gioco che ha trama (tensione emotiva), spessore di gioco (libertà d’azione) e impatto visivo (il bump mapping delle superfici metalliche è impressionante, ed è solo uno degli aspetti tecnici). Inoltre, pur lontano dalla perfezione, se giudicate un gioco come qualcosa che deve darvi un’emozione, ogni volta che accendete la console, Halo fa parte di questa categoria. Ottimo da soli e in compagnia, anche senza Xbox Live, Halo ha tutto ciò che serve per girare a lungo nel tray e merita un 9 pieno, come voto, un voto che va tutto a Bungie, mentre a Microsoft un 5; lo vende ancora a prezzo pieno, forse consapevolmente colpevole di averne sfruttato troppo poco la portata videoludica.


FOTO: www.xbox.com