Autore Topic: Memorie  (Letto 5923 volte)

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AndreaDF

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« il: 25 Ago 2003, 09:32 »
In fondo non ho mai preteso tanto. Volevo solo essere superiore a DIO. Quando arrivavo sulla riviera adriatica per il solito viaggio dai nonni , a seguito famiglia, nei record che apparivano in quasi tutti i cabinati, presenti nelle sale giochi o a margine del bar dello stabilimento balneare, c’era al primo posto un DIO. Tre lettere da inserire per lasciare impressa la propria firma di virtuoso di videogiochi. Quindi la mia estate era votata all’annichilimento di DIO. Volevo semplicemente spazzarlo via dalla classifica, mandarlo fuori dal gioco, seppellirlo con la mia sigla, che esprimeva il massimo del narcisismo: AAA, la sigla dell’anonimo. Lo scopo era occupare, in ogni cabinato a cui mi dedicavo, tutte le posizioni dei record con il mio marchio a fuoco, fino a che nessuno osava più avvicinarsi al gioco, men che meno DIO.

C’era una sala giochi sotterranea, piena di cabinati. Odore di aria chiusa e di sigarette, l’antitesi dell’estate al mare. Il primo impatto era con il gestore. Un individuo dall’aria indolente e passiva. Gli davi i soldi e lui schiacciava un bottone che azionava la macchinetta dei gettoni. Lo scopo delle mie visite serali, oltre quello di incastrarmi in  un cabinato, era quello di provocare una reazione emotiva del suddetto individuo. Prima o poi mi avrebbe odiato, perché i venti gettoni che avevo comprato, mi sarebbero durati diversi giorni. Dopo una settimana quando scendevo dalle scale con il solito marsupio penzolante, in cui erano conservati un diecimila lire, un pacchetto di Camel, e le chiavi della macchina, mi guardava con malcelato disprezzo. Sapevo che prima o poi mi avrebbe fatto trovare il mio cabinato preferito spento, con un pezzo di carta su cui ci sarebbe stato scritto: GUASTO.

Ero sempre il primo ad arrivare  per prendermi lo sgabello, che mi sarei trascinato dietro tutta la serata. Lo sgabello era fondamentale, giocare in piedi era da sveltina, non da vero professionista. Al centro della sala c’erano le macchinette più nuove, che mangiavano soldi ed erano spesso frequentate da comitive pre discoteca. Insgabellati e al perimetro, noi altri, chini e concentrati su giochi mito: nessuno osava entrare nel nostro territorio.
Tuttavia delle volte giocare in santa pace, aggrappato al proprio cabinato preferito, era quasi impossibile. Dalle case di villeggiatura sul mare arrivavano i marmocchi. Erano tempi in cui i bambini giravano senza body guard. Con i loro pantaloncini corti, maglietta gialla difterite e immancabile gelatino al limone con bacchetta di liquirizia, ti si piazzavano a lato con il disgustoso sorbetto che gli colava sulle mani. Alcuni in silenzio, altri lapidandoti con commenti sul gioco, di cui oltre a non saperne niente, pretendevano di fare pure gli esperti. Due possibilità: eliminazione fisica con oggetto contundente o la mossa strategica di farlo sparare. Il nanetto vomitevole cominciava a premere con foga sul tasto di fuoco con gli occhi sbarrati sullo schermo. Lo scopo era fargli slogare una spalla incitandolo a mettercela tutta. Mi ero sempre chiesto perché sui cabinati venivano piazzati mini portacenere, assolutamente inutili, ma in quei momenti si rivelavano fondamentali per dare il colpo di grazia. Accendersi una bella camel senza filtro, grazie al fatto che avevi una mano libera, per provocare una congiuntivite da fumo passivo al nanetto intento a sparare, regalava momenti di sublime estasi. Mai e poi mai si sarebbe permesso di riprovare a fracassarle agli strani tizzi che abitavano il perimetro.

Prima di partire, tornavo per l’ultima volta in sala giochi e provavo la roba nuova per finire i gettoni accumulati. L’anno prossimo, quei giochi sarebbero arrivati nel perimetro. Quando un hardcore gamer era a centro sala, gli altri capivano che stava per partire e si radunavano intorno a lui, non per salutarlo, ma per vederlo fallire sui nuovi giochi, in una sorta di rivincita morale, perché di questa razza ci sono solo un tipo di individui: i bastardi dentro.

Io la mia l'ho detta...o l'ho raccontata.

salut

Offline Tano

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« Risposta #1 il: 25 Ago 2003, 10:47 »
Ma in vacanza non si pensa alla figa? Io li voglio lasciare i miei marchi a fuoco..  :P. Altro che salagiochi!
"I Giorni e le Notti suonano in questi miei nervi d'arpa. Vivo di questa gioia malata d'universo e soffro per non saperla accendere nelle mie parole"
 Ungaretti

Offline toponzo

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« Risposta #2 il: 25 Ago 2003, 12:09 »
Citazione da: "Tano"
Ma in vacanza non si pensa alla figa? Io li voglio lasciare i miei marchi a fuoco..  :P. Altro che salagiochi!


credo che per discutere di quello ci siano altri thread..

comunque io ero uno di quei bambinetti pacioccosi, con le manine sporche di patatine assortite che imbrattava per bene tutti i joystick della sala giochi e del bar...

comunque non ho mai infastidito nessuno, sono sempre stato molto discreto, ma ottimo osservatore, credo che il primo gioco visto in sala giochi fosse street fighter 1, me ne andavo quatto quatto ad osservare "i grandi" smanettare prepotentemente il cabinato, senza fare domanda alcuna, e poi quando si liberava, provavo io,così passavo interi pomeriggi rubando un pò del gioco altrui osservando di soppiatto e giocando..

ancora mi brucia una sconfitta a street fighter 2 contro ignoto.. io con ryu lui con blanka...
Un topo al giorno leva il medico di torno..

Offline Tano

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« Risposta #3 il: 25 Ago 2003, 15:45 »
Citazione da: "toponzo"
Citazione da: "Tano"
Ma in vacanza non si pensa alla figa? Io li voglio lasciare i miei marchi a fuoco..  :P. Altro che salagiochi!


credo che per discutere di quello ci siano altri thread..




Come siamo acidelli. Mi dispiace, io che non sono un HardCoreGamer, non posso capire quanto sia più bello starsene in una salagiochi quando si è in vacanza più che rilassarsi e staccare un attimo la spina dalle console..

Del resto ero ironico.. mah...
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Offline sephirot311

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« Risposta #4 il: 25 Ago 2003, 19:37 »
Citazione da: "Tano"
Ma in vacanza non si pensa alla figa? Io li voglio lasciare i miei marchi a fuoco..  :P. Altro che salagiochi!


ROTFL! (ora che so cosa vuol dire)

 :mrgreen:
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Offline sephirot311

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« Risposta #5 il: 25 Ago 2003, 19:39 »
Citazione da: "toponzo"
Citazione da: "Tano"
Ma in vacanza non si pensa alla figa? Io li voglio lasciare i miei marchi a fuoco..  :P. Altro che salagiochi!


credo che per discutere di quello ci siano altri thread..


mamma mia, per una battuta! (tra l'altro molto carina)

io i miei pomeriggi così me li passavo tutte le domeniche, in inverno, in autunno ed in primavera.

questo non mi impedisce di ridere!

Smile :D !
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AndreaDF

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« Risposta #6 il: 26 Ago 2003, 06:54 »
Mah in fondo....a quei tempi mi divertivo così, neo patentato, diciottenne, e con tre mesi di vacanza davanti. C'era tempo per tutto, e ancora adesso quando mame parte con black tiger, bosconian, slap fight, sinistar, ma anche con Mr. Do, l'indimenticabile Qix, il vecchissimo Scramble, che era rimasto in un angolo della sala giochi e lo schermo era diventato opaco. Provo ancora un brivido lungo la schiena e rivivo belle sensazioni.

Più che altro io trovo che in fondo l'hardcore gamer sia un essere strano, forse lo sono....umhhh...forse mi sono fatto più cabinati che donne...mah.....forse sono un po' nerdoso. Può darsi.

Di sicuro mi diverto ancora a giocare ai videogiochi

[Aggiungo] La prima volta che vidi Scramble ne fui letteralmente ossessionato, ero un bambino praticamente, andavo al mare con i miei genitori e dopo il bagno, salivo al bar dello stabilimento con 500 lire in pezzi da 100. Tutto li quello che mi era concesso, motivo per cui era un obbligo diventare bravo. Tornavo a casa e mi mettevo davanti ad un foglio a quadretti e disegnavo a memoria i livelli fino al punto in cui ero arrivato (mi è sempre piaciuto disegnare). E così avanti di passo in passo, fino alla fine dell'estate quando venivo portato via di forza da mio padre dal cabinato:

"Ma possibile che sei sempre attaccato a sti cacchio di giochini?"
Battuta del mio vecchio.

Battuta che mi sento dire ancora oggi.

Offline toponzo

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« Risposta #7 il: 26 Ago 2003, 09:52 »
l'unica volta in cui ho disegnato la mappa di un quadro è stato per ELF un gioco per l'amiga 500, era piuttosto complicato, e non sapevo leggere in inglese.. una specie di action-platform-rpg..
e sono abbastanza fortunato per quanto riguarda i genitori, infatti ogni tanto i miei si mettono a giocare con mario o con qualche platform.. non che fanno niente di speciale, corrono a destra e a sinistra ma si divertono uguale.. e mi tengono occupato il gamecube..
(meno male che ho pure il gameboy..)
comunque non credo che il gioco sia in antitesi con le donne, in fondo il videogioco è un mezzo di comunicazione, sarebbe come dire che non acchiappo perchè studio troppo.. basta trovare la donna che ha la tua stessa passione, oppure fargliela venire..
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Offline omotigre

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« Risposta #8 il: 26 Ago 2003, 10:11 »
Citazione da: "toponzo"
.. basta trovare la donna che ha la tua stessa passione, oppure fargliela venire..


ot=
Io sono un signore, altrimenti i doppi sensi si sprecavano... :wink:
Scusate, è il caldo. /ot

AndreaDF

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« Risposta #9 il: 26 Ago 2003, 11:02 »
Donne va benissimo così 8) alla mia età non ci combattono più con le mie passioni e si aggrappano ad altro (he! he! he!) vai di doppio senso---> per il resto a me la mitica frase paterna mi viene ancora detta a 34 anni : Crescerò mai?

Forse sono talmente hardcore, da aver superato oramai il punto di non ritorno.

Offline Tano

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« Risposta #10 il: 26 Ago 2003, 11:48 »
Ma perchè HardCoreGamer? Che significa? Io penso videogiocatore.. non quel nomignolo..
"I Giorni e le Notti suonano in questi miei nervi d'arpa. Vivo di questa gioia malata d'universo e soffro per non saperla accendere nelle mie parole"
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AndreaDF

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« Risposta #11 il: 26 Ago 2003, 12:00 »
Citazione da: "Tano"
Ma perchè HardCoreGamer? Che significa? Io penso videogiocatore.. non quel nomignolo..


A dir la verità Hardcore gamer per chi ha qualche aneddoto da raccontare su questo passatempo, almeno io la volevo intendere così in maniera ironica.

Hardcore gamer per chi ha una lunga passione e vuole raccontare le sue esperienze videoludiche.

Forse non sono riuscito ad ispirare divertenti storielle come avrei voluto---> pazienza.

L'intento era tutt'altro che serio e volto al divertimento narrativo-epistolare-biografico.

Offline toponzo

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« Risposta #12 il: 26 Ago 2003, 13:09 »
Citazione da: "omotigre"
Citazione da: "toponzo"
.. basta trovare la donna che ha la tua stessa passione, oppure fargliela venire..


ot=
Io sono un signore, altrimenti i doppi sensi si sprecavano... :wink:
Scusate, è il caldo. /ot


beh questo è stato possibile grazie alla nintendo, infatti è stata la prima ad inventare il rumblepak!  :D da li in poi le ragazze hanno incominciato ad interessarsi di videogiochi..
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Offline melaQuit

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« Risposta #13 il: 26 Ago 2003, 15:19 »
Per un lungo periodo mia madre ha gestito un bar.
A quell'epoca avevo circa nove anni, ed ero ormai ossessionato dai videogames. Motivo in più il fatto che il bar aveva in dotazione il suo bel cabinato, e se era estate i cabinati diventavano addirittura due, con somma gioia del sottoscritto e grande disperazione di mia madre, alla quale salassavo ingenti quantità di monete da 200lire.
Un fosco inverno il carabattolaro consegnò il cabinato di mrDo, e dopo averlo tampinato per i soliti crediti omaggio che accompagnano l'istallazione di un gioco, mi accorsi immediatamente che il tasto fire non funzionava.

...mrDo rimase con me per circa tre mesi, e in quei tre mesi passai ore ad affinare una tecnica di gioco condizionata dall'impossibilità di usare la maledetta pallina per far fuori i nemici.
Per un pò di tempo fui il terrore degli avventori del bar, e i miei coetanei arrivarono a massacrarmi di legnate e a staccare la spina del cabinato se per caso mi beccavano all'inizio di una partita.
Quando il carabattolaro se lo portò via, nella tabella degli score campeggiava la sigla STE e un punteggio vicino al milione e mezzo di punti.

Per un pò di tempo fantasticai su quanti punti sarei riuscito a fare se solo avessi potuto usare la maledetta pallina per seccare i nemici.
Ora, a pensarci, mi sembra l'esperienza più simile alla tossicodipendenza che mi sia mai capitata...
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AndreaDF

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« Risposta #14 il: 27 Ago 2003, 09:38 »
Mi piacerebbe aprire una sorta di museo videoludico di vecchie glorie cabinate disposte una affiaco all'altra, con un archivio dati interattivo su grande schermo centro sala, in cui sia possibile consultare la storia dei games presenti. E un tabellone con tutti i record dei vari cabinati che quando un nuovo punteggio supera la vetta della classifica la partita viene trasmessa in diretta.

Chissa se questa idea fosse realizzabile, vedere vecchie e nuove generazioni sfidarsi a Scramble, o bruciarsi il cervello con Asteroids.

Magari troverebbe spazio anche il mrDO con il tasto Fire non funzionante e quel record. Con il cartello "da giocarsi con una mano sola".

Gente strana gli hardcore gamers.

p.s-Se qualcuuno mi finanzia lo apro veramente un posto così.