ANDROMEDIAdi
Takashi Miike,
Giappone 1998Sinceramente cominciavo a credere che il genio di Miike non conoscesse cedimenti, che ogni suo film fosse originale, in qualche modo shockante e indovinato, pur vantando un'intensa attività registica. Per fortuna, o purtroppo, c'è questo filmaccio, che di shockante ha solo l'ingenuità e la banalità (nato dall'esigenza di lanciare un gruppo J-pop femminile) a fugare ogni dubbio.
La trama è riassumibile in due parole e annovera fra le trovate nientemeno che: un alter-ego cyberdigitale (tipo Max Headroom), dei cattivi cattivissimi e incazzati, dei ragazzini ridicolmente melodrammatici e altre amenità. La discontinua qualità delle riprese e degli effetti speciali da a volte l'impressione di trovarsi davanti ad un kolossal nipponico, ma altre ad un film di serie B. Però l'esiguità, la leggerezza e l'incoerenza dei contenuti fanno decisamente propendere per la seconda ipotesi. Se ci aggiungiamo una vistosa inverosimiglianza tecnologica, una serie di scontri inutili, dei dialoghi e il video di un gruppo hiphop giovanile, il quadro è completo.
State alla larga da questo malriuscito pasticcio futuristico-adolescenziale.
links:
http://www.midnighteye.com/reviews/andromed.shtmlhttp://members.aol.com/Kawaispeed/Enter.htmlhttp://www.geocities.com/Tokyo/4718/disco.htm