Come da precedente post, sono contrario.
Per diverse ragioni.
Moralmente penso che una democrazia non possa macchiarsi degli stessi crimini che vorrebbe perseguire.
Giuridicamente, non è possibile porre rimedio ad un atto simile e di "sbagli" ne sono stati fatti parecchi.
Non è un metodo "giusto" perchè colpisce chi non può permettersi avvocati e cauzioni (OJ Simpson docet).
Penso che una democrazia dovrebbe tendere a evolvere i suoi cittadini non ad assecondare degli istinti che, a livello personale, potrebbero essere comprensibili (nelle intenzioni, beninteso) ma a livello politico no.
Uno Stato che sia in grado di assicurare un giusto processo e una condanna adeguata ad una persona che si sia macchiata di atroci delitti, esprime una forza e una autorità che non saranno mai raggiunte da uno Stato che ricorra alla pena di morte.
Se conoscessi un uomo che avendo vissuto sulla propria pelle e su quella dei suoi cari un efferato delitto si augurasse la condanna capitale per il colpevole, non potrei non comprenderlo. Non vorrei vivere, però, in uno Stato che lo assecondasse. Una cosa sono i, legittimi sentimenti di ognuno, altra è uno Stato che dovrebbe tendere ad un altro livello di coscienza e di morale. Questo per non piegarsi ad istinti che potrebbero essere pericolosi. Vedi la questione immigrati. Molti vorrebbero che si "risolvesse" il problema sparando alle loro imbarcazioni, siamo sicuri che così si risolverebbe davvero?