IMO deve passare almeno una generazione per sperare in un miglioramento sostanziale.
Dubito.
Sopratutto dando uno sguardo alla "cultura" e all'"informazione" con la quale le nuove generazioni crescono.
Nel nostro bel paese i media parlano di VG solo quando ci sono stragi virtuali o reali (ipoteticamente) ispirate dal virtuale e le riviste del settore che vanno per la maggiore sono quelle con tante immagini e poche parole perlopiù errate. Per questi motivi vedere la crescita (nascita?) di una cultura del videogioco nel nostro paese mi par essere una dolce utopia, se non tramite un importazione di massa di questa cultura o il trascorrere di lunghi anni.
Byee
Mah, se parli di cultura di massa non posso che darti ragione. Quanti anni ha il cinema? 108 circa. Esiste una cultura di massa del cinema? Er...
La massa è massa, ora, fra 100 anni, sempre. Ma con le nuove generazioni spero in un videogioco trattato più come forma di intrattenimento (nuova arte dell'intrattenimento?) che come esercizio tecnologico. Io, tu, noi, siamo nati assieme al videogioco, l'abbiamo visto crescere come un fratello, da Pong a DOAX (XXX). Abbiamo visto quadratini diventare cerchi, cerchi sfere, e sfere i seni ballerrini di cui al titolo Tecmo sopra menzionato. In tutti questi anni abbiamo sottoposto il videogioco ad analisi tecniche che nulla hanno a che vedere col quid ludico. Ci siamo curati della tecnica ancor prima dell'arte, edificando su questo atteggiamento i ring per la console war.
Ora immagina chi nascerà fra 5 anni. A 10 anni starà giocando ad un Devil May Cry con la grafica di Final Fantasy The Spirits Within, in real time. Per lui quella sarà la norma. Il suo punto di partenza. Quello che per noi è stato il quadratino. La grafica sarà "arrivata" e si disquisirà magari - e a differenti livelli di cognizione di causa - di trovate artistiche, soluzioni ludiche, iniziative concettuali, così come oggi quando si parla di cinema o musica si parla del contenuto piuttosto che del contenitore.
Ecco, ritengo che la prossima generazione di videogiocatori (parlo dei nostri figli) abbia buone possibilità di trattare il videogioco come merita. Di guardare meno al "video" e più al "gioco". Di conseguenza la critica rispecchierà questa nuova "presa di coscenza videoludica" discutendo del videogioco in maniera più intelligente e ficcante. Un po' come si è provato a fare su Super Console.
Questo è quello che credo. O forse che spero.