Autore Topic: Su Spc  (Letto 14455 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Sandman

  • Avviato
  • *
  • Post: 416
Su Spc
« Risposta #15 il: 10 Feb 2003, 22:11 »
Citazione da: "Anonymous"

Caratteristica peraltro ereditata anche dalla prima versione di mc e sc


Infatti lo staff iniziale era composto da molte persone che gia' avevano lavorato al CVG italiano. Peraltro le due riviste usavano materiale di Mean Machines Sega e Nintendo Magazine (si chiamava cosi'? Dopo lo split dell'originale Mean Machines multiformato avevo sempre trovato solo quello per console Sega) inglesi. Tali testate erano curate sempre dalla cricca di Julian Rignal e compagni.
Alessandro "Sandman" Casini
--
 

Offline Floyd

  • Eroe
  • *******
  • Post: 12.098
  • Since 1989
Su Spc
« Risposta #16 il: 10 Feb 2003, 22:19 »
Citazione
Infatti lo staff iniziale era composto da molte persone che gia' avevano lavorato al CVG italiano.


Tipo il nostro shogun  :wink:

Altre riviste straniere dell'epoca ? io mi ricordo Super Play e Maximium

Offline Cangialosi

  • Assiduo
  • ***
  • Post: 1.134
Su Spc
« Risposta #17 il: 10 Feb 2003, 22:19 »
Citazione da: "Dark Gatsryu"
Citazione
IMO deve passare almeno una generazione per sperare in un miglioramento sostanziale.

Dubito.
Sopratutto dando uno sguardo alla "cultura" e all'"informazione" con la quale le nuove generazioni crescono.
Nel nostro bel paese i media parlano di VG solo quando ci sono stragi virtuali o reali (ipoteticamente) ispirate dal virtuale e le riviste del settore che vanno per la maggiore sono quelle con tante immagini e poche parole perlopiù errate. Per questi motivi vedere la crescita (nascita?) di una cultura del videogioco nel nostro paese mi par essere una dolce utopia, se non tramite un importazione di massa di questa cultura o il trascorrere di lunghi anni.
Byee


Mah, se parli di cultura di massa non posso che darti ragione. Quanti anni ha il cinema? 108 circa. Esiste una cultura di massa del cinema? Er...

La massa è massa, ora, fra 100 anni, sempre. Ma con le nuove generazioni spero in un videogioco trattato più come forma di intrattenimento (nuova arte dell'intrattenimento?) che come esercizio tecnologico. Io, tu, noi, siamo nati assieme al videogioco, l'abbiamo visto crescere come un fratello, da Pong a DOAX (XXX). Abbiamo visto quadratini diventare cerchi, cerchi sfere, e sfere i seni ballerrini di cui al titolo Tecmo sopra menzionato. In tutti questi anni abbiamo sottoposto il videogioco ad analisi tecniche che nulla hanno a che vedere col quid ludico. Ci siamo curati della tecnica ancor prima dell'arte, edificando su questo atteggiamento i ring per la console war.  

Ora immagina chi nascerà fra 5 anni. A 10 anni starà giocando ad un Devil May Cry con la grafica di Final Fantasy The Spirits Within, in real time. Per lui quella sarà la norma. Il suo punto di partenza. Quello che per noi è stato il quadratino. La grafica sarà "arrivata" e si disquisirà magari - e a differenti livelli di cognizione di causa - di trovate artistiche, soluzioni ludiche, iniziative concettuali, così come oggi quando si parla di cinema o musica si parla del contenuto piuttosto che del contenitore.

Ecco, ritengo che la prossima generazione di videogiocatori (parlo dei nostri figli) abbia buone possibilità di trattare il videogioco come merita. Di guardare meno al "video" e più al "gioco". Di conseguenza la critica rispecchierà questa nuova "presa di coscenza videoludica" discutendo del videogioco in maniera più intelligente e ficcante. Un po' come si è provato a fare su Super Console.

Questo è quello che credo. O forse che spero.

Offline Aries.Shion

  • Navigato
  • **
  • Post: 608
    • Gabriele Brombin Personal Portfolio
Su Spc
« Risposta #18 il: 10 Feb 2003, 22:46 »
Scongiurando nuove crisi totali... quale potrebbe essere la nuova "Mtv?"
Electro alt-kraut ambient dreamy wave post worldgazer.
 

Offline pedro

  • Reduce
  • ********
  • Post: 22.050
Su Spc
« Risposta #19 il: 11 Feb 2003, 10:09 »
Citazione

Io, tu, noi, siamo nati assieme al videogioco, l'abbiamo visto crescere come un fratello, da Pong a DOAX (XXX). Abbiamo visto quadratini diventare cerchi, cerchi sfere, e sfere i seni ballerrini di cui al titolo Tecmo sopra menzionato. In tutti questi anni abbiamo sottoposto il videogioco ad analisi tecniche che nulla hanno a che vedere col quid ludico. Ci siamo curati della tecnica ancor prima dell'arte, edificando su questo atteggiamento i ring per la console war.



Concordo in pieno, ma non è vero solo per noi. Mio fratello ha 16 anni ed è molto + sveglio di certa gente che ha iniziato col Coleco... me compreso! :)
«Allora dev'essere molto pericoloso essere un uomo.» «Lo è, signora. E solamente pochi ce la fanno. È un mestiere difficile, e al fondo c'è la tomba.»

Offline Il_Simon

  • Assiduo
  • ***
  • Post: 1.567
Su Spc
« Risposta #20 il: 11 Feb 2003, 11:53 »
Faccio una precisazione importante che spero aiuti a inquadrare meglio la situazione.

Ivan ha scritto "Super Console muore". Non è del tutto giusto.
In realtà sarebbe stato più corretto un "la nostra Super Console muore".
La rivista, teoricamente, c'è. Manca tutta la redazione.
Marcello, Ivan e compagnia bella hanno "salutato" la casa editrice e non viceversa. La rivista c'è ancora, in teoria. Super Console è lì.
In pratica però non c'è nessun sostituto pronto a rimpiazzare tutta la redazione e dubito questo possa avvenire in tempi brevi (a dire il vero dubito che questo possa mai avvenire, ma... who knows?).

Tutta 'sta manfrina per dire che i discorsi su "la massa legge questo" e "non è possibile fare approfondimenti in questo settore" lasciano un po' il tempo che trovano. E' indubbio che una rivista come SC non venderà mai come Focus o TV Sorrisi & Canzoni, ma questo non significa che per campare si debba offrire per forza un tipo di informazione standardizzata.

Se si fossero risolti alcuni problemi fra la redazione e la casa editrice, Super andava avanti tranquillamente. Così non è stato e tutti quanti hanno fatto ciao ciao.

Offline Dark Gatsryu

  • Recluta
  • *
  • Post: 122
    • http://www.gameoff.it
Su Spc
« Risposta #21 il: 11 Feb 2003, 15:11 »
Citazione
Mah, se parli di cultura di massa non posso che darti ragione. Quanti anni ha il cinema? 108 circa. Esiste una cultura di massa del cinema? Er...

La massa è massa, ora, fra 100 anni, sempre. Ma con le nuove generazioni spero in un videogioco trattato più come forma di intrattenimento (nuova arte dell'intrattenimento?) che come esercizio tecnologico. Io, tu, noi, siamo nati assieme al videogioco, l'abbiamo visto crescere come un fratello, da Pong a DOAX (XXX). Abbiamo visto quadratini diventare cerchi, cerchi sfere, e sfere i seni ballerrini di cui al titolo Tecmo sopra menzionato. In tutti questi anni abbiamo sottoposto il videogioco ad analisi tecniche che nulla hanno a che vedere col quid ludico. Ci siamo curati della tecnica ancor prima dell'arte, edificando su questo atteggiamento i ring per la console war.

Ora immagina chi nascerà fra 5 anni. A 10 anni starà giocando ad un Devil May Cry con la grafica di Final Fantasy The Spirits Within, in real time. Per lui quella sarà la norma. Il suo punto di partenza. Quello che per noi è stato il quadratino. La grafica sarà "arrivata" e si disquisirà magari - e a differenti livelli di cognizione di causa - di trovate artistiche, soluzioni ludiche, iniziative concettuali, così come oggi quando si parla di cinema o musica si parla del contenuto piuttosto che del contenitore.

Ecco, ritengo che la prossima generazione di videogiocatori (parlo dei nostri figli) abbia buone possibilità di trattare il videogioco come merita. Di guardare meno al "video" e più al "gioco". Di conseguenza la critica rispecchierà questa nuova "presa di coscenza videoludica" discutendo del videogioco in maniera più intelligente e ficcante. Un po' come si è provato a fare su Super Console.

Questo è quello che credo. O forse che spero.


E io spero con te. Ma quando mi guardo intorno e vedo giovani della mia età (perchè sono piuttosto giovane) discutere solo e soltanto sul comparto grafico di un titolo e non riescono, non a "sviscerare" il gameplay ma a farne la più semplice delle analisi, mi riempio tristezza. Per loro ciò che viene scritto su certe riviste (tra le quali Super non compariva) è legge e DMC2 è meglio del primo episodio per una seplice ragione "quantitativa" e non "qualitativa". Per loro MGS2 (titolo che adoro) fà schifo perchè "non si comanda Snake" e Blade 2 è "figo perchè puoi comandare Blade e fare a pezzi i vampiri". Desolante. Infine perchè si venga a creare una cultura del videogioco, anche se limitata, nel nostro paese bisogna abbandonare gran parte dei pregiudizi che circolano su questo media (dico gran parte perchè eliminarli tutti sarebbe impossibile visto che questi intaccano ancora anche il cinema) e che, come ho già detto, ci vengono periodicamente riportati alla mente da interventi ad opera di giornali e telegiornali.
Comunque continuo a sperare con te.     :)
'm the alpha and the omega
I'm the beginning and the end I'm all and nothing --------------------- Superbellissimo redattore di Multiplayer Offline

Offline Ef.Di.Gi

  • Matricola
  • Post: 45
Su Spc
« Risposta #22 il: 11 Feb 2003, 17:53 »
Citazione da: "Dark Gatsryu"
Citazione
Mah, se parli di cultura di massa non posso che darti ragione. Quanti anni ha il cinema? 108 circa. Esiste una cultura di massa del cinema? Er...

La massa è massa, ora, fra 100 anni, sempre. Ma con le nuove generazioni spero in un videogioco trattato più come forma di intrattenimento (nuova arte dell'intrattenimento?) che come esercizio tecnologico. Io, tu, noi, siamo nati assieme al videogioco, l'abbiamo visto crescere come un fratello, da Pong a DOAX (XXX). Abbiamo visto quadratini diventare cerchi, cerchi sfere, e sfere i seni ballerrini di cui al titolo Tecmo sopra menzionato. In tutti questi anni abbiamo sottoposto il videogioco ad analisi tecniche che nulla hanno a che vedere col quid ludico. Ci siamo curati della tecnica ancor prima dell'arte, edificando su questo atteggiamento i ring per la console war.

Ora immagina chi nascerà fra 5 anni. A 10 anni starà giocando ad un Devil May Cry con la grafica di Final Fantasy The Spirits Within, in real time. Per lui quella sarà la norma. Il suo punto di partenza. Quello che per noi è stato il quadratino. La grafica sarà "arrivata" e si disquisirà magari - e a differenti livelli di cognizione di causa - di trovate artistiche, soluzioni ludiche, iniziative concettuali, così come oggi quando si parla di cinema o musica si parla del contenuto piuttosto che del contenitore.

Ecco, ritengo che la prossima generazione di videogiocatori (parlo dei nostri figli) abbia buone possibilità di trattare il videogioco come merita. Di guardare meno al "video" e più al "gioco". Di conseguenza la critica rispecchierà questa nuova "presa di coscenza videoludica" discutendo del videogioco in maniera più intelligente e ficcante. Un po' come si è provato a fare su Super Console.

Questo è quello che credo. O forse che spero.


E io spero con te. Ma quando mi guardo intorno e vedo giovani della mia età (perchè sono piuttosto giovane) discutere solo e soltanto sul comparto grafico di un titolo e non riescono, non a "sviscerare" il gameplay ma a farne la più semplice delle analisi, mi riempio tristezza. Per loro ciò che viene scritto su certe riviste (tra le quali Super non compariva) è legge e DMC2 è meglio del primo episodio per una seplice ragione "quantitativa" e non "qualitativa". Per loro MGS2 (titolo che adoro) fà schifo perchè "non si comanda Snake" e Blade 2 è "figo perchè puoi comandare Blade e fare a pezzi i vampiri". Desolante. Infine perchè si venga a creare una cultura del videogioco, anche se limitata, nel nostro paese bisogna abbandonare gran parte dei pregiudizi che circolano su questo media (dico gran parte perchè eliminarli tutti sarebbe impossibile visto che questi intaccano ancora anche il cinema) e che, come ho già detto, ci vengono periodicamente riportati alla mente da interventi ad opera di giornali e telegiornali.
Comunque continuo a sperare con te.     :)


Uhm...quanti hanni hai? Io soltanto sedici. Eppure delle persone coscenti(in questo campo, ovviamente, senza estendere a tutto il resto) ne conosco, non molte, solo una manciata, eppure ne conosco.
Il problema è (se avete letto la risposta dello Xam su TGMmail di questo mese alla lettera di unn certo FDG :roll: ) che, probabilmente, solo questi ultimi continueranno nelle loro avventure videoludiche con il crescere dell' età.
O almeno questa è l'ipotesi più probabile.
Chi continua a giocare a Fifa, se ne stancherà e smettera.
Perchè, infatti, gli adulti si possono dividere solo in "grandi appassionati" e "per nulla conoscitori"?
Semplicemente per questa selezione, naturale o innaturale che sia.
i]Under Construction...[/i]

Offline Dark Gatsryu

  • Recluta
  • *
  • Post: 122
    • http://www.gameoff.it
Su Spc
« Risposta #23 il: 11 Feb 2003, 19:00 »
Io soltanto diciotto. E anchio di persone coscenti ne conosco un manciata. Ma la realtà prevalente è desolante.
'm the alpha and the omega
I'm the beginning and the end I'm all and nothing --------------------- Superbellissimo redattore di Multiplayer Offline

Offline joker198uno

  • Matricola
  • Post: 22
    • http://blogos.splinder.it
Su Spc
« Risposta #24 il: 12 Feb 2003, 03:49 »
Citazione da: "Il_Simon"

Se si fossero risolti alcuni problemi fra la redazione e la casa editrice, Super andava avanti tranquillamente. Così non è stato e tutti quanti hanno fatto ciao ciao.

Forse la redazione spingeva da tempo per un "allargamento" di prospettiva, come si capiva da alcune allusioni, e invece l'editore non voleva rischare? Forse non vi pagavano? La curiosità mi sta uccidendo...siate chiari, per favore!
We'll slide down the surface of things, baby."
Glamorama, B.E. Ellis

Offline Il_Simon

  • Assiduo
  • ***
  • Post: 1.567
Su Spc
« Risposta #25 il: 12 Feb 2003, 09:31 »
Nessun problema per un eventuale (e sottolineo 26 volte eventuale) allargamento di prospettiva. La linea editoriale veniva decisa dalla redazione, che aveva assolutamente carta bianca in materia.

I soldi invece erano parte del problema.

Offline theblackpages

  • Navigato
  • **
  • Post: 795
    • E-mail
Su Spc
« Risposta #26 il: 12 Feb 2003, 19:19 »
Citazione da: "Il_Simon"
Faccio una precisazione importante che spero aiuti a inquadrare meglio la situazione.

Ivan ha scritto "Super Console muore". Non è del tutto giusto.
In realtà sarebbe stato più corretto un "la nostra Super Console muore".
La rivista, teoricamente, c'è. Manca tutta la redazione.
Marcello, Ivan e compagnia bella hanno "salutato" la casa editrice e non viceversa. La rivista c'è ancora, in teoria. Super Console è lì.

è vero
ma quindi, nella migliore delle ipotesi, al posto della SC originale, in futuro troveremo nelle edicole uno zombie con le sembianze di un'avvenente bagnina di Baywatch

Offline theblackpages

  • Navigato
  • **
  • Post: 795
    • E-mail
Su Spc
« Risposta #27 il: 12 Feb 2003, 19:21 »
Citazione da: "Il_Simon"
Nessun problema per un eventuale (e sottolineo 26 volte eventuale) allargamento di prospettiva. La linea editoriale veniva decisa dalla redazione, che aveva assolutamente carta bianca in materia.

I soldi invece erano parte del problema.

ma l'allargamento di prospettiva forse era un metodo per aumentare gli introiti
quindi i due aspetti erano comunque interdipendenti

Offline Il_Simon

  • Assiduo
  • ***
  • Post: 1.567
Su Spc
« Risposta #28 il: 12 Feb 2003, 19:26 »
Citazione da: "theblackpages"

ma l'allargamento di prospettiva forse era un metodo per aumentare gli introiti quindi i due aspetti erano comunque interdipendenti

No, forse mi sono spiegato male.

Il problema non erano "i soldi della rivista".
Il problema era "i soldi della redazione".

Offline theblackpages

  • Navigato
  • **
  • Post: 795
    • E-mail
Su Spc
« Risposta #29 il: 12 Feb 2003, 20:04 »
Citazione da: "Il_Simon"
Citazione da: "theblackpages"

ma l'allargamento di prospettiva forse era un metodo per aumentare gli introiti quindi i due aspetti erano comunque interdipendenti

No, forse mi sono spiegato male.

Il problema non erano "i soldi della rivista".
Il problema era "i soldi della redazione".

fatico ancora a capire:
ma la redazione, da dove li piglia i soldi se non dalla rivista?