Faccio un esempio: niente matrimoni gay, è contronatura (quando si sa che non è così, almeno a livello animale, anzi).
Sì, peccato che prendiamo esempio dagli animali solo quando fa comodo ai "diritti" di qualcuno, quando poi passiamo il resto della vita a parlare di civiltà e dignità, di che bello è non essere nelle condizioni di vita dei popoli poveri che vivono come bestie, si ammazzano per un pezzo di pane e tante altre cose da cui ci piacerebbe "salvarli". Alcuni animali fanno il nido sugli alberi, dovremmo farlo anche noi? Gli animali per nutrire i piccoli masticano il cibo e glielo rigurgitano in bocca, dovremmo farlo anche noi? Molti mammiferi hanno un maschio dominante che fa sesso con tutte le donne del branco, è un modello che noi umani sapremmo accettare? Trovo veramente assurdo che gli etero si battano per le coppie di fatto, per evitare i problemi socio-economico-legali dovuti alla fine del matrimonio, e gli omosessuali invece vogliano sposarsi.
Il matrimonio è maschio-femmina perché è un contratto volto alla procreazione, prevede una condotta di vita volta alla crescita di nuovi individui, e come tale è stato concepito e tutelato dalle leggi nei secoli. Quindi sì, il
matrimonio gay è contronatura perché la natura del matrimonio si rifà alla natura della procreazione. Per procreare ci vogliono un maschio e una femmina. Alla base del matrimonio non ci sono i diritti dei coniugi, ma i diritti e la tutela della prole. Con l'evolversi (?) della società umana le clausole del contratto matrimoniale andrebbero riviste, ma il suo significato è sempre quello. Pretendere il diritto di matrimonio come se si trattasse di una mera questione di status, come se il contratto matrimoniale fosse una fedina penale, un abbonamento o un atto di proprietà terriera, non ha alcun senso. Quindi non è che se il cagnetto alle prime fregole tenta di farsi il maschio adulto o se due trichechi maschi si sollazzano a ingropparsi vicendevolmente, due umani dello stesso sesso hanno di logica conseguenza un diritto naturale al matrimonio. Altrimenti io ho diritto a usare la violenza su chiunque entri in quello che io considero il mio territorio, perché "a livello animale" funziona così, è una legge di natura.
I princìpi del credo
cristiano, poi, non sono affatto volti ad assicurare la sopravvivenza della specie: da dove viene questa idea? Il credo cristiano si basa sul Vangelo di Cristo, che mira ad una migliore convivenza tra le persone - e ho idea che nessun umano
realmente e certificatamente esistito che abbia parlato di questi concetti sia nella lista nera dei non credenti, a prescindere dal fatto che Cristo sia esistito o meno. I precetti dell'Antico Testamento rientrano tra le regole per la sopravvivenza, in parte; ma, perdio, i Dieci Comandamenti e l'insegnamento di Cristo sono né più né meno quello che predicava Ghandi, che non era cristiano. E se ci fanno schifo violenze, soprusi, sopraffazioni, imbrogli, guerre, è perché si tratta di qualcosa che va contro la vita che ci piacerebbe vivere, oppure il nostro schifo è conseguenza di millenni di 'ipnotismo di massa' da parte dei precetti cristiani? Perché nel primo caso, i princìpi del credo cristiano SONO la "buona educazione", ed esserne influenzati non è così terribile. Ovviamente quella di includere le lettere di San Paolo nei precetti cristiani e farne regola per interpretare e dirigere il mondo è stata una scelta di qualcuno che non era Cristo, e se qualcuno vuole farsi influenzare da San Paolo, be', è una sua scelta più o meno consapevole. In seno alla stessa Chiesa si sono succeduti movimenti, dottrine ed interpretazioni diverse, segno che molti uomini hanno riconosciuto degli errori umani in seno alla Chiesa, ma non per questo hanno ripudiato i princìpi cristiani (o forse anche San Francesco era pedofilo? Non mi stupirei di veder sollevare l'idea con un buon numero di "prove"). Dunque prendersela con la Chiesa è sensato quanto lo è prendersela con Berlusconi, ma non è che le aberrazioni, gli errori e i soprusi della Chiesa rendano meno validi i suoi princìpi fondatori. Il problema non sono tanto le 'favole tribali', ma la loro manipolazione da parte di un'organizzazione umana, e confondere Dio e Cristo con la Chiesa (quella di Roma come qualunque altra) è una bella cantonata.