non l'ho capita
Era una battutaccia sul fatto che sono gli atei che stanno dicendo ai cattolici che moriranno all'inferno per i loro peccati.
ma io mica condanno i cattolici, finchè si fanno li cacchi loro e vivono secondo i precetti della loro mitologia.
è però giusto far notare che tutti i cattolici sono peccatori (ma non per questo dannati, c'è il corner del pentimento), e questo li pone in una pessima posizione per giudicare tutti gli altri. storie di pietre da scagliare e di travi negli occhi, se ben ricordo.
al massimo, l'unico appunto che un cattolico può muovere a chicchessia è "non sei cattolico".
e un bel chissenefrega ce lo mettiamo?
E chissenefrega se un cattolico pecca??? E' un ragionamento assurdo: è come dire che se Totti sbaglia i rigori, allora tutto il sistema del calcio deve essere cambiato. Se un cristiano pecca, non vuol dire che tutto il cristianesimo è da buttare via. Ogni persona giudica la vita, giudica le altre persone in base ai valori che ha, lo fanno tutti e lo fai anche tu. Ad es. io credo nella legalità, i miei miti sono Falcone e Borsellino e giudico le persone SOPRATTUTTO ma non solo se sono persone oneste o corrotte, magari il mafioso non giudicherà come me perchè ha altri valori e come riferimento ha Provenzano e non Falcone, è un esempio stupido.
Comunque qui è come parlare con i muri lisci, questo commento racchiude tutta l'essenza del topic. Seppia, Pedro e altri hanno più volte sottolineato che ci sono modi per dire le cose, alcuni educati, altri no. La realtà è che gli atei sono i più razzisti e intolleranti di tutti, altro che cattolici e monoteisti, voi siete i veri religiosi estremisti. Io non sono un cattolico praticante e forse non sono nemmeno un cattolico perchè ho delle concezioni tutte mie, ma non pretendo nemmeno di avere in me la verità assoluta e soprattutto tramite i miei commenti non traspare questo senso di superiorità che avete voi atei. Nella vita la verità assoluta non la possiede nessuno, occorrerebbe una maggiore elasticità nel pensiero e un maggior rispetto verso le opinioni altrui, religiosi e non religiosi.