Autore Topic: [PS2] Ico  (Letto 2597 volte)

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Offline Druss

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[PS2] Ico
« il: 08 Apr 2003, 16:07 »
ICO è l’elogio dell’emozione.
Uscendo dallo stereotipo di gioco per elevarsi a pura emozione, ICO è qualcosa che potrete amare o odiare ma mai ignorare.
Più vicino che mai alla realtà nel concepimento ma meravigliosamente vicino alla fantasia che genera l’emozione, così si può semplificare in poche parole la meccanica di gioco che vede nelle fasi puramente esplorative e visive il suo elogio.
Perché ICO è lo spettacolo della natura, dell’architettura e dei sentimenti più umani che ci spingono a eleggerci paladini del senso di giustizia generato dagli eventi.
E paladino mi ergo innanzi alla pura ed eterea innocenza e radiosità di Yorda, la misteriosa ed affascinante fanciulla che una volta incontrata non potrete fare a meno di difendere e aiutare.
Soli in un ambiente sconosciuto si genera una sorta di comprensione e di reciproco sentimento che va oltre il diverso linguaggio di comunicazione, non necessita parole.
Mano nella mano i due giovani dovranno trovare una via d’uscita.
Mano nella mano troveranno conforto dal contatto reciproco.
Perché ICO è l’elogio del sentimento.
Così vi stupirete e vi innamorerete quando la gracile Yorda correrà gioiosa verso qualcosa che attirerà la sua attenzione e vi preoccuperete quando si allontanerà da voi.
Prontamente ad un vostro richiamo ella risponderà perché siete la sua guida, il suo eroe, l’unico in grado di proteggerla dalle creature d’ombra che cercano tenacemente di farla sprofondare con loro nell’ombra.
Ma nonostante ciò Yorda è indispensabile alla vostra sopravvivenza, in quanto porta con sé l’innata abilità di aprire determinati portali magici altrimenti inamovibili.
In ICO il male e il bene hanno una netta definizione, e dal primo ICO dovrà difendere prima Yorda, poi sè stesso, armato solo di bastone.
La morte di uno dei due protagonisti sarà la morte di entrambi, e potrà avvenire in seguito allo sprofondare della fanciulla nell’oscurità o tramite cadute accidentali.
Perché ICO è l’elogio della libertà di movimento.
Potrete saltare nel vuoto, arrampicarvi e sporgervi dai parapetti, poichè non esistono barriere invisibili alla vostra libertà d’azione tranne quelle naturali.
Sarà così che affronterete stupefacenti passaggi e salti nei quali dovrete spesso aiutare la giovane  accompagnandola continuamente attraverso ponti, scalinate, corridoi, cascate e quant’altro il castello avrà da offrire al vostro passaggio.
Resterete incantati dal silenzio e dai rumori della natura, dal canto degli uccelli, dal suono dell’acqua che scorre, dall’eco del vostro respiro e affanno dopo una lunga corsa.
Perché ICO è l’elogio del silenzio.
Allo spettacolo visivo e sentimentale aggiunge maggior enfasi l’incredibile gestione della telecamera, che scorre fluida in spettacolari inquadrature cinematografiche nonché si rende manovrabile manualmente per offrire grande libertà d’esplorazione degli spazi e dell’ispirata architettura.
Dunque mi sono innamorato, difenderò Yorda con tutte le mie forze.
Sono solo un eroe per caso, ma sono pur sempre un eroe.
Perché ICO è l’elogio dell’eroismo.

Offline Emalord

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[PS2] Ico
« Risposta #1 il: 14 Apr 2003, 20:45 »
ICO, in giapponese, significa "seguimi", o anche "vieni con me".
ICO, il videogioco, ti prende per mano e ti porta in un mondo di fiaba mantenendo fede al proprio nome.
In ICO, il personaggio principale deve proteggere Yorda, la co-protagonista, dall'assalto di terribili mostri-ombra. E lo fa tenendola per mano e nel contempo fuori dai guai.
ICO è un gioco dalle meccaniche semplici: esci dal castello | risolvi gli enigmi che te lo impediscono | proteggi Yorda, ma soprattutto è uno spettacolo per la vista.
Nonostante una grafica che sembra emulata da PS1, piattaforma su cui è nato il progetto, l'iconografia è splendida, e la cosa che invero affascina di tutto il gioco è la grandezza impossibile del castello raffrontata alla esile statura del ragazzo con le corna e della sua eterea amica, prigioniera come lo era lui in un maniero misterioso, per cause che sta a voi scoprire comprando una copia originale del gioco.
Ambientazioni favolose a parte, ICO non dice niente di nuovo ne' dal punto di vista del concept (Prince of Persia style) ne' da quello dei controlli e tantomeno da quello delle meccaniche di gioco.
Ciononostante è un prodotto talmente unico ed atipico che merita di entrare nella collezione di ogni vero | sanguigno | autentico videoplayer.
Una decina di ore globali di gioco per un'avventura che vi resterà nel cuore e nelle orecchie, talmente è splendida la colonna sonora che trova il suo culmine nel silenzio degli enormi stanzoni, nel cinguettio degli uccelli, o nel soffiare del vento.
Fatevi tenere per mano, lasciatevi portare nel mondo di ICO.

Edit mod: Review valida anche se sotto il limite minimo di caratteri.

Offline outerworld

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[PS2] Ico
« Risposta #2 il: 29 Apr 2003, 15:39 »
Ico...Ico...Ico...Ico...
Ma cosa dovresti fare? Non saprei... posso muovermi... solo muovermi... devo muovermi? Chi sei? Non saprei... un bambino... con le corna... Ico?... Come mai ti trovi in questo castello? Non saprei... ero segregato... in un sarcofago... in un castello?... un castello immenso... Dove devi andare? Non saprei... mi sembra di scorgere una porta... chiusa... E allora? Non saprei... devo cercare un modo per aprire la porta... Che modo? Non saprei... magari... mi sembra di scorgere un leva... illuminata dalla luce di una fiaccola... tiro la leva? Hai tirato la leva... quindi? La porta... si apre... la attraverso... e proseguo... proseguo per una stanza... posso scorgere una catena... mi devo arrampicare sulla catena?... da questa salto verso un interstizio, da cui filtra la luce... proseguo... una stanza... imponente e cilindrica, percorsa da una rampa di scale... proseguo... posso scorgere una gabbia... pende dal soffitto... confinata nella gabbia una creatura... una gracile fanciulla... eterea... impalpabile... è incantevole... se lambissi la sua pelle?... delicatamente... magari potrei... ma potrei sciuparla...

... proseguo... con lei... mano nella mano...

…la ragione, disorientata,   si dissipava, come il pulviscolo sollevato dagli zoccoli di quel bambino… ma un fanciullesco istinto sopraffece ogni ulteriore indugio… e per questo… proseguii.. verso dove? per qual motivo?…

… un fanciullesco istinto… fanciullesco…

…imprescindibilmente fanciullesco. Nessuna mente adulta potrebbe mai comprendere o apprezzare…  come mai?… se pensate ad Ico come una foglia potreste comprendere: una mente adulta in una foglia vedrebbe solamente una foglia (organo della pianta costituito da una superficie piatta e sottile, generalmente di colore verde, solcata da nervature e unita al caule da un picciolo; regola la traspirazione e ha la funzione di assimilare il carbonio), una banale, insignificante foglia. Ma se contemplate la foglia con la mente di un bambino, cogliereste la bellezza della luce solare iridescente che filtra per il verde intenso ed incantevole della foglia e le venature di questa che si stagliano sulla superficie. Ico, in questo caso, è la foglia. Anzi è la bellezza della luce iridescente che filtra per il verde incantevole…

Organo della pianta costituito da una superficie piatta e sottile, generalmente di colore verde, solcata da nervature e unita al caule da un picciolo; regola la traspirazione e ha la funzione di assimilare il carbonio: il gameplay di Ico si basa sull’evasione da un immenso castello in cui i personaggi, ossia Ico (il bambino dai lineamenti orientali con le corna) e Yorda (la gracile fanciulla eterea ed incantevole) si scoprono confinati. Il castello, reso con texture a bassa definizione (che nel complesso riescono a conferire un’atmosfera suggestiva ed affascinante) ed eccelsi effetti di luce e di motion blur, rappresenta l’ambientazione di gioco e la cornice di una minimalista narrazione (il bambino Ico e la fanciulla Yorda legati dallo stesso destino, ossia quello di essere esiliati in un luogo avulso alla dimensione mondana, che, ricusando questo, sono istintivamente portati ad evadere dal castello, ma degli esseri d’ombra, animati dalla magia di un antagonista, osteggiano questa evasione tentando di sequestrare Yorda). Le animazioni ed i modelli poligonali di Ico e Yorda sono pregevoli e realistici anche se non eccelsi (una menzione particolare valgono le animazioni facciali di Ico, e la resa grafica di Yorda, che  suscita nel giocatore un naturale istinto di protezione) ed il comparto sonoro risulta plausibile, ma scarno (la riproduzione di suoni della natura e qualche musica che commenta le parti non giocabili). Per proseguire nell’avventura si alternano fasi di esplorazione, risoluzione di enigmi e combattimento, come ormai canonico in ogni avventura. Il sistema di controllo risulta essere semplicistico (un tasto per il salto, per l’azione, per l’attacco ed un tasto per tenere per mano e chiamare Yorda) ma comunque funzionale. Il difetto maggiormente rilevante è la scarsa longevità (dalle 4 alle 8 ore di gioco). La versione PAL è stata comunque impreziosita di extra che potenziano questo aspetto.

Ma Ico è la bellezza della luce solare iridescente che filtra per il verde intenso ed incantevole della foglia e le venature di questa che si stagliano sulla superficie. Non saprete cosa fare. Non saprete come muovervi. Ma non vorrete saperlo. Vi lascerete trascinare dalle luci, dai suoni, dai colori di questo castello. Vi lascerete trascinare dalla paura, dalla felicità, dall’inquietudine, dall’amore, da un innato istinto di protezione nei confronti di quella fanciulla. Vi lascerete trascinare dalle e nelle emozioni di questa indelebile esperienza. Perché Ico è un’esperienza. Un’esperienza incantevole, indimenticabile, unica. Non credete a chi asserisce impudentemente che quest’esperienza non dura molto. Perché Ico non dura molto. Ico dura per sempre. Ico è eterno.
i]"So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past."[/i]

Offline Vitoiuvara

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[PS2] Ico
« Risposta #3 il: 02 Lug 2003, 23:01 »
Ico non è un re, e nemmeno un principe. Ico non ha passato la sua vita a pompare muscoli in qualche palestra per 35 euro al mese. Ico non ha le tette, c’ha pure le corna, ma sopratutto, particolare decisamente anomalo in videolandia, Ico non è munito di “mezzo sparante”. Da ciò si evince che Ico non è americano................

Nascosta,  nascosta molto bene, nel profondo del cuore di ogni software house c’è la voglia di realizzare qualcosa di “diverso”, qualcosa che valga più del denaro e del profitto, qualcosa che valga di più persino del giudizio della “massa inebetita di seguiti”. Quel qualcosa potrebbe non vendere abbastanza, “Vagrant Story” non ebbe neanche l’onore di solcare il suolo europeo, eppure, chiunque abbia la voglia di lasciarsi catturare e incantare, non smetterà mai di ringraziare per il piccolo dono ricevuto.

Un bambino e una bambina non devono salvare il mondo, questa volta devono solo badare alle proprie vite. Ico non è un eroe ma  Yorda è troppo delicata, troppo fragile per farcela da sola. Come è possibile non porgerle la mano? Come è possibile non aspettarla prima di varcare una porta? No, questa volta, neanche noi saremo eroi. Questa volta rallenteremo il passo, ci fermeremo pure, perchè Yorda ha bisogno di noi.

Tra noi e la salvezza ci saranno degli enigmi, semplici enigmi, enigmi gia visti mi sento da aggiungere, ma è attraverso la rilassante sensazione di compagnia che si concretizza il mistero di Ico e non attraverso la gratificazione personale. Perché Ico è poca cosa se lo si guarda con occhi di giocatore smaliziato, se non si è disposti ad resettare il proprio cervello in favore di sensazioni non tangibili attraverso un “LEVEL CLEAR”.
Poche parole tra loro, Yorda e Ico non parlano nemmeno la stessa lingua d’altronde, ma la forza di un richiamo alla cooperazione, un grido, ecco cosa li unisce. Entrambi “giocano” con lo stesso scopo, insieme.
In questo scenario, spesso surreale e spiazzante, è persino giustificata l’assenza di nemici “godibili”, quattro ombre non intelligenti possono anche bastare in un gameplay che si sfama delle nostre reazioni visive piuttosto che di quelle istintive.

Ico è un invito alla riflessione, alla esplorazione rilassata di luoghi immacolati. Correre ha importanza solamente nel caso stiate cercando di ricongiungervi con la vostra metà che stanno cercando di riportare indietro, che vogliono togliervi. E se al posto di una macchina da scrivere troverete un giaciglio da condividere insieme , non stupitevi, c’è tutto il tempo che volete per riposare.

Ico non è per tutti, credo sia chiaro, e non perchè manca l’immancabile fucile da cecchino. Non è per tutti perchè è anomalo, è un gioco dove il contorno prevarica l’aspetto ludico vero e proprio. Se Vi piacerà, e non è detto che vi debba piacere, vi innamorerete persino della splendida confezione, altrimenti “no”, semplicemente “no”.
Ico è qualcosa di diverso, Ico vive in fondo al cuore di ogni Software House, Ico vale più del denaro e di chi lo compra, basta solo lasciarsi catturare.