Mah, non so.

M'è sembrato un film in cui i diversi livelli concettuali messi in campo di sovrapponessero e disturbassero l'uno con l'altro.
- da una parte abbiamo il film surreale e fantastico con continuo riferimento al tema di fondo (il mondo di Barbie);
- dall'altro abbiamo la frizione con il mondo vero e relativo disvelamento;
- poi il tema della società maschilista del mondo vero da cui Ken inizia il suo percorso di autoconsapevolezza;
- l'epifania di Barbie come soggetto-oggetto e tema dello stereotipo;
- Il conflitto generazionale tra genitori e figli;
- Il richiamo al mondo di Toy Story come raccordo e distacco psicologico dal mondo dell'infanzia;
- il tema delle multinazionali e del rapporto con i desideri dell'utenza, pregressi oppure da suscitare;
- Il rapporto uomo-donna ribaltato nel mondo di Barbie;
- women's power, slogan, semplificazione di problematiche alte, manplaining, patriarcato e matriarcato;
- I maschi e la guerra, il tema del conflitto sociale e la negoziazione tra gruppi di potere e il cerchiobbottismo del rapporto tra sessi;
- Il corpo come perfezione, il corpo come trasformazione;
- il tema pinocchiesco del cambiamento di paradigma e della normalizzazione verso ideali dannosi tanto quanto quelli che si vogliono contrastare;
- Sessuazione, sessualità, maternità e status sociale;
- Il musical, il film di genere, la fiaba, lo spaccato sociale, l'allegoria come messaggio, il tema del risveglio;
Ecchecazzo, in 110 minuti di film, ho avuto il cervello che mi flippava da un registro all'altro, da una tematica all'altra, da un concetto all'altro. Però va da sé che se i temi sono questi il tutto non può che essere superficiale e schizofrenico, con concettualizzazioni appena abbozzate e spiegoni francamente imbarazzanti. Non entro in merito perché non è il posto giusto ma ci vuole testa per fare le cose. Sia per le questioni semplici che per quelle più complesse.
Avrei preferito un film più stupido e leggero, proprio perché se scomodi certi problemi allora non ti puoi presentare con tematiche sensibili tagliate con l'accetta. Nella sala in cui mi sono trovata ho notato la noia delle tante bambine vestite di rosa che secondo me non hanno percepito i dilemmi/dissidi di fondo. E' un minestrone che strizza l'occhio a tutti con la scusa della pacificazione ma alla fine risulta inerte sia come commedia che come film allegorico. E il finale è abbastanza da fiction di Rai Uno.
Opinione impopolare: per quanto consideri Margot Robbie una vera e propria dea e la annoveri tra le 3 donne più irresistibili del cinema commerciale per me era in parte fuori ruolo in chiave estetica. Barbie è una bambola volutamente magra a livello di modella ideale, scimmiottava le donne del periodo con la caratteristica di essere adattabile e vestibile. Più nordeuropea e algida, più tagliente nei tratti, più sottile e meno fisicata per ovvie ragioni. Margot è sensuale nei tratti, ha una bocca voluttuosa, erotica e in molti frangenti (rollerblade di spalle, vestitini corti con le gambe scoperte ecc.) il suo corpo era più provocante e afferente a un'altra significazione fisica ed estetica.
Questione di lana caprina eh ma sono molta attenta a queste cose.
Detto questo, a parte l'ottima realizzazione, niente di che, materiale per youtubbers incalliti dove vedere tutto e il contrario di tutto. Perché c'è tutto e il contrario di tutto.