Finito.
Direi che è un gioco che ha dalla sua il pregio di un universo e personaggi del tutto nuovi, e in tempi in cui seguiti e remake mi stanno stretti, non è pregio da poco.
Poi non è nemmeno avaro: al di la di una durata sulla ventina di ore, prova anche diverse cose. Le magie sono di tre differenti tipi e le tecniche ottenibili sono varie e articolate. Segno che c’è stata voglia di creare qualcosa di complesso e articolato. Il titolo poi mette spesso di fronte a situazioni che necessitano l’uso di una tipologia e poi di un’altra, cercando di rimanere vario e non focalizzarsi su situazioni ripetute all'infinito. Ci riesce a metà, ma io ho voluto credere nella voglia degli sviluppatori di non cedere alla pigrizia.
Complessivamente è stata siciuramente un’esperienza piacevole anche se non indimenticabile. Certi pressapochismi (sopratutto in location poco curate e una realizzazione generale che non grida certo al miracolo) si fanno sentire, però in prospettiva, un seguito figlio di tutto il know-how di questo episodio, potrebbe rivelarsi clamoroso.
E anche dal pdv di storia e dialoghi, io ho colto nella scrittura l’impegno verso qualcosa di più di qualche linea di dialogo sfittica e ampiamente skippabile. Siamo dalle parti dell’ironia yankee da blockbuster, però certi teatrini a me hanno pure divertito, e alcune caratterizzazioni le ho trovate parecchio indovinate.
Non so se abbiano venduto abbastanza da giustificare un altro episodio, ma glielo auguro. La base, anche se un po’ grezza c’è, e del potenziale pure.