Xibal ho letto più volte il tuo parere in merito a problemi legati a disturbi di vario genere, dalla depressione al comportamento compulsivo.
Qui mi rivolgo un po' a tutti, perdonate la banalità dell'osservazione, ma non tutto è risolvibile con la sola volontà e applicazione, e non tutti quelli che non riescono a liberarsi di un comportamento compulsivo sono deboli o pigri.
"Risolvere" la questione lasciando intendere che la persona SIA il problema può avere effetti devastanti.
No, ma tutti quelli che sono deboli o pigri impiegheranno una magnifica forza di volontà ed ostinazione, nel non voler accettare un percorso che necessiti di impegno e sforzi, innalzando un muro pregiudizievole persino nei confronti dell'iniziale valutazione se sia il caso di percorrere una via piuttosto che un'altra.
L'idea è che il percorso focalizzato sulla cura della persona, prima che del mero sintomo, produca un cambiamento
permanente che sia formativo per la persona stessa, piuttosto che palliativo e temporaneo, il tutto senza fermarsi al mero giudizio di merito o morale, se la persona sia pigra o debole, e anzi proprio in questa istanza, aumentando gli sforzi affinchè trasformi quell'enorme energia di inazione, in azione.
Tutto questo non esclude certo il ricorso al supporto farmacologico o di altra natura, ma che, come tale, dovrebbe essere in prima istanza un supporto, e non la soluzione, proprio per evitare che la soluzione del problema oscuri il problema, che probabilmente è più a monte di quanto il sintomo voglia indicare.
È vero quello che dici, dalla pressione possono nascere diamanti, o macerie, vanno bene entrambi i risultati, se scelti consapevolmente...