Sul filo di lana, ma eccomi. Quest'anno ho giocato abbastanza, sia cose nuove sia recuperi più o meno vetusti, ma soprattutto giochi e produzioni medie-piccoli. Con il mio Yearbook alla mano, vediamo di compilare più voci possibili.
- Miglior gioco dell'anno
1)
PentimentUn capolavoro di scrittura e narrazione, ma comunque ben radicato nel suo essere un gioco. In nessun'altra forma, del resto, avrebbe funzionato così bene questo particolare connubio di antico e moderno.
2)
The Stanley Parable: Ultra DeluxeGeniale e sorprendente dall'inizio alla fine. Non capita spesso di ridere davanti a un videogioco, e in modo così intelligente.
3)
TunicI combattimenti non sono proprio impeccabili, ma il resto è una grandissima opera di game design su più livelli, che ti ritrasporta ai tempi in cui cercavi di raccapezzarti con i giochi in giapponese del Super Famicom.
- Miglior indie dell'anno
Citizen SleeperUna meravigliosa opera di narrazione interattiva. Forse meritava anche il podio, ma lo nomino qui.
- Miglior gameplay
OlliOlli WorldPer quanto non sia il mio genere, sono comunque rimasto ammirato dall'eleganza tecnico-formale del sistema di controllo e di combo del gioco.
- Miglior sistema di combattimento
TMNT: Shredder's RevengeUn BEU a scorrimento del tutto fedele alla tradizione, ma con un sistema di combattimento dinamico, divertente e moderno. Bello!
- Migliori boss fights
Kirby e la terra perdutaSono grossi, sono nintendosi. Serve altro?
- Miglior level design dell'anno
TinykinUn bellissimo platform in cui i protagonisti sono gli scenari domestici. Ampi, sviluppati in ampiezza e altezza, con tante strade e anfratti da scoprire.
- Miglior sistema di controllo
PowerWash SimulatorCompleto e preciso, e molto meno banale di quello che possa sembrare. Se il gioco è così piacevole e rilassante, il merito è anche del sistema di controllo, che diventa strumento invisibile e per questo prezioso.
- Miglior bilanciamento della sfida
You Suck at ParkingYou Suck at Parking è un gioco di morire spesso e ritentare ostinatamente, ma che ti accompagna con una certa gradualità nell'acquisizione della manualità necessaria.
- Miglior ritmo di gioco
Kirby e la terra perdutaUn gioco che scorre via con grande piacevolezza, alternando livelli e minigiochi per mischiare sempre le carte.
- Miglior traversal
TinykinIl salto non è centratissimo, ma per il resto il gioco è tutto nel traversal e... funziona.
- Miglior puzzle solving
PowerWash SimulatorNon sto trollando, giuro. Ma PWS è un susseguirsi di mini problem solving, nella ricerca del getto più efficiente, dell'inclinazione giusta, dell'ordine migliore in cui muoversi. E non perché il gioco te lo imponga, in fondo la carriera non ha limiti di tempo, ma per il semplice piacere umarell di "lavorare bene".
- Miglior comparto grafico/tecnico
Cyberpunk 2077Provato brevemente solo su Series S, ma anche lì è spettacolare.
- Miglior direzione artistica
PentimentBello e prezioso come un antico volume miniato.
- Miglior ambientazione/setting
PentimentAnche solo per il convento e il suo bellissimo chiostro.
- Miglior comparto sonoro/audio design
PentimentVoglio premiare l'idea geniale dei dialoghi accompagnati dal rumore della scrittura, a mano o a stampa. Ma anche la musica esclusivamente intradiegetica e d'epoca merita molto.
- Miglior soundtrack
Vampire SurvivorsLa musichetta del primo livello vince su tutto.
- Miglior narrazione
PentimentUno dei motivi per cui è il mio gioco dell'anno.
- Miglior scrittura
Citizen SleeperUna scrittura curata e coinvolgente.
- Miglior personaggio dell'anno
Andreas Maler (
Pentiment)
- Miglior mulltiplayer
You Suck at ParkingHo molto apprezzato il multiplayer PvP sincrono "ibrido".
- Sorpresa dell'anno
InfernaxPerché mi è piaciuto, è saltato fuori dal nulla e mi sembrava giusto citarlo da qualche parte.
- Miglior DLC/espansione
Citizen SleeperLe storie gratuite aggiuntive.
- Miglior gioco backlog
The Return of the Obra DinnUn'opera pazzesca e che resterà negli annali, per la bellezza del concept, dell'esecuzione, per come riesce a inventare da zero un'interfaccia perfetta e funzionale per un genere di gioco che praticamente non esisteva. Seminale, si sarebbe detto una volta.
- Delusione dell'anno
Non saprei, non mi piace infierire.