Concordo con diverse cose scritte da Gladia, ma il film non mi ha soddisfatto.
La mia lamentela principale è che lo "stile Nolan" non è affatto adatto a qualsiasi tipo di film. Un film su gente degli anni 1940 non può avere un 99% di dialoghi che sembrano tutti usciti dalla trilogia di Batman. Botta e risposta continuo, sarcasmo fuori parametro, cambi di inquadratura con un ritmo da Michael Bay anche durante dialoghi in una stanzetta. Mi rendo conto che qualsiasi altra scelta registica avrebbe portato al fallimento, perché un compassato polpettone biografico di 3 ore, nel 2023, sarebbe improponibile anche per Guidobaldo Maria Riccardelli. Ma trovo comunque fuori luogo scelte come
le schermate di atomi e corpuscoli all'inizio, lo sfondo che trema alle spalle di Oppenheimer in alcune scene, le visioni delle persone sfigurate o carbonizzate dalla bomba (troppo poche, troppo concentrate in pochi secondi e nella stessa scena, e soprattutto troppo "pulite" per avere un vero impatto), e soprattutto le gratuitissime scene di nudo, di cui l'ultima durante il "non-processo" è per me un'ingiustificabile caduta di stile.
Così come mi è venuta abbondantemente a noia la mania nolaniana di chiudere i film con dialogo amaro + musica che cresce fino a livelli insopportabili. Di nuovo: va bene per chiudere
Il cavaliere oscuro, non
Oppenheimer. Poi ditemi pure che se Nolan è Nolan vuol dire che di cinema ne capisce più di me. Pacifico. Ma sono scelte che non gradisco.
La durata del film è discutibile, anche se il montaggio è efficacissimo nel mantenere l'attenzione. Ho la sensazione che si sia voluto estendere troppo la narrazione a dettagli, soprattutto durante le scene di udienza, che a un certo punto diventano ridondanti. Anche lo "spiegone" finale di RDJ (troppo sé stesso e troppo carismatico per non rovinare un po' l'effetto della scena) stona un po': sembra un atto di condiscendenza verso la capacità dello spettatore di mettere insieme i pezzi e di estrapolarne una propria conclusione - capacità di cui, fino a quel punto, il film non sembrava minimamente dubitare, con tutta la carne messa al fuoco.
Tutti gli attori sono fenomenali. Per essere cinici, potremmo dire che mettere insieme tutte queste facce così note nel ruolo di gente che per il grande pubblico sono solo nomi letti di sfuggita sui libri di scuola toglie importanza ai protagonisti. Rami Malek, Kenneth Branagh, Matt Damon, e appunto RDJ fanno esclamare allo spettatore medio "ehi, ma quello è...!", e una volta finito il film quasi nessuno si ricorderà che personaggio interpretava quell'attore famoso.
Versione italiana discreta, ma "Gli hai stretto quella cazzo di mano" non si può sentire. "Fuck" e "cazzo" non hanno lo stesso labiale, è ora di finirla di tradurre queste frasi in modo così becero.
Un film che difficilmente riguarderò.