Non ricordo più perché questo gioco era bello
Era ed è un gioco eccezionale in quanto concretizzazione di quel mondo ruolistico e avventuroso che il giocatore di D&D conosce bene, rivisto secondo un modello nipponico. Meglio di molti di quei titoli che portano quel marchio.
A distanza di molti anni, più di dieci, DD-DA si pone nel solco di quell'interpretazione tutta orientale dell'open world che insieme a BOTW, DS ed ER, pur non scardinando il modello missione - ricompensa tipico di questo genere, si preoccupa tuttavia di renderlo organico e interpretabile secondo il gusto e il piacere del giocatore.
Prima di BOTW e per certi versi anche meglio dei titoli From.
Laddove molti giochi falliscono nel rapporto tra esplorazione e gratificazione DD proponeva suggerimenti, sfide e trasformazioni dello scenario che rappresentavano una continua provocazione di mezzi e strumenti per andare oltre e sviluppare avventure sempre nuove. Missioni con continui stravolgimenti, modi alternativi di risolvere quest, compiti a tempo e territoriali, un sistema di trasporto e di viaggio capace di interagire con il giocatore in modo progressivo, per incrementare un senso di familiarità e conoscenza.
Non solo, giocando con una verosimile configurazione del mondo e dei suoi abitanti, l'universo di DD è normalmente popolato di nemici comuni e minacce diurne di assoluta discorsività logica. Eppure, cercando e investigando, quello che esiste sotto la superficie e oltre le consuete traversie è un mondo nascosto di creature colossali, rovine ancestrali e sfide devastanti, fino ad arrivare al superbo DLC di Nerabisso, presidio di creature eccezionali.
E che dire del sistema di combattimento, mai troppo celebrato proprio in virtù della sua versatilità estrema in rapporto alla classe, all'incremento di armi, skills e caratteristiche, all'abilità arcade richiesta al giocatore per portare a casa il risultato. Sapiente traduzione capcomniana dei classici coinop arcade, con un'estetica che ancora oggi risulta del tutto inavvicinabile da chiunque. From, prendi nota di cosa significhi rendere unica una creatura e giocare con la percezione di potenza e letalità grazie a soluzioni visive inedite.
Mi ricordo ancora del primo avvistamento del Grifone fuori Gran Soren, con il silenzio in cui si distingue il rombare delle ali e l'ombra gigantesca che si staglia sul terreno, i personaggi a guardare in alto fino all'atterraggio violento con zoccoli che tuonano a terra e le grida di terrore di pedine e guerrieri.
Impagabile, unico, raro. Ed è solo la prima di tutta una serie di creature eccezionali per il miglior bestiario di sempre.
Gioco sottovalutatissimo DD e l'annuncio del suo seguito con questo trailer super promettente è la notizia migliore di questo 2023. Per cui egregio
@Kairon non perdere l'occasione di recuperare un piccolo-grande classico del videogioco, una gemma rara, anche grezza per carità, eppure veicolo di emozioni fortissime.