In tutti i sensi, un gioco di far girare le palle.
Un puzzle game in tutto e per tutto, con qualche boss fight in puro stile Rare.
Lo stile è bellissimo. Se trovi bellissimo lo stile delle copertine dei romanzacci di fantascienza tardi anni Settanta, ma senza le algide donnine con la tuta spaziale argentata. Che ti piaccia o no, è l'ennesimo mix di linee rette e guazzabugli organici verniciato di colori fluo dalle tinte pastello. Che vorrebbe essere una dichiarazione di stile e riesce, come quasi sempre con questi indie, a risultare piatto, uniforme e anonimo. Quelle cose che ti restano nella memoria come vaghe impressioni, dato che hai visto 852 giochi molto molto molto simili e se ti fanno vedere un'immagine non sei sicuro sicuro che sia lui.
Siamo di fronte a un fulgido esempio di non-narrativa indie. Tutta quest'iconografia che sembra voler raccontare chissà cosa, ma ha come unico risultato che se una storia dietro c'è poi davvero, non me ne frega una mazza. Se è una reazione al mercato dei giochi-film AAA che se non c'è una storia non vanno avanti, be', ha rotto, da molto prima del 2023. Ci sono giochi che con essenzialità e senza parole sanno raccontare delle cose. Ma non questo. Ed è un problema, perché se fai intuire che ci sia un qualcosa di più oltre alle pure meccaniche del gioco, devi fare in modo che sia interessante, che io abbia voglia di osservare, di capire. In Souls posso anche non capire nulla della storia, ma si capisce che c'è: ci sono nomi, personaggi, informazioni. Qui ci sono immagini a caso che potrebbero forse voler accennare a qualcosa che è rimasto ben chiuso nella mente di qualcuno, e che palesemente non ha intenzione di rivelarlo.
Per fortuna non si trascina troppo. Consigliabile spararselo tutto in un giorno, perché interromperlo a metà di una sequenza di puzzle renderebbe molto indigesta la ripresa. Non diventa mai tanto complesso da spezzare il flusso, e alcune trovate sono molto brillanti. Qualcuno rimpiangerà che non si siano spinti oltre con la complessità, ma va benissimo: non tutti i puzzle indie devono essere dei Fez o dei Baba.
Un gioco che si gioca una volta sola e ciaone. Il fatto che certuni lo menzionino come possibile GOTY è, dopo Sea of Stars, prova palese che questo medium non ha più punti di riferimento.
Ma la delusione più grossa è che ho passato un pomeriggio su Cocoon e non sono ringiovanito neanche di un'ora.