Penso di averne impiegate il doppio, e non mi sono neanche bloccato. 😅
All'inizio ero anch'io con il sopracciglio alzato, ma è molto misurato nell'aggiungere strati alle sue meccaniche. In questo modo, senza mezzo spiegone, ti insegna la sua particolare grammatica multidimensionale con una tale fluidità da far sembrare il tutto più banale di quanto non sia. Verso la fine, il gioco delle scatole, o meglio, dimensioni cinesi raggiunge complessità notevoli, fin quasi al paradosso.
Ogni aspetto è poi caratterizzato da un'estrema eleganza. Il sistema di controllo è ridotto a un pulsante e una levetta, non ci sono tutorial, la grafica è molto pulita e minimalista, ma con una miriade di dettagli animati che donano una grande fisicità a ogni elemento, dagli ingranaggi di una piattaforma alle protuberanze di un tubo organico. Unito al sonoro, ha quasi momenti ASMR.
Concordo sul finale un po' in anticlimax, ma è anche vero che a quel punto il gioco ha svelato tutte le sue carte e l'ultima fase ha il compito di farti applicare quanto appreso fino a quel punto.
In definitiva, l'ho trovato un puzzle adventure consapevole, compiuto e molto attento ad attenersi a un concept, e a svilupparlo bene.