Non riesco quasi più a dedicarmi a un VG in modo costante. Ogni tanto capita il gioco - Breath of the Wild, Mario Odyssey, Xenoblade, Elden Ring, Ghosts 'n Goblins Resurrection - che mi acchiappa con forza irresistibile, per motivi che nemmeno io capisco bene, e che mi costringe a tralasciare quasi tutto per dedicargli sessioni di lunghezza invereconda. 5, 8, 10 ore, andando a notte fonda i venerdì e sabato notte e alzandomi presto la mattina dopo con l'unico desiderio di riaccendere e continuare.
Ma è raro. Sarà che c'è tutto il resto di mezzo. Saranno GamePass e gli sconti periodici degli store digitali che mi fanno comprare/scaricare roba che so che mi piacerebbe ma poi non avvio neppure, per anni. Sarà che, se non riesco a essere costante, perdo interesse molto più rapidamente di un tempo. Nella bella stagione non riesco a pensare di mettermi davanti alla TV mentre fuori c'è il sole. E la sera, dopo cena, non riesco a pensare di fare tardi quando il giorno dopo si lavora. E così, aspettando il "momento giusto", passo giornate e anche settimane intere senza giocare, e il gioco iniziato e lasciato lì non viene più ripreso.
La "paura" di iniziare un gioco lungo l'ho sempre avuta. Ma poiché, per certi giochi, il problema non me lo pongo nemmeno, è chiaro che me lo faccio solo per giochi di cui non sono proprio convinto.
E così, da qualche tempo, mi ritrovo a preferire di gran lunga un'oretta su un arcade, anche già giocato e rigiocato, piuttosto che dedicarmi a scoprire qualcosa di nuovo. Preferisco una partitella o due a Mushihimesama, a Super Mario World, a Metal Slug, e mi va benissimo anche sukare di brutto e usare i continua infiniti e i savestate, piuttosto che iniziare un Dragon Quest, un DMC, un Last of Us, o imparare un arcade nuovo che però mi richiede super attenzione e dedizione tipo Streets of Rage 4 (splendido!).
Ho meno pazienza, molta meno di una volta. Ripetere 5 minuti di gioco mi fa arrabbiare come se avessi buttato via un'ora. Non ho mai avuto testa per i sistemi di gioco complessi e per gli strategici, figuriamoci ora. Non ho pazienza per sciocchezze tipo il crafting in giochi che non ne hanno alcun bisogno (Shadow of the Tomb Raider), non ho pazienza per i trope giapponesi e le "storie" occidentali, non ho pazienza per lo stealth. Amo gli arcade e i giochi che permettono approcci semplici, perché non sopporto più i tempi morti; voglio premere i tasti, voglio piccole gratificazioni, voglio l'illusione che non sto buttando via la mia vita, voglio che il tempo dedicato al gioco mi dia l'impressione d'aver concluso qualcosa. Basta anche l'illusione. Mi va bene iniziare un gioco enorme come Forza Horizon 5, passarci sopra 5 ore filate perché è accessibile e gratificante, e poi mollarlo da un giorno all'altro senza guardare indietro: non mi sembra di aver perso tempo. Ma la ridondanza, le "cutscene giocabili" di Naughty Dog che si sa subito benissimo come vanno a finire, le subquest ridicole ma pressoché necessarie, le trollate gratuite di From Software, i sistemi di gioco super espansi che in realtà ne basta il 10% per finire la main quest... tutto questo non lo tollero più.
E faccio una fatica enorme, enorme, a giocare sugli schermi moderni. Troppo grandi, troppo scattosi. Non ho mai avuto lo sguardo molto mobile, e sono cresciuto giocando su TV da 20 pollici e sul Game Boy. Molti giochi hanno HUD e interfacce con mille indicatori diversi. Io non so come si possa giocare su 65-75 pollici. Va bene per i film, ma OLED+schermo grande mi hanno ucciso una discreta parte del piacere di giocare. Lo Switch lo uso spesso in portatile, non perché su 4K faccia schifo, ma perché riesco a seguire meglio cosa succede. Non penso che riuscirò mai a sbarazzarmi della sensazione che il VG sia un medium intimo, da fruire da vicino, con un campo visivo limitato. Penso che le grandi produzioni odierne imitino il cinema anche perché in questo modo si fruiscono meglio sui grandi schermi che sembrano diventati imprescindibili negli ultimi anni.
Il "backlog"? Non esiste, il backlog. Non ho un "backlog" di donne con cui avrei voluto andare a letto e non ho potuto farlo. Non ho un "backlog" di posti che penso mi piacerebbe visitare, e non visiterò mai. Non ho un "backlog" di roba da mangiare nel frigo, soltanto cibo che per un motivo o per l'altro andrà a male prima che io lo mangi. Il concetto di "backlog", nel suo senso più letterale, include migliaia di giochi dai primi anni Ottanta a oggi. Chiunque può avere l'intera softeca di decine di vecchie console sul suo hard disk, ma chi considera tutto ciò un "backlog"? E allora perché considerare "backlog" i giochi che avete pagato, e mai giocato? Se stiamo a considerare backlog tutta la roba a cui non abbiamo tempo da dedicare, pur essendone proprietari, creiamo solo ansie inutili.