Autore Topic: Return to Monkey Island - Il seguito ufficiale di Monkey Island 2!  (Letto 18336 volte)

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Bene, quindi non ci devo giocare a TP?
No, è un ottimo gioco. A livello di enigmi è riuscitissimo, fatto usando un paio di hint e percependo sempre che gli enigmi erano bastardi ma giusti nei confronti del giocatore. Il finale è..... molto meta/quarta parete ma non cancella i meriti.
Fuck does Cuno care?

Offline Gaissel

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Io l'ho iniziato con amici qualche anno fa e sono scappato urlando.
Troppi dialoghi, troppi dettagli e strade aperte per un'avventura dall'impalcatura così rigida e compassata. Fuori tempo massimo, per me. Un'avventura grafica o è estremamente lineare e in sottrazione, o non è (più).
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Io l'ho iniziato con amici qualche anno fa e sono scappato urlando.
Troppi dialoghi, troppi dettagli e strade aperte per un'avventura dall'impalcatura così rigida e compassata. Fuori tempo massimo, per me. Un'avventura grafica o è estremamente lineare e in sottrazione, o non è (più).
Le fasi iniziali ancora ancora, ma poi hai 5 personaggi e tutta la città aperta, il mid-game ha gli enigmi migliori ma l'asticella della difficoltà passa un po' troppo il segno imho. Più che altro perchè puoi swappare gli inventari e secondo me questo crea troppe possibili permutazioni per provare le cose.
Ma tutto scorre e con un paio di pucciate alla guida si risolve tutto. E' spesso molto elegante nei puzzle. Però se Return fosse più facile non è che mi dispiacerei ecco :D
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Offline Panda Vassili

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Io sono della scuola di dave Gilbert, quello meno famoso di wadjet eye... Enigmi logici e riscontrabili in due tre stanze max, non dovendo fare qualcosa in una location vista due ore prima, cosa che purtroppo succede anche in thimbleweed Park,e che me lo ha fatto mollare dopo 4 5 ore.
Switch sarà la console casalinga mobile più potente in circolazione. Statece.

Offline Wis

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Allora devo giocare Tales?
Ce l’ho in 40 forme (anche edizione fisica) e non l’ho mai giocato. ^^U
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Offline Fabrizio1701

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Io sono della scuola di dave Gilbert, quello meno famoso di wadjet eye... Enigmi logici e riscontrabili in due tre stanze max, non dovendo fare qualcosa in una location vista due ore prima, cosa che purtroppo succede anche in thimbleweed Park,e che me lo ha fatto mollare dopo 4 5 ore.

Anche io adoro i giochi di Dave, sembra proprio che li faccia a mia misura.
E non sono un amante delle avventure "classiche", quelle aperte con mille oggetti e combinazioni assurde.
Detto questo, Thimbleweed Park è un capolavoro. L'interfaccia è quella vecchia ma il gioco è moderno, sai sempre cosa fare e hai idea di come farlo, non mi è mai capitato di girare a vuoto e provare cose a caso.

Offline Ifride

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Io l'ho iniziato con amici qualche anno fa e sono scappato urlando.
Troppi dialoghi, troppi dettagli e strade aperte per un'avventura dall'impalcatura così rigida e compassata. Fuori tempo massimo, per me. Un'avventura grafica o è estremamente lineare e in sottrazione, o non è (più).
Le fasi iniziali ancora ancora, ma poi hai 5 personaggi e tutta la città aperta, il mid-game ha gli enigmi migliori ma l'asticella della difficoltà passa un po' troppo il segno imho. Più che altro perchè puoi swappare gli inventari e secondo me questo crea troppe possibili permutazioni per provare le cose.
Ma tutto scorre e con un paio di pucciate alla guida si risolve tutto. E' spesso molto elegante nei puzzle. Però se Return fosse più facile non è che mi dispiacerei ecco :D

È il motivo per cui pur essendo arrivato al capitolo finale (con la guida di cui sopra), l'ho lasciato. Magari un giorno un giro lo rifaccio.
"La potenza è nulla senza gameplay"
Prince of Persia the Last Crown.

armandyno

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Io sono della scuola di dave Gilbert, quello meno famoso di wadjet eye... Enigmi logici e riscontrabili in due tre stanze max, non dovendo fare qualcosa in una location vista due ore prima, cosa che purtroppo succede anche in thimbleweed Park,e che me lo ha fatto mollare dopo 4 5 ore.

Quoto, sono le poche ag che ancora riesco a digerire. Gemini Rue, Resonance, Shardlight.
Ora è uscita anche la patch italiana di Primordia.

Offline Fabrizio1701

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Io sono della scuola di dave Gilbert, quello meno famoso di wadjet eye... Enigmi logici e riscontrabili in due tre stanze max, non dovendo fare qualcosa in una location vista due ore prima, cosa che purtroppo succede anche in thimbleweed Park,e che me lo ha fatto mollare dopo 4 5 ore.

Quoto, sono le poche ag che ancora riesco a digerire. Gemini Rue, Resonance, Shardlight.
Ora è uscita anche la patch italiana di Primordia.

Però nessuna di quelle che citi è di Dave Gilbert, lui le ha pubblicate con la Wadjet Eye e è stato coinvolto, ma lo sviluppatore principale non è lui.
Le sue sono The Shivah, la serie di Blackwell e Unavowed.

armandyno

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Si intendevo i giochi dello studio , li associo perché mi pare che come approccio siano cmq simili ai lavori di Dave

Offline Fabrizio1701

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Sì, lui cerca di portare i giochi in quella direzione, Poi ci sono casi in cui ci riesce di più (Shardlight) o di meno (Primordia).

Offline Panda Vassili

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Blackwell è la mia serie del cuore, anche shardlight mi è piaciuto molto, primordia invece mai giocato, resonance iniziato diverse volte ma lo swap dei pg non mi piace  :( aumentano le combinazioni e vado in crash  :D
Switch sarà la console casalinga mobile più potente in circolazione. Statece.

Offline Dan

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Io l'ho iniziato con amici qualche anno fa e sono scappato urlando.
Troppi dialoghi, troppi dettagli e strade aperte per un'avventura dall'impalcatura così rigida e compassata. Fuori tempo massimo, per me. Un'avventura grafica o è estremamente lineare e in sottrazione, o non è (più).

Io sono della scuola di dave Gilbert, quello meno famoso di wadjet eye... Enigmi logici e riscontrabili in due tre stanze max, non dovendo fare qualcosa in una location vista due ore prima, cosa che purtroppo succede anche in thimbleweed Park,e che me lo ha fatto mollare dopo 4 5 ore.

Quelli da voi segnalati come difetti per me sono pregi, e viceversa :D
Non che una delle due posizioni sia migliore dell'altra, è questione di gusti. A me TP (e a suo tempo le precedenti di Ron e alcune altre della LucasArts), mi piacevano proprio per il loro approccio non lineare. Mi piace quando l'avventura si apre e si hanno diversi fili da seguire a piacimento. Questa cosa minimizza i casi dove si rimane bloccati in un singolo enigma senza aver altro da fare nel gioco, che è una delle cose peggiori che può capitare in un'avventura grafica, secondo me. Quando invece ci sono più obiettivi da perseguire nella storia, si ha sempre la possibilità di accantonare provvisoriamente quell'enigma di cui non si riesce a venire a capo, e di dedicarsi agli altri; tanto più che spesso, nel ritornare in un momento successivo a quel problema, si ritrova quella freschezza di ragionamento che ti permette poi di superarlo.

Sugli enigmi "logici", dipende da cosa si intenda per "logici". Perché se c'è una cosa che apprezzo dello stile di Ron Gilbert è come sfrutti il mezzo per finalità comiche, e questo implica un approccio nel ragionamento che va oltre la logica di causa-effetto, e che si appoggia su altri tipi di associazione mentale e di pensiero laterale.

Io personalmente sono rimasto parecchio scottato dal Broken Age di Schafer, con pochi oggetti e poche stanze. TP si è invece rivelato essere esattamente il gioco che avevo contribuito a finanziare nel kickstarter. Per questo RoMI sono più che fiducioso (fra l'altro io di Gilbert ho adorato anche The Cave, quindi ho davvero la massima fiducia per quell'uomo).
.: R.I.P. :.
Hideo Kojima (1963-1998)

Offline Ifride

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Bellissimo, come al solito, articolo di Diduz, con riflessioni finali d'antologia. :)
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Offline bub

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Quoto l'ultimo post di @Dan al 100% virgole e spazi compresi.
Pensavo di amare il genere avventure grafiche ma mi ci sono voluti anni per capire che no, non le amo; amo solo le avventure di Ron Gilbert.
Le ho provate tutte, Lure of the Temptress, Amazon Queen, Simon the Sorcerer, Dark Seed, Cruise for a Corpse, Broken Sword fino alle più moderne ma niente da fare, lasciate tutte morire a metà, non c'hanno la magia.