Io l'ho finito e sono nella tipica, già sperimentata sulla mia pelle mille volte con altri giochi, fase di ricostruzione e raccolta di idee così come di rassegna delle varie teorie visto che la narrativa è piuttosto complessa ed interpretabile (non sembrava in realtà, fino ad un certo punto era tutto estremamente chiaro, da un certo punto in poi in maniera coerente con quel che vuole rappresentare il gioco, tutto diventa più sfumato ed indefinito e tutto si rimette in discussione)*
Inizio parlando del fatto che non è un genete su cui sono ferratissimo, ma mi piace frequentarlo di tanto in tanto sia per provare esperienze differenti che per uscire dalla mia comfort zone di titoli che mi piacciono per altre ragioni ben precise legate al gameplay.
Qui devo dire che, buggettini a parte, l'ho trovato un gioco più diretto di The Town of Light, che mi era piaciuto ma mi aveva lasciato più di una volta la sensazione di non sapere bene dove andare/cosa fare, qui forse ludicamente è un tantino semplificato ma resta sempre molto chiaro in termini di obiettivi pur lasciando spazio per una manciata di segreti e quest secondarie opzionalissime e non di semplice risoluzione.
In generale mi è stata bene questa scelta perchè ha agevolato il fluire della storia, peraltro non mi aspettavo che ci fossero dei collegamenti così concreti con il precedente gioco, in sostanza sono rimasto sorpreso dallo scoprire che telefonando
il manicomio, beh.. si tratta proprio di quello di Volterra, che è l'istituto che fa da sfondo alla vicenda di The Town of Light
Ecco il telefono, parliamone.
Non è un elemento rassicurante o di semplice 'progressione' del gioco, se ci fate caso quasi ogni telefonata ha esiti o conseguenze negative, come a voler promettere e poi disattendere un briciolo di speranza nei confronti di una vicenda tragica e della protagonista.
C'è proprio questa sensazione di solitudine e di mancanza di considerazione che pervade tutto e fa da sfondo alla vicenda storica che prosegue in parallelo e sullo sfondo, accurata ma non pesante da seguire, significativa ma non noiosa a mio avviso.
E loro hano ri-dimostrato di esser bravissimi nel calare il giocatore in un contesto, in questo caso rurale e composto di contraddizioni e storture sociali: in questo senso anche quel backtracking che comunque è sempre presente non mi è mai pesato, un pò perchè il gioco non è troppo dispersivo ed un pò perché anche solo osservare i dettagli degli interni o ascoltare la radio (meravigliosa veramente) giormo dopo giorno mi ha proprio calato nella vicenda.
E poi che dire? Beh non è effettivamente un gioco per tutti, c'è angoscia e una forma di violenza anche interattiva, così come un ampio spettro di emozioni non semplici da rappresentare in maniera così vivida e cruda.
Eppure lo han fatto, e non era semplice anche perchè posso capire che lo si possa considerare un gioco che può impressionare.
Tra l'altro c'è stata una seria cura e passione riposta nella fotografia (con tutto un sistema di gioco annesso legato alla macchina fotografica) che resta parecchio centrale nella vicenda, ma la cosa che ho trovato davvero meravigliosa è una serie di sezioni giocabili in fase avanzata e che quindi preferisco citare in spoiler
mi riferisco al teatrino delle marionette.
Non che sia complessa da giocare ma fra animazioni, narrativa contestuale, follia (la scena del cagnolino!) e direzione artistica sono state proprio fantastiche da vivere
e riguardo questo non posso che applaudire una direzione artistica e sonora davvero di altissimo livello, bravi davvero.
Insomma al di là di qualche problemino minore (quei bug ma anche qualche svirgolata di troppo nella sceneggiatura per me) mi è piaciuto molto, paradossalmente The Town of Light aveva avuto un impatto forse maggiore in singoli passaggi ma nel complesso per me MiD è un'avventura migliore proprio nella realizzazione, anche per dire la faccenda dei finali alternativi con dei passaggi e scelte spesso contrastanti, han fatto benissimo a segarla così da avere un racconto più diretto e coerente senza quelle deviazioni.
Bravi, piaciuto
* ci ho pensato, ripensato e messo a raffronto varie teorie mie o altre che ho trovato (e discussioni annesse) e per il momento se dovessi dare la mia visione complessiva, con forti spoiler della trama, sarebbe
che Martha e Giulia sono un'unica entità che si è poi frammentata in seguito agli abusi fisici della madre.
Inizialmente è dura da considerare (ma il corpo di Martha? e il funerale? E i genitori la assecondavano?) ma in realtà esistono moltissimi dettagli soprattutto nella parte finale, tipo la registrazione del dialogo con la madre poco prima di spararle oppure le scene nel teatrino delle marionette che sono molto affidabili e mostrano che alla nascita il parto diede alla luce una sola bambina, che possono rinforzare questa ipotesi.
Nella sezione finalissima comunque il gioco lo dice esplicitamente, la ricostruzione conta fino a un certo punto perchè a prescindere dall'interpretazione personale, il vero messaggio è un altro ed è di chiedere aiuto, di farsi aiutare
Chiaramente a chi dovesse andare, mi piacerebbe sentire altri opinioni opersonali anche magari su singoli dettagli.
Non che sia del tutto necessario in realtà, già sono contento del viaggio di per sé ma credo sia uno di quei titoli in cui raffrontare punti di vista altrui possa essere davvero illuminante e interessante