Questo è un evento a livello 11 Settembre. C'è un prima e un dopo. Non è che se diamo il biscottino a Putin (inteso come i territori che si è illegittimamente annesso con i referendum farlocchi) torna tutto come prima, il gas torna a pompare, niente più sanzioni, tuttappost. Mi pare che molta gente (non parlo di voi qui, ma ascoltando in giro) si augura esattamente questo, fine della guerra, ritorno dello status quo. Non mi pare sia plausibile questa cosa, il vaso di Pandora si è aperto. Putin sperava di fare i cazzi suoi di nuovo e ricevere solo un "brutto cattivo!" dall'Europa come le altre volte, ma ha sbagliato i conti a questo giro.
Come hanno scritto altri, probabilmente stavamo soltanto prendendo tempo nell'attesa che maturassero gli eventi giusti per farci trovare esattamente dove siamo. Ora a me pare che le vie siano solo due: accontentarlo e prendere ancora tempo, senza avere nessuna garanzia che non ci riprovi (e poco ci spero, lo ha già fatto più e più volte), magari dando anche il buon esempio a qualche altro dittatore con l'atomica, oppure si procede ad oltranza in un conflitto di logoramento dove a botte di sanzioni e calcinculo all'esercito russo si crei una situazione insostenibile in Russia che può portare o alla fine di questo regime (e non sappiamo se poi vada al potere uno meglio di lui), o che Putin stesso dia di matto e prema il bottone.
Comunque sia è una situazione pericolosa, ma ripeto, mi sa che prima o poi ci doveva toccare. Speriamo prevalga il buon senso o perlomeno l'istinto di conservazione della gente, pure di quelli più matti.