difficile, per ora, dare un giudizio sul fatto se sia stata una mossa, quella militare, che porterà frutti alla Russia oppure si risolverà in un fallimento
?
In una settimana Putin ha messo la propria nazione un gradino sopra la Corea del Nord.
Mi riferivo agli obiettivi politici e militari immediati: la Russia riuscirà a scacciare Zelensky e la sua cricca in tempi relativamente brevi o si impantanerà in un nuovo Afghanistan circa 1979?
Sulla percezione che alcune frange dell'opinione pubblica occidentale hanno della Russia, francamente, non mi soffermerei troppo, visto che a livello geopolitico è una cosa che non incide quasi per niente.
A questo punto non capisco il comportamento degli USA. Se è vero, come sembra e se verrà confermato nei prossimi giorni senza cambiamenti di rotta, che stanno abbandonando l'Ucraina al suo destino lasciando nei casini i paesi UE, a che pro alzare la tensione per settimane, provocare, destabilizzare?
Una risposta potrebbe avere a che fare col Northstream 2, che gli USA non hanno MAI voluto ed hanno tentato di fermare a più riprese.
Lasciare l'Europa nelle piste delle sanzioni (dalle quali proprio i paesi UE saranno colpiti in maniera devastante, altro che Russia...) può significare che:
1)gli USA hanno giocato a destabilizzare per isolare la Russia facendogli rompere i rapporti con alcuni paesi UE a partire dalla Germania, rapporti che agli USA davano MOLTO fastidio nonché chiudergli il principale mercato di sbocco del suo gas, che significa miliardi in meno di entrate ogni anno
2)bloccare Nordstream 2
3)vendere in UE il loro Shale Gas, che costa il triplo del metano russo e che non sanno a chi rifilare (e che ha passato un momento di crisi nera con i fallimenti a catena di numerose aziende del settore dopo il crollo del prezzo del petrolio, dalla cui estrazione si ottiene lo shale gas, e che si sta riprendendo soltanto ora)
Ma sono tutte considerazioni moooolto preliminari e basate su informazioni incomplete (cioè quelle che possiamo avere noi comuni cittadini che ascoltano i
professionisti dell'informazione), è ancora presto per trarre conclusioni.
Come minimo, dovranno liberarsi al più presto del tiranno, per poi leccare i piedi della Nato per i prossimi decenni.
Quando si parla di Russia si sottovaluta sempre un elemento fondamentale e cioè il suo nazionalismo inteso come sentimento nazionale di amore per la propria patria, che per il popolo russo è fortissimo e centrale.
Che ci sia Putin o qualcun altro poco cambia: se la Russia è percepita come accerchiata, attaccata o umiliata il suo popolo si mobilita a difesa e sostiene. Quando è stata svilita e svenduta (con la stagione di catastrofiche riforme neo liberiste di Eltsin fatte con la consulenza di Jeffrey Sachs da Chicago che poi hanno portato al default di fine anni '90) la reazione popolare è stata di affidarsi a chi gli ha promesso un futuro di rinascita non solo economica ma anche geopolitica (Putin, che poi sappiamo è figlio proprio di quella stagione scellerata che ha causato impoverimento di massa e arricchimento a dismisura di una piccola oligarchia di privilegiati).
Che lecchino i piedi di chicchessia è letteralmente impossibile.