È complicato (cit.)
Quasi dieci anni di guerra civile, e le stesse confuse premesse con cui è iniziata, con un supporto/ingerenza sostanziale di un paese straniero (Russia) rendono molto complicato inquadrare la questione.
Per risponderti serve una quantità considerevole di tempo nonché di materiali. Credo che wikipedia, magari inglese, possa svolgere un servizio migliore.
Io mi limito a dire che è una guerra civile di nome ma non troppo di fatto, strumentalizzata com'é e combattuta perlopiù da milizie estremiste sin dalle sue origini. Che nelle sue file ci sono neo-nazisti da entrambe le parti, con l'aggiunta dal lato russo dj simpatici commies rossobruni (come l'italiano morto di recente). Che la maggior parte del popolo è russofono ma non per questo filorusso di default. Che le sedicenti repubbliche autoproclamate vietano il passaporto e l'uso stesso della lingua ucraina, alla faccia del socialismo con cui si dipingono. E sì, che diversi governi centrali di Kiev post-Maidan (in particolare il pessimo governo Poroschenko) hanno usato la questione a scopi politici e propagandistici, senza mai volerla risolvere in modo pacifico, e continuando al contrario a sostenere le attività delle milizie ultranazionaliste quando non prettamente neo-nazi sul campo. Zelensky sembrava (molto) timidamente voler iniziare un processo nuovo, nel 2019. Poi è scoppiato il mondo e la questione è finita in secondo piano, fino all'invasione.
Dall'altro lato comunque c'è un Putin che non ha nessun interesse a raffreddare il conflitto, per esempio con un sacrosanto referendum (lol) per l'autonomia, magari in presenza dj osservatori internazionali per evitare che si ripeta la farsa della Crimea (rilol), ma anzi non ha fatto altro che soffiare sul fuoco per tenerlo ben attivo nell'ultimo decennio, e ora siamo al gran finale.
In mezzo il popolo del Donbass che, credo, voglia più che altro stare in pace a prescindere da chi gli metta il cappello sulla testa. As usual.